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Scrittra terapeutica

Stamattina ho fatto il colloquio con uno dei sempre più rari motivi che mi tirano fuori dal letto la mattina. Con certi pazienti impari a gioire dei piccoli successi, perché quelli grandi arrivano solo sulle lunghe distanze, e neanche sempre. Perciò una loro piccola conquista è una tua grande conquista professionale. Soprattutto per chi come me è all’inizio e ha la sensazione essere il proverbiale elefante nel negozio di cristalli.
Gioisci se la conquista prende spunto da te, ma anche (soprattutto) se è il paziente a crearsi le proprie strategie. Oggi il mio motivo per svegliarsi mi ha parlato della sua nuova strategia. Scrivere.
Scrive tutto quello che le passa nella mente sul suo diario rosa, con su un gattino tenerissimo. Avvenimenti, pensieri felici e pensieri tristi, propositi, obiettivi, e tutto ciò che è suo in senso più stretto.
Un po’ come il blog.
Esistono dei corsi di scrittura terapeutica. Credo che una buona fetta di blogger (o almeno parecchi di quelli che “frequento” ) abbiano aggirato i corsi, utilizzando questo spazio virtuale (che a volte non è poi così virtuale!) come il diario della mia motivazione ad alzarsi. Con il pregio, secondo la mia opinione, di poter avere un riscontro che le pagine del diario non può dare. Ogni commento lasciato è una spinta a riflettere, un incoraggiamento, un motivo per arrabbiarsi o per gioire.
E’ passato del tempo da quando ho scritto il mio primo post.  Onestamente? Non ricordo più neanche quale fosse il vero e principale motivo della creazione di questo piccolo spazio tutto mio.
Fatto sta che il blog per me è diventato terapeutico, un po’ come il diario col gattino.
Solo che io non ho un gattino ad accogliere i miei pensieri (e i miei lettori) bensì un tizio incazzato che fa ben presagire con il suo dito medio l’aria che tira qui dentro!
Questa è solo la premessa.
Era tanto per inquadrare il succo del post all’interno di questo spazio che sta diventando 90% lamentele per quanto riguarda la mia vita tirocinesca.
Che fa rima con saracinesca, per dire se ho voglia di chiudere quest’esperienza al più presto.
Nessuno è obbligato a leggere e commentare ma lo spazio è mio e oggi mi serve scrivere queste parole!
……. Diamo fiato alle trombe…. 3 ….. 2….. 1….. via!
Sono due notti che sogno Lucky. Era parecchio che non mi succedeva e stavo bene perché soprattutto all’inizio sognavo continuamente il momento in cui stava morendo (ero presente ed è un’ultima immagine terribile che non riesco a cancellare da occhi, cervello e cuore e che mi impedisce  di “andare oltre” verso la fase in cui si ricordano solo le cose belle. Per questo motivo già da piccola non ho voluto vedere il nonno e lo zio da morti. Me li ricordo abbastanza vividamente, nonostante fossi alle medie e perciò piccoletta, e non devo contrastare ricordi orribili di morte). Quello di stanotte me lo ricordo poco, ma quello di ieri notte me lo ricordo bene: era ancora giovinastro e in salute eravamo sulle Dolomiti con il Ranocchia (praticamente le 3 cose che mi mancano di più) ma io continuavo a ripetere angosciata “è morto, è morto”. Non capisco neanche il perché, non sto leggendo libri sui cani e non ho visto film con i cani di recente.
Il  week end non  è stato per niente di ricarica. Sabato sono stata in piscina ma poi dal pomeriggio sono stata chiusa in casa tutto il tempo. Ieri con la Bernacca dovevamo uscire per negozi ma è venuta una tormenta di neve e quindi niente. Ovviamente l’aveva prevista ma non c’aveva voluto credere nemmeno lei!
Stamani mi sono svegliata nervosa per il sogno ma, aprendo la tapparella e rivelando un cielo azzurrissimo e un sole brillante, ho pensato che la giornata si sarebbe risolta nel migliore dei modi. In fondo nonostante il pessimismo (ma si dice anche che un pessimista è un ottimista ben informato)  so apprezzare le piccole cose della vita, e una giornata di sole nel grigiume di Faenza è un evento che non può non mettermi di buon umore!
Invece sono scesa in strada e dopo qualche metro ho visto un pettirosso agonizzante, mi sono fermata per capire se era un piccolo di nido, se ci si poteva fare qualcosa e mi ci sono messa anche a parlare (!) sotto lo sguardo dei passanti che mi devono aver  presa per pazza! Quando ho capito che non c’era nulla da fare ho proseguito la mia strada ma parecchio rattristata per la mia impotenza. Non mi vergogno a dirlo. Sto più male quando vedo un animale soffrire, che se invece vedo un uomo.
Sono arrivata in struttura e ho capito che la mia tutor era girata male, ha dato un compito a me e Furbega da fare insieme. Ecco io dico… non è che non mi piace il lavoro di squadra… è che la squadra mi piace se la pensa come me! La democrazia è la migliore delle mie qualità! (figurate l’artre!!!!)
No è che a me piace andare diritto alla meta, se non ho capito qualcosa indago e mi chiarisco alla svelta, e pochi fronzoli. Non sto qui a questionare sul significato della vita, e non faccio le cornicine alle tabelle. E’ più forte di me, magari è sbagliato, anzi sicuramente lo è, ma lavorare così mi crea disagio. Quindi, dagli con lo stress.
E poi arriva la dadaaaan! Riunione di staff!
Prima la trovavo un momento in cui mi potevo nutrire del “nettare della sapienza” altrui, distinguendo anche a suo tempo, anche semplicemente “a occhio”, quelli che sanno fare da quelli che non sanno fare. Confrontavo esperienze  diverse, opinioni diverse, modi di agire diversi, in cui trovavo un’ottima ispirazione per la mia futura professione (la verduraia). Stamani le guardavo e mi pareva di vedere un branco di scimmie impazzite che si lasciavano andare in grida e zozzerie varie.
E sono le stesse persone di quando sono arrivata! E’ incredibile come possa cambiare un luogo di lavoro nel giro di così poco tempo. Sicuramente all’inizio prestavo più attenzione ai modi di intervento che erano totale novità per me, e ora avendo assimilato quelli presto attenzione anche alle dinamiche interpersonali tra gli operatori (ovvero chi è operativo con gli utenti/pazienti), che anche sono importanti e che mi hanno gradualmente rivelato invidie, astio, disattenzione, credersi superiori…. Devo continuare la lista? Forse no.
Non mi rendo conto di come persone che fanno certi tipi di lavoro possano mettersi dietro a questi giochetti, sotterfugi e malignità. Fra di sé poi, mica solo con me che sono “l’ultima arrivata”!
Comunque tornando a stamattina si è iniziato a dire che le informazioni non combaciano con i verbali, che i verbali dicono una cosa e poi se ne fa un’altra e questi  verbali di qui e questi verbali di là. Come sapete i  verbali li scrivo io ma li firma la tutor (inZomma, alla fine son anche cazzi suoi una volta firmati!). Nessuno ha messo in dubbio direttamente il mio operato e peccato, perché era la volta buona che smerdavo quei 3 o 4 che prendono per il culo ogni volta quando non c’è la tutor perché scrivo. Che 1) e questa è una pecca mia, non ho ancora imparato a scriverli con la scorreggia, mi sono allenata ma per ora scrivo solo i presenti) 2) o devo scrivere perché poi voi non ci ritrovate le informazioni o non devo scrivere. Le cose son due, decidetevi.
Io me ne sono stata zitta anche perché sapevo di avere ragione. Io la volta specifica non me la ricordavo bene però spesso nel definire su un ordine del giorno si ritrovano  a dire ognuno la sua  e mai arrivano una decisione univoca . Poi per forza non sanno che fare!  Non ascoltarsi è un difetto che porta veramente da poche parti in positivo, in negativo… anche a un travaso di bile! (perché infatti nel pomeriggio son stata poco bene).
Ho fiatato solo in 2 casi. Nel primo è perché un operatore (che dovrebbe sciacquarsi la bocca non parlare con me e basta ma per parlare anche con la merda per una cosa che ha fatto e per cui io l’avrei licenziato su due piedi
)  aveva da dire che non leggeva nella mia scrittura, allora interviene un’altra per dire “la leggo io”… al che mi incazzo e dico a tono duro “scusa ma visto che l’ho scritto io lo leggo io”. E la seconda volta era quando alle 14.50, 20 minuti oltre il mio orario, un’operatrice che usa “comandarci a bacchetta” (a Furbega più che a me, stranamente) mi ha ordinato di portare su delle cose e io le ho detto “no, ora io me ne vado”.  C’è rimasta un po’ male, ma tanto adesso hanno l’altra schiava no????
Sono rimasta pure di più per liberarmi della presenza  di tutte le scimm…ehm, degli operatori e parlarne con la tutor ma lei ha subito detto che aveva bisogno di andare al bagno e io me ne sono andata col pensiero Ecco vai al bagno e andare tutti a cagare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Anche se lei poveraccia non c’entrava nulla ma sinceramente vorrei chiarire queste cose.
La mia forza è che tra una ventina di giorni effettivi ho finito e vaffanculo.
In tutto ciò sono tornata a casa, ho chiamato mia mamma per sfogarmi e miracolosamente mi ha dato ragione senza farmi incazzare. Dopo poco inizia a farmi male lato fegato che non vi dico. Per fortuna è durata poco ma non mi è piaciuta per niente.
Ho fatto la muffa in casa tutto il giorno, nonostante il sole, e la serata si è chiusa con la telefonata al Ranocchia (o al Merdaccia) che ha preso il posto di mia mamma, facendomi incazzare pure lui. E’ così difficile accorgersi che una persona ha solo voglia di essere ascoltata perché ha avuto una giornata pesante? Sarà che ora vedo tutto nero. Guardo l’orologio e penso che mancano 54 minuti alla mezzanotte.
Domani è un altro giorno. Speriamo non di merda così eh!

Commenti

  1. #6 Lunga


    @grissino: mica è colpa mia se non hai guardato la lunghezza prima di leggere!

    @federica: yeeeaaah!
    03 febbraio 2010 18:38
    #5 Lunga


    @serena: solo questo...

    @ste: anche io ti leggo sempre anche se non commento! a volte anche io mi sento come te! comuqnue ti posso dire che goni commento è ben accetto!
    02 febbraio 2010 20:39
    #4 Serena


    Mamma mia cara! Che giornataccia! A parte il lavoro, anche io mi rattristo più per gli animali che per gli uomini Mi spiace molto per i sogni riguardanti Lucky, come ti capisco...
    02 febbraio 2010 14:02
    #3 Federica
    Federica

    solo tu puoi citare così la rossella!!
    02 febbraio 2010 06:44
    #2 Grissino


    Alla mattina ho 10 minuti per leggere i post degli altrio Blog. Come faccio se giá il tuo me ne prende 15? Scrivili almeno prima delle 19 cosí io li leggo con calma alla sera

    Argh argh, poi quando tratti certi argomenti canini mi fai venire l'ansia. Su quelle cose son molto sensibile
    02 febbraio 2010 02:04
    #1 Ste

    Io non sempre commento (prendimi per scema ma spesso, nei blog altrui, mi sento di "troppo" ) ma, comunque sia, ti seguo sempre

    Ste

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