Parlare bene di Benigni è quasi un luogo comune. E anche parlarne male. Io, francamente, non so da che parte stare. Ho ascoltato ma senza esserne rapita "La più bella del mondo". Ottimo intento, ottimi alcuni passaggi ma continua a mancarmi il Benigni del " Vaffanculo alla maggioranza ", quello del " Chi siete, dove andate, un fiorino" o quello del " Sono Gloria, ho lasciato la patente sul tavolo... ". Ieri sera mi è mancato invece Che tempo che fa, con Gramellini che ormai mi fa più ridere (e anche più riflettere) di Benigni, con gli infiniti ma ipnotici monologhi di Roberto Saviano, con le parodie di Marcorè, che è bravo a fare tutto. Probabilmente sono una donna priva di poesia. Non mi sono sentita più italiana dopo ieri sera, non mi è venuto da esclamare o scrivere Viva l'Italia. Per il semplice fatto che tanti di quei principi rimangono solo teorie, che rischiamo di vedere LUI di nuovo al governo, che non basta una serata a veder...