Il lavoro, volenti o nolenti, scandisce il nostro tempo. Ora credo più che mai, visto che non ci sono più le gite o domenicali o l'uscita al pub a ricordarci che un'altra settimana è passata. Quando non si ha il lavoro uno degli aspetti più brutti, almeno secondo me, è proprio non avere più dei riferimenti temporali e subire delle giornate tutte uguali. Invece quando sei mooolto diversamente occupata e fai anche 3 lavori in uno stesso giorno il tempo non è mai abbastanza: è poco per lavorare, per dormire, per mangiare. Ma non è scandito da una regolarità, è tutta una corsa frenetica per arrivare puntuale in un posto, consegnare un progetto, partecipare a un incontro. Insomma, la percezione del tempo dipende molto anche da come si vive il lavoro. Io che ormai faccio un lavoro che ha orari precisi sono comunque vincolata alla parte emotiva, se così si può definire. Da settembre mi sono ritrovata in un soffio già a gennaio. Sono stati mesi di apprensione dovuta al mio rientro
... Nata sotto il segno del piccione.