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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Tormentata

Sto facendo il conto alla rovescia per la fine del lavoro e mi sembra che manchi un tempo ancora tendente all'infinito. È che sono diventata insofferente a tutto e le ore passano lentamente fra un disagio e l'altro. La cosa che sopporto di meno è una del bar che quando passa davanti alla mia postazione urla il mio nome. Tutte le sante volte. Ma perché? E per quale diavolo di motivo urla? Mi fa l'effetto del gesso che stride sulla lavagna. La secondo cosa che non sopporto più sono i tormentoni estivi. Da anni ormai la musica che passa in radio non mi piace più. Ascolto solo mp3 e raramente ciò che ascolto passa in Radio. E sono felice così. Da 3 estati a questa parte invece mi tocca sentire (ma non ascoltare) otto infinite ore di tormentoni. Mai come quest'anno ho apprezzato questa definizione. Non ne posso realmente più. Sto forse riversando, mi domandavo fino a ieri, le mie frustrazioni più profonde su delle sciocche canzoni estive?! Poi su un noto sito di re

Il cappello di mio nonno

Di mia nonna ve ne ho parlato. Di mio nonno mai, purtroppo è mancato troppo presto. Me lo ricordo però. Un po' taciturno, alto alto e magro. Le gambe lunghe. Mi hanno sempre detto che ho il fisico come lui. E mi hanno sempre detto che lui quando passava il padrone non si toglieva il cappello. In questi giorni in cui sto vivendo la follia al lavoro e mi chiedo come mai ad ogni bivio che incontro sbaglio la via da scegliere ci sto pensando spesso. Certo, i tempi sono proprio cambiati. Oggigiorno c'è chi il cappello te lo fa togliere per forza e se non lo fai tolgono direttamente te. Tanto fuori c'è la fila. Ma io ho un problema. Nelle mie vene scorre quel sangue e il cappello per me è diventato un macigno.

Sono solo luoghi comuni

Ci sono certe professioni che sono colpite da qualche luogo comune. Le parrucchiere sono tutte pettegole. I dottori scrivono tutti male. Gli impiegati pubblici sono tutti fannulloni. Gli informatici sono tutti nerd. Gli psicologi sono sempre disponibili ad ascoltare tutti 24 al giorno. E i maestri di tennis cuccano un sacco. Se alcuni di questi luoghi comuni non sono veri (SOPRATTUTTO quello sugli psicologi) posso assicurare che quella faccenda suo maestro di tennis sembra proprio essere vera. No, non mi sono fatta rimorchiare da un tennista. Però da tre anni a questa parte osservo i maestri di tennis del villaggio e soprattutto osservo le ragazze e le signore intorno a loro. E ne vedo delle belle. Tutti con un indiscutibile savoir faire, anche quelli che non sono proprio degli adoni, ecco. E posso anche capire che qualche ragazzina in cerca di un'avventura emozionante da raccontare alle amiche ne rimanga affascinata. Rimango un po' perplessa sul fatto che facciano p