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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Impossibile non accorgersene

Sono molte le volte che ho chiuso un'esperienza lavorativa. A volte era previsto, a volte no, a volte ho scelto io, a volte gli altri. Tutti vissuti differenti. Ma una cosa li ha accomunati ed è stata la sensazione di estraniamento provata alla fine. Una fine che era come improvvisa e destabilizzante. Anche quando mi ripetevo ossessivamente che erano gli ultimi giorni. Anche quando l'avevo deciso io. Forse tutto dipendeva dal fatto che in un modo o nell'altro ero io ad andare via, ma il lavoro che lasciavo non moriva con me. C'era qualcun altro che sarebbe andato al posto mio e tutto fino alla fine scorreva nella piena normalità. Stavolta è impossibile non accorgersi della fine imminente. I turisti se ne sono quasi andati tutti, il lavoro è ridotto della metà della metà e anche molti dello staff  se ne sono già andati. Per farla in breve: c'è il deserto. E si capisce che siamo alla fine. Veramente molto sospirata, perché sono stanca. Ma pur sempre una fine è. E

Normale (turisti #5)

"Come la vuole la birra, grande o piccola?" NORMALE "Coca alla spina o in lattina?" NORMALE "Caffè espresso o americano?" NORMALE "Vuole un the caldo o freddo, non ho capito" NORMALE "La crepe la vuole con la Nutella o preferisce il pancake?" NORMALE. Ecco. Io da tutte queste risposte ho capito una cosa. Che tutto è normale, tranne la gente.

Il rovescio

Insomma, ci siamo. Pochi giorni e ultimerò questa esperienza lavorativa. Intanto sto apprezzando la veridicità del proverbio "non ci sono più le mezze stagioni": siamo passati dall'asciugarsi ettolitri di sudore anche a tarda notte al fare la nuvoletta di fumo dalla bocca come a Natale in tipo tre giorni. Ho dovuto rivedere molto il giudizio su alcune persone. Purtroppo la mia indole non si cambia e non sono portata per vedere subito l'anima nera della gente. Ma al contrario del passato, non ho dato loro nessuna possibilità di smentita, anche perché ne va un pochino anche della possibilità di un mio rinnovo. Quindi: chi mi era diventato un appoggio sicuro adesso mi funziona come il rosso ai tori. Ho ceduto tantissimo con le persone che lavorano intorno a me. Piccole confidenze, tante risate, una crepes alla Nutella condivisa perché "almeno fa male entrambe", qualche pettegolezzo. Sono stata molto  isolata per 4 mesi, volutamente, ma ora, quando le acqu

Il fondo (turisti #4)

Quando pensi di averle viste tutte ti arriva uno alle 8.10 della mattina e ti chiede un bombolone, e lo ripete due volte, e invece vuole un leccalecca.

Saluti

Non so se chi ha scelto di vivere con lavori stagionali e magari si sposta qua e là per l'Italia vive diversamente questo momento. Io mi sento strana forte. Manca ancora un po' alla fine del mio lavoro ma già penso ai saluti. Penso che persone che ho visto tutti i giorni per oltre quattro mesi, con cui ho scambiato battute, sorrisi e piccoli sfoghi sul caldo e la gente rompiballe, forse non le vedrò più. Ho già salutato (senza salutarli per altro perché non ero in turno) due dei miei preferiti. Uno di loro sperava di stabilirsi in pianta stabile all'estero. Beati i giovani, senza pensieri e con tante energie! Forse sto solo convogliando nei saluti ai ragazzi tutta la nostalgia che proverò per questo lavoro che, nonostante la fatica, il nervoso, il caldo, mi è piaciuto e rifarei. Forse il saluto più impegnativo sarà proprio quello.

Turisti #3 (premio padre dell'anno)

Anche se manca ancora parecchio alla fine del mio lavoro, credo di poter stilare una classifica definitiva sui migliori padri che mi sono sfilati davanti questa strana estate. Premesso che dove lavoro è il tipico posto per famiglie, devo dire ne ho viste veramente di ogni. E soprattutto ho riso sotto ai baffi di fronte ai nonni costretti a sopportare questi piccole pesti anche in ferie. E mi sono intristita vedendo invece tanti, troppi, genitori che potevano godersi i figli solo in ferie, lontani dai ritmi del lavoro, e invece si capiva benissimo che non li sopportavano e non vedevano l'ora di sbolognarli al mini club. Li capisco, hanno partorito dei piccoli discendenti di Satana. Ma cavolo, allora perché far figli se vuoi smollarli sempre ad altri?? Ma bando alle ciance, ecco il meraviglioso podio dell'ambito premio "padre dell'anno". - Medaglia di bronzo e menzione speciale nella categoria "autostima" per il padre di un bimbo piccino piccino che,