Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2018

Ciao

Per quanto, a giusta ragione, possiate accusarmi di non passare più da voi per un saluto (a volte leggo, di fretta, e siccome ho un telefono troiaio non riesco a commentare), vi posso assicurare che sto adorando la parola "ciao". Lo scorso anno, a lavoro, l'apprezzavo ma ne rimanevo anche perplessa. Lavoro in un posto grande, con tanti dipendenti, e salutarsi solo per il fatto di riconoscersi dalla divisa è rimasta per mesi un'esperienza strana, benché piacevole. Poi ho cambiato lavoro e mi è successo l'opposto. Poiché ricoprivo un ruolo "inferiore" ai cosiddetti educatori ed ero una sorta di outsider, spesso i miei buongiorno cadevano nel vuoto, rimanendo privi di risposta. L'ho scritto altre volte ma lo ribadisco: gli educatori me li immaginavo diversi, o almeno così speravo. Ma a questo punto si spiegano veramente tante cose su quanto si sente dire dell'ambiente scolastico. Comunque. Tornare al lavoro estivo è stato un piacere. Rit

Punti di vista

Si parlava, con dei ragazzi che lavorano con me. Tutti o molto molto giovani, alle prime esperienze lavorative, oppure "del settore", che hanno scelto di lavorare nel turismo stagionale. Criticavano aspramente il posto in cui lavoriamo. Io di solito non partecipo ma stavolta mi hanno colpita nel vivo e ho commentato che sì, non sempre le cose filano lisce ma che ci sono posti ben peggiori dove lavorare. Di risposta mi hanno chiesto se avevo lavorato a Baghdad. Ho sorriso pensando a: stipendi da fame, lavoro gratuito fatto di notte, reperibilità h24 (sempre gratis), progetti pagati poco e tardi, rimborsi spesa nelle tasche dei pensionati volontari di buon cuore, incarichi da 4 ore a settimana fatti passare per oro colato, rabbia per poter lavorare decentemente senza mezzi e colleghi competenti... E ho risposto: Beh sì, più o meno.