La sensazione che le giornate siano tutte uguali. Il rimanere in pigiama tutto il giorno. O, quando è grassa, togliere il pigiama per mettere la tuta. Uscire solo per fare la spesa. E anche per quella, con moderazione. Scombinare tutti i ritmi sonno veglia, anche se ti sei imposto di svegliarti presto e fare una vita regolare. Poi però ti prende l'inedia e vai a letto tardi, magari dormi male, con mille pensieri. Controllare via via il telefono, o la mail, in attesa di una bella notizia. Ma niente. Ridurre la vita sociale perché non si può uscire ogni sera per locali a farsi l'aperitivo. Mandare a fanculo col pensiero tutti quei post sul mantenere la positività, l'ottimismo e la speranza. Perché all'inizio sì, ma dopo tanto tempo uno cede... No, non sto descrivendo la quarantena. Questo è un normale stralcio di vita di un disoccupato.
... Nata sotto il segno del piccione.