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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Botto di fine anno

Può capitare di ascoltare distrattamente qualche brutta notizia che poi ti colpisce come professionista ma soprattutto come persona. Ma può capitare di leggere altrettanto distrattamente una notizia che è capace di rischiarare perfino le giornate più buie. È stato arrestato il capo dei capi di una grande realtà del terzo settore della mia Regione. L'hanno beccato a, per usare un eufemismo, malgestire i soldi destinati ai migranti. Sostanzialmente quanto dicevo qui , ma più in grande. E quando sei grande, fai dei bei guadagni ma sei anche più al centro dell'attenzione e ci sta, guarda un po', che poi ti becchino con le mani nella marmellata. Fra l'altro tale realtà e tale capoccia erano già stati alla ribalta delle cronache con dei casi di maltrattamenti sugli anziani. Ma stavano ancora tutti là al loro posto a cercare altri vasetti di marmellata in cui infilare le mani. Poi uno dice i deja vu . E poi entro in gioco io. Neanche io ho idea a quante porte di quella gr

Mercatini di Natale: 5 cose da ricordare

Il modo in cui viaggio io non è molto adatto a creare poi una guida per consigliare luoghi da visitare, locali da provare, etc. Non fosse altro che sono parecchio rincoglionita un filo svampita e non mi ricordo mai i nomi dei posti dove sono stata. E non suggeritemi di segnarmeli o cose del genere perché ci ho provato ma, appunto, mi scordo anche di scrivere. Volendo passare per romantica e non per precocemente affetta da demenza, posso dire che mi concentro di più sulle sensazioni che sperimento durante un viaggio. Ed ecco cosa porterò nella mia memoria del mio primo viaggio fra i Mercatini di Natale altoatesini. 1 -  L'intento era fare una vacanza enogastronomica e in effetti, se per "eno" si intende il vin brûlé, ci siamo riusciti benissimo... Qualche altro giorno e sarei finita agli alcolisti anonimi. La cosa carina è che ogni mercatino, anche il più piccolo, ha delle tazze "personalizzate" in cui viene servito il brûlé e che possono essere acquistate

Sì, viaggiare!

Fare vacanza/viaggi quando sei diversamente occupata (e peggio ancora se lo è anche la tua metà) non è così semplice. Possono mancare i soldi, o il tempo perché non puoi prendere semplicemente ferie e partire, può mancarti proprio il diritto alle ferie, puoi dover lavorare stagionalmente come me e poi non riuscire a partire in bassa stagione... E potrei andare avanti all'infinito. Io, che di vizio avrei solo il viaggiare, sono sempre riuscita a viaggiare pochissimo. Perché passi l'essere diversamente occupata, ma è l'essere fortemente sfigata la vera difficoltà. Fino a una decina di anni fa ho viaggiato coi miei, anche se non avevo più l'età di fare la "vacanza coi genitori". Se lo raccontavo, l'espressione tipica del mio interlocutore era quella del "uhmammachepalle". In realtà, i posti in cui andavamo erano talmente meravigliosi per me, che mi facevano scordare totalmente i pitucchi coi miei. E dico la verità: io abito al mare e ci sono leg

Elogio al bosco

Visualizza questo post su Instagram "Che noia tutti i giorno a casa, dopo una settimana impazzisco". PROPRIO NO! Finalmente mi riapproprio del mio tempo. #andarperfunghi #funghi #mushrooms #trombettedeimorti #tartufodeipoveri #tempolibero #blog #vitadablogger #diversamenteoccupata #diversamenteoccupati #black #ilnerostabenecontutto #soprattuttosullapasta Un post condiviso da Icaro - Diversamente Occupata (@diversamenteoccupata.blog) in data: Dic 12, 2018 at 11:25 PST Sebbene io desideri ardentemente un'occupazione reale, di quelle che durano tutto l'anno (e retribuite tutto l'anno, dettaglio da non dimenticare MAI), confesso che mi sto crogiolando in questo periodo di disoccupazione. E non è assolutamente un dolce far niente. Da quando ho finito il lavoro, ho fatto un sacco di cose! E, contrariamente alle previsioni di persone evidentemente inclini all'inedia , non mi sono annoiata per nulla. Pensan

Casa di riposo

Oggi ascoltavo distrattamente il tg, quando la mia attenzione è caduta sulla notizia di un (altro) caso di maltrattamenti di anziani in una casa di riposo del riminese. Quando sento queste cose, mi prende prima una fitta allo stomaco. Bambini, disabili, anziani. Sono loro i più deboli della società e trovo spregevole che qualcuno possa anche solo lontanamente pensare di prendersela con loro. Quando l'anno scorso sono stata a lavoro in una materna per qualche giorno, mi dava ribrezzo come una delle maestre trattava quei piccoli diavoli. Io per prima i bambini non li sopporto e in quella scuola parevano scelti dagli inferi, ma proprio per questo mai mi sognerei di fare la maestra come lavoro. È una riflessione che si dovrebbe fare prima di arrivare a strattonare i bimbi, o dire loro che sono handicappati e non capiscono niente. E comunque dopo la tristezza, in me subentra la rabbia. Coi bambini no, ma con anziani e disabili ci lavorerei eccome. Ma siamo in Italia e il mio titolo

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata