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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado

Ottantenni

Ieri Gaber avrebbe compiuto 80 anni. Mi manca. A volte mi chiedo cosa avrebbe cantato per descrivere i tempi che stiamo vivendo. Leggo sui social dei post con lo stesso pensiero. Però poi metto su uno dei suoi dischi e mi passa tutto. Perché lui, i tempi di oggi, li aveva quasi previsti, già narrati e cantati. Ascoltate questo e dite se non è così. Un altro ottantenne illustre che per fortuna è ancora tra noi è Adriano Celentano. Lui gli anni li ha compiuti una ventina di giorni fa. Io Adrian non l'ho visto. Perché il cartone non è una "forma artistica" che in questo caso mi incuiriosiva e perché tra i personaggi del suo preshow non me ne piaceva mezzo. Ho preferito guardare quello che doveva essere uno speciale per aspettare il suo compleanno: "Adriano c'è", andato in onda su Raidue. MAMMA MIA. Mai visto niente di più approssimativo, montato a cazzo e graficamente brutto (a lato delle immagini c'erano le cornicine come nei quaderni delle elemen

Blue *day

Saranno gli effetti postumi del lunedì più triste dell'anno, ma a me vedere nello stesso annuncio di lavoro la parola "direttore" e la parola "apprendistato" la fa prendere malissimo. Visualizza questo post su Instagram #bluemonday #disoccupati #diversamenteoccupati #disoccupazione #disoccupatemafelici #bluemondaytuttolanno Un post condiviso da Icaro - Diversamente Occupata (@diversamenteoccupata.blog) in data: Gen 21, 2019 at 4:56 PST

Storie di colon diversamente regolari

Essere diversamente occupati e poter stare dietro alla propria salute non vanno di pari passo. Sorvoliamo sui tempi di attesa per una visita:vanno talmente in là coi mesi che tu non puoi neanche lontanamente immaginare se in quel momento lavorerai e, se sì, se potrai prenderti una mezza giornata per curarti. Accetti la data e quasi speri di rimanere sufficientemente disoccupata per non mancare la visita per l'ennesima volta. Poi pensi che la disoccupazione ti causa travasi di bile e ulcera e quindi che avrai di nuovo bisogno della visita di un medico. Un loop infinito. Ma la diversa occupazione incide negativamente anche su altri aspetti della cura del nostro organismo. Sto parlando di mantenere una certa regolarità. E ci siamo capiti. Essere diversamente occupati significa, in molti casi, non avere orari e luoghi certi in cui sai che puoi essere tranquillo per fare quello che certe volte tocca fare. Ho già forse raccontato di quel periodo che passavo tipo 10 ore fuori casa, l

Rory Gilmore, una di noi

Non so se sbaglio ad attribuirne la causa all'avvento del digitale terrestre, ma da un tot di anni a questa parte mi pare che raccapezzarsi nei palinsesti televisivi sia diventata una mission impossible. Ciò è vero soprattutto se si vuol seguire una serie tv. Fortuna che c'è internet, perché se vuoi vedere un telefilm adesso col digitale ti può capitare di trovare un canale che lo trasmette anche per 12 episodi al giorno ma in ordine sparso, personaggi che invecchiano e ringiovaniscono, spariscono, muoiono e ricompaiono nella puntata successiva che in realtà non è quella dopo" ma la prima, mentre tu avevi appena visto la 15 della sesta serie. DA IMPAZZIRCI. Io confesso però di avere un debole per certe serie e non importa che puntata stiano mandando. Riguardarne una replica mi fa sempre piacere. Una su tutti SVU , non fosse altro per Elliot Stabler e il suo carico infinito di testosterone. Un'altra serie da riguardare a più non posso per me è Una mamma per amic

Un anno in (un po' meno di) 12 foto

Premetto che mi piace fotografare qualsiasi cosa e che fotografavo ancora quando non lo faceva nessuno, da piccoletta con la macchina a carica manuale del rullini. Certo, col rullino dovevi essere più parsimonioso, perché se ti andava bene le pose erano 36 e se ne sbagliavi uno la foto era buttata e le scatole giravano. Ora 36 foto minimo le faccio col cellulare al mio gatto in capo alla mattinata. E la foto più di merda viene con capolavoro con i programmi di "postproduzione". Questa espressione mi da i brividi. Per carità, non demonizzo il digitale, per molte cose mi piace. Diciamo che ha pro e contro come il più delle cose. In ogni caso per me le foto sono essenzialmente ricordi, za con una foto provo a immortalare cosa ho provato davanti a un tramonto, a un cielo azzurro in montagna o a un paesaggio a perdita d'occhio (non sono brava a fotografare le persone). Perciò non ho una reflex d'ultimo grido che se non ce l'hai nom sei nessuno: io scatto con due comp

2018

Si è appena chiuso il 2018 e, per quanto mi riguarda, finalmente posso dire di aver passato un anno senza arrivare al 31 dicembre pensando "puttana vacca che anno di merda". Non mi succedeva da un'infinità. Devo dire che proprio sugli ultimi giorni il 2018 sembrava volesse farsi odiare per forza ma no, caro anno vecchio, non ci sei riuscito perché i tuoi predecessori mi hanno fatto venire due (s)palle così a forza di botte e io ormai so reggere colpi ben più bassi. E deve essere per questo motivo che l'anno appena trascorso non mi ha poi scalfito il buonumore con cui ho tentato di attraversarlo. Perché rotture di balle ce n'ho avute eh, ma le ho sempre affrontate con un bel maseloandasseroastroncarenel... (oh, si sa che noi toscani non brilliamo per finezza). Certo, sono ancora una diversamente occupata, ma finalmente ho trovato un posto in cui sto bene e i cui problemi, oltre ad essere normali problemi che si possono incontrare sul posto di lavoro, si esaurisco