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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Imparare nuove cose

(fonte: Crea il tuo meme) Mi avete vista sparire perché ho iniziato a lavorare. Posto vecchio ma ambiente nuovo, visto che sono cambiate veramente tante cose (e persone). Sarà un'estate impegnativa, di sicuro, ma credo che sarà anche educativa. Per esempio ho già imparato che se siete una mamma proveniente da certe nazioni del nord Europa la cui popolazione è notoriamente dedita all'alcol, sarebbe meglio che non lasciaste vostro figlio di due anni incustodito con dei cocktail alcolici. Così, giusto per non far abbassare ulteriormente l'età della prima sbronza.

Beati gli ultimi

Chi è precario come me e per campare deve fare un sacco di cambiamenti col lavoro perde il conto dei primi giorni che deve affrontare. Nuove mansioni, nuovi colleghi, nuovi orari, nuove ansie e (forse) nuove soddisfazioni e motivazioni. Si parla spesso del primo giorno, revocando il vissuto del primo giorno di scuola, come simbolo di nuovo inizio. E l'ultimo giorno?! Perché, è inevitabile, per un precario ad ogni primo giorno si sa che corrisponderà un ultimo giorno. Ma gli ultimi giorni sono sempre un po' messi in secondo piano. E invece portano con sé così tante cose... che valgono forse di più! Può essere pieno di tristezza, perché sai di lasciare dietro di te qualcosa di bello. Ma può essere anche una grossa liberazione, quando hai avuto più magagne che soddisfazioni. Purtroppo per me, questa seconda opzione la conosco fin troppo bene. Ma ne conosco una nuova. Non provare nulla. È stato strano arrivare a fine lavoro e non esserne né felice né rattristata. Non avevo in

Caro, passami il sale

La primavera mi piace. Perché torna il calduccio e per i fiori che esplodono di colori. Ma soprattutto perché è la stagione delle primizie dell'orto e io AMO carciofi, ravanelli, fragoline, pisellini, cipollotti freschi e baccelli. Boni. Ma boni boni! Non so voi come mangiate ravanelli e baccelli. Io li sbuccio e li inzuppo nel sale. Per me queste verdure si mangiano così, alla contadina. Punto. Ora, per la preparazione ci vuole solo un mezzo minuto, quello che occorre per spargere il sale scuotendo la saliera. E quest'anno, per la prima volta della mia vita, non mi angoscio durante questa operazione. Semplicemente perché grazie al lavoro svolto durante questo inverno ho messo dei gran muscoli che permettono di tenere insieme il braccetto flaccido che mi ritrovo per natura e non fare quell'orribile effetto ala di pipistrello quando scuoto la saliera. Una soddisfazione personale. E la prova che nella vita serve tutto!