Se me lo avessero detto che alla vigilia dell'ultimo giorni di lezione ero così abbacchiata avrei guardato il mio interlocutore, gli avrei dato una sarcastica pacca sulla spalla e gli avrei detto "no, comunque ti voglio bene come se tu fossi normale". E invece la sarcastica pacca sulla spalla me la sto dando per conto mio, ormai da diversi giorni.
Ma come, aspetti questo momento da quando ti sei accorta che la tua margheritina era fiorita proprio in mezzo ai bruchetti e ora ti fai prendere dai sentimentalismi?? In fondo per almeno il 90% degli studenti andare a lezione è fondamentalmente una palla. Non perchè non ti interessi o che, è che è proprio insito nella condizione di studente. E' un qualcosa di atavico, che ti porti dietro dalle superiori, e prima della medie, e prima dalle elementari e prima.. ereditato da qualcuno... fin dalla notte dei tempi in cui i piccoli homo sapiens andavano a scuola dagli anziani per imparare a cacciare i mammuth.
Memorabile fu un episodio alle superiori: entrò il bidello con in mano un foglio (le tanto sospirate circolari che avvisavano che mancava un professore) e un mio compagno: "Se manca la R. mi gnudo qui"... Qualcuna rimase estremamente delusa dal contenuto della circolare, e non solo perchè la prof R. c'era e interrogò a sorpresa per ben 2 ore...
Tornando a me, devo essere sincera: in quest'ultimo anno e mezzo ho riveduto un pò la mia pozione. Cioè, sveglia mattutina a parte, ho assistito alla maggior parte delle lezioni con interesse, consapevole di imparare qualcosa. Ciò non ha comunque evitato che in capo al giorno mi lanciassi in conteggio di palle e affini ("che par di palle", "che due coglioni", ecc...). Ma tutto con molta soddisfazione "professionale".
E non come a Firenze. Pur non essendo obbligatorie mi sono seguita praticamente tutte le lezioni, con la speranza che, nella loro follia, i professori ci insegnassero comunque qualcosa di buono. Speranza che in 9 casi su 10 è rimasta tale. Alla fine le lezioni erano diventate una scusa per incontrarci, per prendere cappuccino e cornetto al Pinar (aaaah il cornetto del Pinar...), vedere il barista del Pinar (aaaaaaaaah il barista del Pinar...)... niente di più. E il trauma del mio distacco da Firenze fu proprio il dover lasciare quelle cose, e non per le lezioni in sè.
Invece stavolta... Apparte che è quella definitiva (anche se, come gli esami, le lezioni non finiscono mai), ma poi essendomi trovata molto bene, il distacco risulta ancora più doloroso. Da dopo domani, ogni giorno che passerà mi sentirò sempre meno studente e sempre più proiettata nella vita reale. Pauraaaaa!
Io mi sa che il prossimo anno riseguo le lezioni...
io oggi in particolare sono in piena fase rompimento del los marones!
RispondiEliminal'unica cosa che mi consola un po' è che sta settimana faccio solo 2 giorni e quela dopo, complice il 2 giugno, solo uno!
ma se penso al dopo-dopo, cioè quando fra un anno pure x em sarà l'ultimo giorno, mi impanico anche di più!!
infatti... non ci pensare e goditi il rompimento del los marones.. lo rimpiangeremo mi sa!
RispondiEliminacredo di avere bisogno di un po' di vacanza! neanche più a scrivere in italiano son capace: salto le doppie! povera me!
RispondiEliminaquela eh!? anche io però voglio una vacanza... e invece mi aspettano 3 esami!
RispondiEliminaE' sempre così, quando si studia ci si rompe quando si finisce dopo un pò viene la malinconia di quei tempi..mai che le cose corrispondessero..in bocca al lupo per i prossimi 3 esami
RispondiEliminagli esami non finiscono mai....
RispondiEliminaciao e buon inizio settimana
In effetti quando si studia non si vede l'ora di finire gli esami ma poi il mondo del lavoro ....e che lavoro poi?...è ancora più spaventoso
RispondiEliminabuona settimana!!!!
In bocca al lupo. Vedrai che la nuova collocazione ti piacerà ancora di più. Buona serata. Francesco
RispondiEliminaLe lezioni sono una gran palla! E' proprio vero, dev'essere un sentimento innato; però molte sono anche utili e stimolanti, ti fanno venir voglia di andare avanti nel tempo e vedere come sarà poi, a lavorare. Capisco che dover lasciare tutto questo un pò metta il panico, ma pensa sempre che quello che viene dopo è meglio, anche se non è vero, così almeno non ti angosci prima del necessario! :-D
RispondiElimina... mai provata una roba del genere. Ricordo che quando, all'inizio dell'anno, consegnavano il diario l'unica cosa che facevo era numerare tutti i giorni dall'ultimo fino a quello presente, cosicche sapessi esattamente quanti giorni mancavano alla fine.
RispondiEliminaLa cosa che più spaventa ogni individuo è lasciare una strada per imboccarne un'altra, lasciare la certezza per il dubbio, sentimenti contrastanti ti devastano e ti lasciano in equilibrio precario, il mio consiglio appoggiati ad un braccio sicuro ed imbocca la nuova strada, se non trovi un braccio ti presto il mio (meglio di niente).
RispondiElimina@lindoz:consegnavano il diario???
RispondiElimina@luce:mi sa che mi ci vuole davvero il prestito... giuro che te lo restituisco senza sguarcirlo!
@sergio:non sai quanto hai ragione.. ah... crepi!
RispondiElimina@susyan: hai ragione pure tu :(
@francesco:speriamo...
@caterina:ci proverò! ma essendo lontano pure quello (il lavoro inendo) ora mi sento in una srota di limbo..
Vacanza?!?!!?Sentito bene? si parla di ferie?!?!?!
RispondiEliminaArrivooooooooooooooooooo
:-O)))))
buon martedì
RispondiEliminaio invece ho apprezzato da qst anno le lezioni perchè sento che alla fine una decina di esami non sono tanti
RispondiEliminae mi devo godere gli ultimi anni da STUDENTESSA