L'ultimo anno che ho vissuto a Firenze ho lasciato la casa dove ho abitato i primi 3 anni per avventurarmi in un'altra. E lì ho conosciuto lei, la mia conqui. Sì, noi per nome ci siamo chiamate solo per presentarci, e dopo una era la conqui dell'altra. Anche ora, a distanza di 2 anni "Conquiiiiiiiiiiiiii" è il nostro saluto su msn. E' stato buffissimo il nostro incontro. Ci siamo sedute al tavolo di cucina, piacere, piacere, e dopo 5 minuti ci eravamo già raccontate le cose più imbarazzanti di noi (ovvero che a me piace tanto Tiziano Ferro e ho visto pure un suo concerto, che non rinnego, ma non è certo il miglior modo di far colpo su una persona sconosciuta e lei addirittura è andata al concerto dei Back street boys... noi sì che ne abbiamo di scheletri nell'armadio!).
Insomma nel tempo di frequentazione (e anche dopo) mi ha lasciato delle perle fantastiche.
E le sue mail non sono da meno...
"DIALETTI
I' dialetto Toscano l'è 'na lingua artificiale crea'a dallo scrittore Fiorentino John Ronald Reuel Tolkien, ispira'a 'n parte al finlandese e 'n parte a' mugugnii del cugino dello stesso Tolkien, John Dantis Tolkien.
Primissima cosa da sapere: ai Fiorentini (quelli veri) insulta pure chi vuoi: se intesa come beffa ciò verrà preso in ischerzo e, ad esempio alla frase: - 'La tua mamma maiala fa le pompe ai cavalli' - il VERO FIORENTINO risponderà: - 'La tua!' - (ad intendere che le mamme di entrambi fanno le pompe ai cavalli, in ispecial modo quello che ha pronunciato per primo la frase offensiva, per la quale n'i sùdde Italia t' ucciderebbero).Insomma nel tempo di frequentazione (e anche dopo) mi ha lasciato delle perle fantastiche.
E le sue mail non sono da meno...
"DIALETTI
I' dialetto Toscano l'è 'na lingua artificiale crea'a dallo scrittore Fiorentino John Ronald Reuel Tolkien, ispira'a 'n parte al finlandese e 'n parte a' mugugnii del cugino dello stesso Tolkien, John Dantis Tolkien.
Mi'a tutti sanno parlà i' dialetto fiorentino perbene. Figurassi a scri'ilo! Parecchi bischeri pensano che ci si mangia sempre la CI, e 'nvece un'è mi'a vero sempre. E si mangia solo quando è una CCI sola, e solo se didre'o a davanti c'ha du' vo'ali (ecco presempio: VO'ALI). Eppoi nessuno s'è mai accorto che a vorte e ci si mangia anche la TTIE, che gl'è anche dimorto ma dimorto più sapori'a (ecco pe'llappunto: SAPORI'A).
Inortre bisogna badare al fatto che n'i dialetto fiorentino spesso si pronuncia un suono simile al 'TH inglese (lingua fra e' denti) nelle t nei mezzo alle parole, per esempio: gelatho, pathethio ecc...
Un'artra regola che ll'è fondamentale gl'è i' verbo che gl'è sempre precedu'o da un'artro soggettino, messo lì pe' rafforzà un po'inino la 'osa. Presempio:
Io sono. E' sono.
Te ttu sei.
E' gl'è. * La gl'è.
Noi s'è. (i' 'siamo' l'è bandiho ni' toscano DOC, dio bono)
Voi vvù s'ete. (bello! senti 'ome sona bene!)
E' sono. Glienno. [raffinatezza usaha nei quartieri di Firenze dove e si parla la lingua perfetta (vedi sotto) e a Prao, indò siamo (perchè io son di Prao) ancora più sguaiai (prima diccominciare a ragionà n'prathese bisogna vu' sappia bene iffiorentino, sennò ll'è buriana].
Prima d'i verbo 'avere' ci va sempre la parolina 'CI'. Un si sa bene perché ma lla ci sta parecchio bene, come disse i' Bondi.
Io c'ho. (= io ho)
Te ttu c'hai. (= tu hai)
Lui c'ha. (= egli ha)
Lei la c'ha. (= lei ha)
Noi ci s'ha. (= noi abbiamo)
Voi vu c'ave'e. (= voi avete)
E' c'hanno. (= essi hanno)
In terza persona singolare co' i' passa'o prossimo s'usa anche parecchio i' 'L'E'', tipo:
L'è anda'o. (= egli è andato)
L'è torna'o. (= egli è tornato)
Siccome noi toscani siamo perzoncine 'orte e dabbene, alla terza persona singolare dell'indicatio noi e si preferisce sostituigni i' ccongiuntivo:
Loro prendano da bere. (= loro prendono da bere)
MA i fiorentini non usano i' verbo 'prendere', bensì 'PIGLIARE', come disse Beppe di' Bardiccio, 'ti pigliasse un corpo'.
Frasette utili da segnavvele subito:
- Bellino i' canino. (= 'Che bel cane');
- La 'o'a'ola 'on la 'annuccia 'orta 'orta e colora'a. (= 'La coca-cola con la cannuccia corta corta e colorata');
- Codesto ragazzo 'ostì. (= 'Quel Ragazzo Lì' ma solo all'incirca, infatti 'codesto' indica cosa o persona lontana da chi parla ma vicina alla persona a cui ci si rivolge; diverso da 'quello');
- Gni stiantasse i' core! (= Ma è davvero simpatico) ;
- Tu m'a bell'e rotto la contraccassa de' coglioni (= Mi stai annoiando) ;
- Manca pòo bocco (= Manca poco che cado);
- I' tu' babbo buhaiolo (= Tuo padre è gaio).
I'passa'o remo'o d'i verbo andare (della quale solo i Pratesi e quell'80 e rotti percento di vecchi rincoglioni'i Fiorentini si ri'orda):
Io andiedi
Tu andesti
'gl'andette
S'andiede (o andette)
V'andaste
'gl'andettero, 'gl'andonno (o andiedero)
Il suono -SCHI- è spesso contratto a -STI-, ne derivano maSTIo, STIanta'o, STIoccare, STIaccia'a.
Molte parole vengono continuamente tronca'e: 'DEL' diventa 'D'I'' (Gli era di' Madiai, grullo!). 'NON' diventa ''UN' ('Un se ne pote'a* più di codesto rintronaho'), 'AL' diventa 'AI'' (torno ai' tocco = sono di ritorno alle 13).
Dal fiorentino sono bandite parole come 'padre' (pure 'papà' 'un s'usa miha, e ci fa un po' schifo) e 'madre': s'usa 'I' MI' BABBO' e 'LA MI' MAMMA'. Nel pratese si usa tranquillamente anche 'ME PA'' e 'ME MA'', ma questo gn'è un antro discorso.
E molto comune poi usare il complemento di vocazione: -O' bischero -O' beppe -O' ...
Inortre esistono de' vo'aboli presenti solo ni' dialetto fiorentino:
(il verbo) 'IRE' che sta per andare e per stiantare, al participio passato fa 'ITO' (viene dal latino, eh!)
'POLE', il verbo potere, soprattutto indefini'o: 'UN SE NE POLE PIU''!
'GARBARE' sostituisce correntemente 'PIACERE': 'A ME MI GARBA'.
'DESINARE' è sinonimo di 'MANGIARE', in ispecial modo per pranzare: 'A'I TTOCCO SI DESINA' (IL TOCCO = L'UNA, le ore 01.00 o le 13.00)
'RAMMENTARE' (ricordare): 'TI RAMMENTI DI QUELLA TESTA A PERA D'I' RAMALLI?'
'BADARE' (tenere d'occhio, osservare): 'BADA BENE TE, CHE SE TI SPUTO T'AFFOGHI!'
'PIGLIARE' (prendere): 'TU L'HA' PIGLIAO N'I BAOGIGI!' (BAOGIGI = BUO DI 'ULO, finemente parlando)
Ecc ecc...
Al lettore interessato, che volesse apprendere a fondo la lingua toscana, è consigliabile la lettura del Signore degli Agnelli e de Il Silmarillion, nonché Lo Stiacciasassi. A chi volesse effettuare una proficua vacanza studio per imparare il vero Fiorentino, si sconsiglia il centro città, ormai mondializzato e dove si parla una lingua stardardizzata e elegante modello fìrme ('film', in fiorentino) di Leonardo Pieraccioni ma si suggerisce vivamente di optare per i quartieri di Brozzi, Peretola, Quaracchi (Oh chillè i grullo che dice questo??? in questi quartieri si parla solo cinese!!!) o per i comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci, luoghi dalla gentile e cortese parlata (da ricordare anche la perdita della V, oltre che della T...andao, mangiao, beeo e l'uso smodato di 'gni, gnene, ...', dimorati da popolazione educata, gentile e cortese).
Oppure definitivamente Prato (PRAO), indò sto io e indò si parla iddialetto più sguaiao dimmondo, oltre che n'i Valdarno (dice)."
posso stare a casa vostra così imparo meglio?:-D
RispondiEliminaormai non viviamo più insieme.. purtroppo!
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