Passa ai contenuti principali

In questi giorni...

  • sono quasi guarita dall'influenza
  • ho capito che un giorno iniziato male perchè hai dormito 3 ore (perchè la tua vicina di stanza ha fatto bisboccia con le amiche galline fino a tarda notte) può finire peggio (con tanto di semisvenimenti e vomitino tanto per gradire)
  • ho scoperto che odio un certo genere di musica ma non so cosa sia, chiedete alla mia coinquilina che l'ascolta a tutto volume
  • ho scoperto anche che studiare psicofarmacologia e ascoltare " para parà ra rara" dei Frank Head non sono molto conciliabili ma è per evitare di sentire il suddetto tipo di musica...
  • ho passato un momento cacchio-devo-cambiare-qualcosa ma non potendo andare dalla parrucchiera (ci sono stata da poco e soprattutto l'unico grosso cambiamento che mi potrei permettere è rasarmi i capelli o farmeli verdi) ho deciso di cambiare il look del mio blogghino. Ero partita sparata per mettere uno sfondo montano perchè la montagna per me significa relax, ricaricare le pile, aria pura, cielo azzurro, prati verdi, neve improvvisa e magica, viste mozzafiato, colori stupendi... tutto questo e tanto altro. Ed è questo che vorrei ora. Poi però, nella mia ricerca dello sfondo giusto, ho trovato lui, Scrat, lo scoiattolo sfigatissimo de "L'era glaciale". Beh, chi meglio di lui può rappresentare la mia lotta quotidiana col piccione?!
  • ho patito l'ansia per una persona importante: mia mamma.
  • ho cercato di abbassare il termosifone alla zitta ma sono stata beccata, però io dico: si potrà lamantarsi delle bollette alte e tenere 24 gradi in casa!?
  • ho fatto un giro virtuale in Trentino con questo sito fantastico
  • ho visto le due puntate di Don Matteo di ieri perdendomi tutt'e due le volte l'inizio ma sono riuscita comunque a capirci qualcosa (tenera e confortante ripetività!)
  • ho scritto questo post senza capire bene che dovevo scrivere

Commenti

  1. Sono contenta che stai meglio, il look del blog è fortissimo e psicofarmacologia può sembrare peggio di ciò che è in realtà

    RispondiElimina
  2. Persino i giri virtuali nello splendido Trentino sono utili a ricaricare le pile...
    Ti auguro di tornare al più presto in perfetta forma. (Ma una biblioteca silenziosa per studiare meglio? Io ho risolto così, con il "TUZZ TUZZ" continuo della musica dei miei vicini di casa non sarei mai riuscita a prendere la laurea...)

    RispondiElimina
  3. bello lo stile di questo bloog... complimenti, e lascia stare la sfiga che è solo una stupida condizione mentale... bisogna solo sforzarsi di trovare il sorriso di ogni cosa che guadiamo o che sentiamo....

    RispondiElimina
  4. vale io ho la disgrazia che in biblioteca mi distraggo... non chiedetemi perchè! studio sul mare tra i fiorentini urlanti e in biblioteca no! ma dimmi te...
    (non era musica tunz tunz era più musica zzzzzzzzz zzzzzzzz)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata