Beh questo post ci vuole. Ho appena descritto le mie coinquiline migliori dei mostri (questo è "vedere tutto nero") e devo rettificare. Stasera mi scarrozzano a far spesa, e per questo mi sto già facendo una lista chilometrica di cose da comprare per non rimanere a secco e non uscire più di casa fino a luglio.
C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia
la convivenza ci porta a volte a dire cose che non vogliamo te volio bene
RispondiEliminaex coinquilina mi manchi
se vai su youtube ascoltati firenze is burning con tutti i luoghi comuni su firenze
e le frasi e i posti tipici del fiorentino doc
besos
è vero! ti dice niente quel giorno che avevo la febbre e ti feci una canata assurda per telefono?
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