La giornata è iniziata con me in vestaglia con in mano una tazza di the colma fino all'orlo. Ho mancato l'ultimo scalino e mi sono vista spiattellata sul pianerottolo. Invece non ho versato nemmeno un goccio di thè per terra. "Ohibò che culo" ho pensato. E infatti ho esaurito la scorta di culo quotidiana in quella mancata caduta. Sono andata a fare un esame, tanto per provarlo diciamo, perchè non avevo studiato granchè per mancanza di voglia/tempo. La parte a crocette l'ho fatta rispolverando Ambaraba-ciccì-coccò, Macchinina-rossa-dove-vai e Sotto-il-ponte-di-Baracca. In quella aperta si poteva scegliere tra due domande: una non la sapevo e una non l'ho capita, così ho fatto la seconda infilandoci l'unico capitolo che sapevo, anche se a occhio e croce non c'entrava nulla.
Dopo spesa alla Coop, con metà roba dimenticata, perchè ho fatto la lista e l'ho lasciata a casa. Ho anche dovuto fare le pulizie, non solo in camera mia come avevo preventivato, ma anche le scale perchè le mie coinquiline ieri hanno fatto giardinaggio e hanno sparpagliato fango ovunque. L'avete presente la pubblicità di quel detersivo per pavimenti "Salve signora, semino un pò di schifezze sul pavimento..." Ecco, uguale. Di solito fare le pulizie mi rilassa, oggi mi cadevano le cose dalle mani, non mi asciugava il pavimento, il cane voleva bere l'acqua col sapone... Insomma, un paio di palle.
E per cena volevo coccolarmi con le ali di pollo arrosto ma è bruciata la puntina, la parte che mi piace di più... (però oh, complimenti alla cuoca, sono venute proprio buone!).
In tutto ciò mi è venuto il mal di gola perchè il tempo è passato da "da giacca leggera" a "da topless" a "da piumino e moon boot". Tutto nell'arco di 8 ore.
Una giornatina niente male insomma, in cui alla fine non ti capita chissà che, ma vai a letto con la speranza che "domani sarà un giorno migliore", come cantavano i Lunapop.
AVVISO IMPORTANTE:
Fra le varie ed eventuali della giornata ce n'è stata una che mi ha lasciata più perplessa di tutte. Avete presente la faccenda dei nomi?! L'ho raccontata alle mie coinquiline perchè mi pareva una cosa simpatica e ci ho anche scherzato sù sul mio nome, come ho fatto nel post. A pranzo ne ho incontrate due, una delle quali non vede il bicchiere nè mezzo pieno nè mezzo vuoto: lei lo vede pieno di marcio. Gli ho raccontato della già splendida mattinata, non faccio in tempo a chiudere bocca che mi cade una pentola per terra. E io "cazzo di nome"... La tipa mi guarda atterrita come se quelle parole le avessi dette al contrario vomitando verde e roteando la testa di 360 gradi. Io la guardo con aria interrogativa, e la risposta non tarda: "Non è che ti stai facendo dei problemi seri con questa storia del nome!?" Aaaah, autoironia a palate... Che bella cosa quando è capita.
Morale della favola: VI PREGO, NON PRENDETEMI TROPPO SUL SERIO.
ogni tanto capita pure a me: dico una cavolata col chiaro intento di dire una cavolata e il mio interlocutore invece di fare un sorrisino inizia a parlarmi come a una povera psicopatica!!!
RispondiEliminami dà un fastidio....
Senti ma sta cosa dei nomi sei sicura che il mio non sia tra quelli sfigati e un altra cosa, credo ti sia scappato il piccione, potresti riprenderlo o abbatterlo definitivamente...
RispondiEliminadel nome non ti so dire ma del piccione sappi... ognuno ha il suo personale... il mio è sempre qui...ne sono certa!
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