Passa ai contenuti principali

Gioielli di vivere

Qualche mese fa avevo preso in biblioteca un libro intitolato “La caffettiera del masochista”. Intento sublime (spiegare a noi comuni mortali che se per esempio spingiamo invece di tirare una porta non è poi colpa nostra), risultato noioso a morte, tanto che l’ho interrotto dopo pochissime pagine.
Però in effetti quel libro contiene una verità incontrovertibile. Ovvero che certi oggetti sono progettati male, il che ci complica orribilmente la vita.
Parliamo per esempio delle aperture facilitate. Ora ditemi voi se non è vero che nell’almeno il 90% dei casi invece che facilitarti, questi marchingegni ti ingarbugliano quel che dovrebbe essere una operazione facile ed indolore. Per dire, pochi giorni fà mi sono ritrovata ad aprire una scatola di cartone che aveva una linguetta per l’apertura facilitata. Orbene, alla fine della storia, ho ridotto in coriandoli la scatola, e l’unica parte rimasta intatta era, inspiegabilmente, proprio lei, la linguetta.
Per non parlare delle chiusure di sicurezza. Quelle che dovrebbero evitare che i bambini si ingollino delle litrate di detersivi, acidi e compagnia bella. Io non sono madre e non posso dire che tipo di madre sarò… però sono abbastanza convinta che farò quanto sarà in mio potere per mettere negli scaffali in alto certi prodotti, perché io e molti altri non ci riusciamo ad aprire quegli attrezzi infernali, ma sono quasi certa che se li dai in mano a un bambino tricche e tracche, aperto.Sì perché i bambini non hanno ancora perduto l’uso scimmiesco del piede prensile. E quindi giocano in vantaggio rispetto a noi adulti, ormai definitivamente bipedi e bimani. Per aprire quelle capsule infatti, oltre che a un paio di lauree in ingegneria, ci vogliono tre mani: con una reggi la boccia, con una  tieni premuto e con l’altra ancora schiacci le linguette laterali. Ne risulta che con meno di tre mani gnelafai…
Queste capsule di sicurezza interessano anche i farmaci. E lì si incontrano i paradossi più grandi. L’ho probabilmente già detto e scritto, ma lo ridico e lo riscrivo. L’enterogermina porca miseria… L’enterogermina si prende dopo che da una settimana l’unica stanza della casa che hai visto è il gabinetto e sempre da quell’angolazione lì.  Non mi si può pretendere di avere la forza di Hulk per stappare la boccina del farmaco… Con la suina invece ho avuto il piacere di ubriacarmi di sciroppo per la tosse, sapete di quelli sedativi, da prendere in caso di attacco acuto. Già, peccato che la capsula di sicurezza non ti permetta di assumerlo per tempo, e tu rischi di morire (scusate l’immagine cruda, ma al tg va tanto di moda l’immagine cruda) soffocato dai tuoi catarri.
Insomma, andrebbe detto a questi “inventori”, “progettisti”, “designer” e quant’altro di darsi una regolata e sperimentare prima loro quello che inventano, progettano o disegnano.
Ma poi senza dover arrivare al drammatico… restiamo pure sulle frivolezze. Mi è stato regalata una collana Morellato, fighissima. Oddio, risulta un po’ meno figa quando la indossi e ti pare che ti abbiamo messo al collo un piombo, in quanto il ciondolo ha il suo stesso peso specifico. Però con quella addosso faccio la mia porchissima figura, risultando addirittura QUASI trendy. Che Lunga e trendy nella stessa frase è da cerchiare con la penna rossa delle maestre. Con indosso la suddetta collana una di queste addietro mi sono lanciata in una maratona di ridarella con la  mia coinquilina, che fa ridere solo a sentirla ridere. Da piegarsi in due, letteralmente. E infatti così piegata mi è arrivato il ciondolo su un dente. Non so quale santo devo ringraziare per non essermelo rotto. Però mi chiedo… se Morellato, gioielli di vivere e manca poco ci rimetto la dentieria… se non era da vivere che mi succedeva, mi decapitavo???

Commenti

  1. #5 Lunga


    @grissino: a me succedesempre col latte, non qui, ce lo prendo al distributore ma a casa seeeempre!

    @serena: e meno male che hai da delegare!

    @ste: ecco, appunto, ma come mai si divertono così tanto coi farmaci!

    @federica: le faccine sono una delle cose belle di iobloggo!
    18 gennaio 2010 22:18
    #4 federica


    io odio la violenza... ma quando ci va ci va eh... e adoro tutte queste faccine!
    18 gennaio 2010 22:06
    #3 Ste


    Io ho per anni litigato con il flacone della Rinazina gocce: i produttori, volpi come non mai, decisero un anno di mantenere il solito tappo a vite ma di aggiungere quella sorta di copritappo di plastica, quello che dovrebbe servire da "sicura" (spingere e girare in senso orario). Peccato che potevi spingere quanto volevi, ma una volta che porvavi a girare la parte in plastica andava a vuoto. Morale della favola, rischiavo ogni volta di lasciarci le dita nell'operazione taglia il copritappo di plastica. Ci sono voluti almeno 4/5 anni prima che si arcogessero che qualcosa non andava

    Ste
    18 gennaio 2010 20:33
    #2 Serena


    Guarda non parliamone proprio! ODIO profondamente quel tipo di tappo "sicurezza" che hanno inventato per chiudere i detersivi, la candeggina...insomma una cosa da farmi salire i nervi fin alle stelle! Tant'è che quasi sempre chiamo Mirko e faccio fare a lui, altrimenti mi vien voglia di spaccare tutto! Allora, onde evitare "spargimenti di sangue", preferisco cedere ad altri la missione!
    18 gennaio 2010 20:02
    #1 Grissino

    Eh eh, vero... e quando ti si rompe la linguetta di una scatoletta? micidiale! E poi quando la scatoletta non ha piú la linguetta? (nel senso che é una di quelle vecchie). Capitato a me ai primi di dicembre... per fortuna son riuscita ad aprirla in qualche modo.

    RispondiElimina
  2. #5 Lunga


    @grissino: a me succedesempre col latte, non qui, ce lo prendo al distributore ma a casa seeeempre!

    @serena: e meno male che hai da delegare!

    @ste: ecco, appunto, ma come mai si divertono così tanto coi farmaci!

    @federica: le faccine sono una delle cose belle di iobloggo!
    18 gennaio 2010 22:18
    #4 federica


    io odio la violenza... ma quando ci va ci va eh... e adoro tutte queste faccine!
    18 gennaio 2010 22:06
    #3 Ste


    Io ho per anni litigato con il flacone della Rinazina gocce: i produttori, volpi come non mai, decisero un anno di mantenere il solito tappo a vite ma di aggiungere quella sorta di copritappo di plastica, quello che dovrebbe servire da "sicura" (spingere e girare in senso orario). Peccato che potevi spingere quanto volevi, ma una volta che porvavi a girare la parte in plastica andava a vuoto. Morale della favola, rischiavo ogni volta di lasciarci le dita nell'operazione taglia il copritappo di plastica. Ci sono voluti almeno 4/5 anni prima che si arcogessero che qualcosa non andava

    Ste
    18 gennaio 2010 20:33
    #2 Serena


    Guarda non parliamone proprio! ODIO profondamente quel tipo di tappo "sicurezza" che hanno inventato per chiudere i detersivi, la candeggina...insomma una cosa da farmi salire i nervi fin alle stelle! Tant'è che quasi sempre chiamo Mirko e faccio fare a lui, altrimenti mi vien voglia di spaccare tutto! Allora, onde evitare "spargimenti di sangue", preferisco cedere ad altri la missione!
    18 gennaio 2010 20:02
    #1 Grissino

    Eh eh, vero... e quando ti si rompe la linguetta di una scatoletta? micidiale! E poi quando la scatoletta non ha piú la linguetta? (nel senso che é una di quelle vecchie). Capitato a me ai primi di dicembre... per fortuna son riuscita ad aprirla in qualche modo.

    RispondiElimina
  3. #5 Lunga


    @grissino: a me succedesempre col latte, non qui, ce lo prendo al distributore ma a casa seeeempre!

    @serena: e meno male che hai da delegare!

    @ste: ecco, appunto, ma come mai si divertono così tanto coi farmaci!

    @federica: le faccine sono una delle cose belle di iobloggo!
    18 gennaio 2010 22:18
    #4 federica


    io odio la violenza... ma quando ci va ci va eh... e adoro tutte queste faccine!
    18 gennaio 2010 22:06
    #3 Ste


    Io ho per anni litigato con il flacone della Rinazina gocce: i produttori, volpi come non mai, decisero un anno di mantenere il solito tappo a vite ma di aggiungere quella sorta di copritappo di plastica, quello che dovrebbe servire da "sicura" (spingere e girare in senso orario). Peccato che potevi spingere quanto volevi, ma una volta che porvavi a girare la parte in plastica andava a vuoto. Morale della favola, rischiavo ogni volta di lasciarci le dita nell'operazione taglia il copritappo di plastica. Ci sono voluti almeno 4/5 anni prima che si arcogessero che qualcosa non andava

    Ste
    18 gennaio 2010 20:33
    #2 Serena


    Guarda non parliamone proprio! ODIO profondamente quel tipo di tappo "sicurezza" che hanno inventato per chiudere i detersivi, la candeggina...insomma una cosa da farmi salire i nervi fin alle stelle! Tant'è che quasi sempre chiamo Mirko e faccio fare a lui, altrimenti mi vien voglia di spaccare tutto! Allora, onde evitare "spargimenti di sangue", preferisco cedere ad altri la missione!
    18 gennaio 2010 20:02
    #1 Grissino

    Eh eh, vero... e quando ti si rompe la linguetta di una scatoletta? micidiale! E poi quando la scatoletta non ha piú la linguetta? (nel senso che é una di quelle vecchie). Capitato a me ai primi di dicembre... per fortuna son riuscita ad aprirla in qualche modo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia ...

San Remo 2012

Ormai anche io seguo fedelmente San Remo ogni ann o, puntata per puntata. Dopo che per un pò di anni lo avevo evitato accuratamente, se non facendo lo zapping strettamente necessario per beccare quel paio di cantanti che mi interessavano.  E' che seguirlo in compagnia è tuuutta un'altra cosa! Quanto ho riso in questi due anni passati con Bernacca, roba da lacrime agli occhi! Quest'anno avevamo programmato da giorni una chat live su skype perchè lei non frequenta social network. Il piccione non ha perso occasione e ora il suo pc non funziona più. Però ci hanno pensato le mie amiche blogger a tenermi compagnia! E che compagnia!!! Come ho già detto quest'anno il Festival non mi è piaciuto e, in corso d'opera, non ho cambiato idea.  Trovo difficile scrivere delle cose che mi sono piaciute di più. Quest'anno quindi non ci saranno classifiche o votazioni, ma un bell'elenco di promossi e bocciati! Gianni Morandi . Rimandato a settembre : non l...