Passa ai contenuti principali

I 7 segreti...

Dunque, Lindoz tramite il suo blog mi ha lanciato una sorta di "sfida", anche se questa non è la definizione giusta... Comunque si tratta di rivelare i 7 segreti più reconditi che ho cercato di nascondere ben bene... Pensa e ripensa mi sono venuti in mente questi:
  1. quando ero piccola ero "innamorata" di un mio vicino di casa e ho comprato di nascosto delle sue foto che erano esposte dal fotografo in bacheca (era tipo il servizio fotografico di un saggio di musica): le tenevo del borsello tipo santino;
  2. ho un cd, per di più originale, di Paolo Meneguzzi (mi pento e mi dolgo);
  3. del resto non mi importa nulla, ma ho una insana passione... per le mie gambe! e ho quindi il terrore che vengano cellulite e vene varicose a deturparle;
  4. fra i miei sogni ricorrenti c'è quello di andare al mare o in piscina e scoprire che non mi sono depilata (secondo me prima o poi succede davvero!);
  5. a volte mi scopro invidiosa di persone che razionalmente non hanno niente da invidiare, anzi...;
  6. se non mi contengo faccio dei rutti da far impallidire i camionisti tedeschi;
  7. non so che sentimento sia quello che provo verso mio padre ma assomiglia molto all'odio.
Beh, anche io come Lindoz spero di non perdere quei pochi lettori che ho...

Commenti

  1. Urchi incredibile abbiamo più cose in comune di quanto pensassi!!
    Punto 6 e punto 7 in pratica sono uguali.
    E riguardo al punto 2... c'è troppo da dire in un commento, ora apro un post sul mio blog.

    RispondiElimina
  2. beh per il punto 2... sono momenti di debolezza...può succedere no!?

    RispondiElimina
  3. Ahahahah!
    Su Paolo Meneguzzi stendo il classico velo pietoso...

    Sul punto nr. 6: io potrei batterti.
    Ti basti sapere questo.

    Ciaooo!

    RispondiElimina
  4. beh mintaka... non sai di cosa posso essere essere capace (per il punto 6!)
    e per il punto 2, dai, sono debolezze giovanili!

    RispondiElimina
  5. Io prima o poi confesserò i miei segreti più malsani per ore ti basti sapere che anche io sogno di andare al mare senza essermi depilata ed una volta mi è successo davvero non ero proprio l'orso yoghi ma quasi e per il punto sei meglio non approfondire io i rutti non li faccio ma...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata