Passa ai contenuti principali

Splash, una sirena arenata


Oggi, quando mi sono seduta alla scrivania, credevo di non riuscire nemmeno ad alzare le braccia per sfogliare il mio terribile manualone di psicofarmacologia. Ieri infatti ho avuto la fantastica (che sembra detto in modo ironico ma non lo è) idea di andare in piscina a farmi qualche bracciata. Solo che era dall'estate al mare che non nuotavo (totale:6 mesi) e addirittura dall'anno scorso che non andavo in piscina per una nuotata seria (totale:13 mesi). E, siccome io sto allo sport come Berlusconi sta ai comunisti, non potendo andare in piscina (colpa del trasferimento a Cesena e della piscina cesenate troppo lontana da dove abito) non ho fatto nient'altro. L'unica cosa che ho allenata sono le gambe perchè mi sposto solo in bici o a piedi, preferibilmente carica di roba. Doppia fatica quindi.
 Però a me nuotare piace. Ho iniziato da piccolina perchè non sapevo nuotare e avevo paura dell'acqua alta (un pò dura per una che vive al mare). Nel frattempo facevo danza moderna e ginnastica ritmica. Poi il dottore mi trovò una lieve scoliosi e mi ordinò di smettere con il ballo e iniziare il nuoto. La scoliosi non è scomparsa e in più ora ho la gobba come la cugina piccola di Quasimodo di Notre Dame. Non è per colpa del nuoto, ovvio. Comunque ho iniziato di controvoglia ed è nato un grande amore. Il nuoto mi rilassa, mi scoglie quel fascio di nervi che mi accompagna quotidianamente, mi permette di staccare la presa e attraverso la fatica fisica rifocillarmi da quella mentale. E ieri mi ci voleva proprio.
Solo che... dopo tutto questo tempo mi sono mezza stroncata! Alle prime 3 bracciate a rana ho come sentito il rumore di quando si strappa il velcro: erano i miei bicipiti che si strappavano. Ahi... Dopo altre 3 bracciate ho scoperto di avere i tricipiti perchè hanno iniziato a bruciare come se mi prendessero fuoco. Non credevo fosse possibile incendiarsi in acqua. A tutto ciò è seguita la "tragedia": il dolore e l'incendio si sono propagati alle braccia, al collo, alla schiena. Se nuotavo dolore. Se mi attaccavo al muro per riposarmi dolore. Ma di più. Però ne sono uscita rilassata.
La piscina ovviamente non è un luogo solo positivo. Sui tipi da piscina si potrebbe scrivere un trattato. Mi limiterò a un post, ma più in là perchè dopo un pò che tengo le braccia alzate tendono ad informicolirsi.

E anche gli inconvenienti da piscina sono tanti e variegati. Uno su tutti è che quando fai i corsi sei tra altri bambini-ragazzini e se non fai le gare, vivi in un ambiente tranquillo. Non rischi di spiaccicarti nella corsia insomma. Magari ti può capitare il "pirata della corsia" di turno che quando fa delfino provoca onde anomale di entità pari allo tzunami, ma se sei nella corsia del nuoto libero... Beh ti può succedere che un'omone di 100 chili ti piazzi una manata a metà schiena facendoti colare a picco come il Titanic. Per non dire del fatto che le corsie sono sempre troppo stretto e ti capita molto spesso la (s)fortuna di fare incontri, diciamo un pò particolari. Se in questi 17 anni avessi tenuto il conto di quanti culi e...come dire...piselli ho palpato e lo dicessi, ecco, potrei essere scambiata per una maniaca.
E poi tavolettate in testa, gente che ti prende per i piedi, tonti che ti arrivano contromano e non sai come scansare, acqua clorosa che ti esce da ognidove...
Chiudo con delle chicche da Paperissima che mi sono capitate a causa del "rinnovamento" di alcune parti della piscina. All'ingresso ho chiesto alla tipa se era cambiato qualcosa e lei gentilissima mi spiega tutto, ma troppo velocemente. Alla fine ricordavo solo queste parole e non sapevo neanche se fosse la sequenza giusta: doccia, phon, 20 centesimi, bagnino, tu metti, ricevuta, all'entrata, scegli tu, fotocellula, accappatoio. Oh mio Dio! Sono entrata negli spogliatoi, mi sono messa il mio costumino, ho sbirciato i phon e l'attezzo strano che li dovrebbe far funzionare. Aaaaaah, capito. Tu metti 20 centesimi e il phon va. Ok. Passo al reparto docce. Ok è la stessa cosa dei phon. Faccio per varcare la soglia della piscina e ricordo la strana accoppiata fotocellula-accappatoio appena in tempo: essendo obbligatoria la doccia all'ingresso ne han messa una di passaggio che si attiva con la fotocellula! Per un pelo, altrimenti avrei inzuppato l'accappatoio! Sana e salva sono pronta per tuffarmi in vasca e....no! cacchio cacchissimo! La ricevuta va portata al bagnino. Corro via per riprenderla, riattraverso la doccia traditora, scivolo in curva sulle piastrelle (un classico), frugo nella borsa, trovo il foglietto malefico e corro di nuovo in piscina, passando dalla doccia traditora col braccino steso per non bagnare il foglietto. Arrivo tutta contenta dal bagnino e gli offro quel foglino ormai inzuppato come se fosse un trofeo. Quello mi guarda scoglionato e mi fa un cenno, senza proferir parola alcuna, per farmi capire quale è la corsia del nuoto libero. E io ovviamente non capisco.
Forse è per questo che mi rilasso: sono troppo impegnata a sopravvivere che non penso agli altri problemi ben di poco conto al confronto!

Commenti

  1. Dopo aver letto il post anche se avevo un pizzico di voglia di avventurarmi in piscina me l'hai fatta passare. Quindi resto qui con la mia pigrizia ripromettendomi di correre prima o poi sul mio tappeto rullante (versione italianizzata).

    RispondiElimina
  2. ma no dai! questi sono un pò gli inconvenienti! ma prevalgono i pregi! e poi non puoi perderti la fauna da piscina... c'è certa gente che mette di buonumore solo a guardarla!

    RispondiElimina
  3. Miiiiii ma cos'è la piscina da voi? Un percorso ad ostacoli?
    Anch'io sono una fan del nuoto (anche se ora un po' meno perchè con i chili che ho messo di troppo mi vergogno in costume) ma da noi è più semplice: entri e c'è subito la reception. Paghi la tua entrata e fine. Negli spogliatoi gli armadietti sono a caparra: nel senso che se lo vuoi usare ci metti dentro la moneta e quando lo riapri per riprenderti le cose la moneta ti viene restituita. Fine. L'asciugamano te lo porti tu da casa, i fon sono grautiti come pure le docce e i bagni.

    RispondiElimina
  4. non a caso la fama degli svizzeri è di essere precisi...

    RispondiElimina
  5. Io ho un'avversione particolare per la piscina e il nuoto. Forse perché non ho mai imparato per bene, sembro una rana con difficoltà motorie, e alla terza bracciata ho il fiato corto...
    Per non parlare della puzza di coloro, degli occhi che bruciano, dei capelli che non si aciugano mai, delle ciabatte bagnate, della cuffia che tira, della vaschetta di acqua tiepidina in cui devi bagnarti i piedi...NOOOOOO, decisamente il nuoto non fa per me...
    E fin qui va anche bene.
    Poi però vallo a spiegare perché a Sharm a 34 anni mi ritrovo col giubottino salvagente per fare snorkeling...magra figura! :-S

    RispondiElimina
  6. ire però quello che so io è che eri brava parecchio a nuotare

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia ...

San Remo 2012

Ormai anche io seguo fedelmente San Remo ogni ann o, puntata per puntata. Dopo che per un pò di anni lo avevo evitato accuratamente, se non facendo lo zapping strettamente necessario per beccare quel paio di cantanti che mi interessavano.  E' che seguirlo in compagnia è tuuutta un'altra cosa! Quanto ho riso in questi due anni passati con Bernacca, roba da lacrime agli occhi! Quest'anno avevamo programmato da giorni una chat live su skype perchè lei non frequenta social network. Il piccione non ha perso occasione e ora il suo pc non funziona più. Però ci hanno pensato le mie amiche blogger a tenermi compagnia! E che compagnia!!! Come ho già detto quest'anno il Festival non mi è piaciuto e, in corso d'opera, non ho cambiato idea.  Trovo difficile scrivere delle cose che mi sono piaciute di più. Quest'anno quindi non ci saranno classifiche o votazioni, ma un bell'elenco di promossi e bocciati! Gianni Morandi . Rimandato a settembre : non l...