Eccoci arrivati al secondo giorno dell'avventura londinese.
17-07/2002
17-07/2002
- ci svegliamo belline belline piene di entusiasmo. Dopo aver sentito lo sputacchiamento dei francesini (che però erano simpaticissimi) scendiamo al piano di sotto e la signora ci spiega che suo figlio ci avrebbe accompagnato all'autobus per la scuola. Un tipo davvero logorroico, che non ci ha nemmeno salutato, non si è presentanto e soprattutto non ci ha spiegato come tornare indietro! Alla fine della lezione ci siamo fatte prendere dalla più profonda disperazione visto che neanche la tutor sapeva come rispedirci a casa. Ma come dice il proverbio "a forza di domande si va a Roma" e noi siamo arrivate sane e salve a Bellfield.
- le famiglie che ci ospitavano iniziavano già a scricchiolare: i primi 2 cacciati della gita non sono resistiti neanche 24 ore....
- la scuola dove dovevamo far lezione era una vera e propria topaia
- FaC è sempre stata una che amava "vivere". La sua passione le discoteche. Andare in vacanza a Londra per lei voleva dire anche e soprattutto divertimenti notturni. Peccato che non eravamo a Londra ma a Bellfield, nome che è tutto un programma e che nemmeno i tassisti conoscevano. Eravamo esattamente in mezzo a due grossi centri abitati. Ma come ho già detto troppo lontani per raggiungerli a piedi e serviti malissimo dagli autobus. Però FaC voleva "vivere" e non c'era modo di calmarla. Presa dalla disperazione mi stava trascindando a piedi non so bene in che posto. Per fortuna s'è resa conto che forse oltre 10 km a piedi per andare a ballare erano troppi.
- prima giornata a Londra. Non potevamo non essere colte da sfiga sfighissima: scipero della metro. Abbiamo girato il girabile a piedi. E "il girabile" è stata praticamente mezza Londra, anche perchè due tipi del gruppo conoscevano un pò le strade della città e pensavano di riuscire a prendere una scorciatoia. Peccato che fosse tutto fumo (di Londra) e niente arrosto. Ancora mi fanno male i piedi al pensiero
- in tutto ciò sapevamo che a una cert'ora sarebbe finito lo sciopero e la tutor decise di farci vedere più roba possibile di modo che impiegavamo il tempo e poi prendevamo la metro per la stazione. Ma ovviamente gli inglesi non sono svizzeri, e non sono stati precisi con la rimessa in moto delle metro, così abbiam dovuto camminare (sigh) verso la stazione
- siamo corsi al treno con le ultime forze che avevamo perchè la tutor ci urlava "andate che hanno annunciato che parte" (ovviamente noi non capivamo una cippa!) e, arrivati al treno, questo ha tardato mezzora, e in più abbiam fatto il viaggio in piedi
- alla fine eravamo arrivate troppo tardi per il bus per Bellfield. Optiamo per taxi visto che l'autostop non ci sembrava l'alternativa più sicura. Sbaaagliato! Il tassista, arrivate quasi a destinazione, ha iniziato a infilarsi nei vicoletti al buio, senza ascoltare che noi starnazzavamo impaurite "Stop here please". Solo dopo essercela fatta addosso abbiamo capito che era invece era così gentile da volerci portare proprio davanti casa (ma noi non sapevamo indicargliela) per non farci fare la strada al buio. Bastava dirlo (in italiano) no!?
- scopriamo, non senza una certa indignazione, che il tutor madrelingua è analfabeta. E senza esagerazione: non sapeva scrivere nemmeno le parole più elementari. La tutor italiana si imbelvisce e ne ottiene uno migliore...si far per dire!
- rissa in mezzo alla strada (con tanto di spettatori) tra due che abitavano nella stessa casa. Prima del 16, giorno della patenza, non sapevano dell'esistenza dell'altra. In quel momento, ognuna delle due avrebbe annullato volentieri l'esistenza del'altra. Che bello vedere che queste esperienze aiutano a socializzare...
Ma l'organizzazione che curava questi corsi in famiglia me la puoi dire? (magari per e-mail provatamente, la trovi in alto a sinistra nel mio Blog sotto i dalmata).
RispondiEliminaCerto che non é stata proprio una esperienza "da favola"...
mi son sbellicata dal ridere...
RispondiEliminaa me non hanno mai ispirato tanto ste vacanze studio, anche perchè c'era andata una mia amica ed era tornata con un ottimo accento... sardo!!! s'era innamorata e rispondeva non yes ma ayò!
Certo che è stato un viaggio curato nei minimi particolari... ;)
RispondiEliminama ti ricordi tutto tutto io mi ricordo di quelle 2 che si volevano quasi uccidere che belle cose veramente
RispondiEliminaFigus!!! Non vedo l'ora di leggere il resto!!! ;)
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