Sono alla fine giunta alla fine della lettura di Acciaio, dopo aver affrontato frasi del tipo “succede sempre quando stai scaricando tonnelate d’acciaio, che il tuo corpo insorge dentro la tuta (…) il muscolo nascosto, il meno civilizzato. Ti tocca cercare un bagno, un angolo dietro un cespuglio”. Roba che uno pensa “ma secondo questa tizia gli operai stanno per tutto il turno a farsi le seghe?”. E soprattutto “ma non esisteva il congiuntivo?”
A questo punto posso stilare un elenco dei motivi per i quali “Acciaio” non vale nemmeno i 50 centesimi della prenotazione in biblioteca:
- un interminabile sfilza di steretipi sciatti e inutili (qui ne trovate alcuni esempi)
- una storia priva di una qualsivoglia morale. Tutto sembra ruotare intorno a questo rapporto morboso tra le due protagoniste e a questa vita di provincia descritta come la peggior cosa ti possa capitare
- l'ossessione per la localizzazione. Ci sono molti, troppi, dettagli che vogliono ricondurre le storie al luogo dove si svolgono. Però, delle due una: o fai un'inchiesta reale e realistica su questo famigerato degrado di provincia e allora citi tutti i luoghi che vuoi oppure fai un racconto di fantasia ma resti sul vago. Piazzare sciami di drogati alla gelateria del centro di cui si fa nome e indirizzo non mi sembra molto elegante dato che si tratta di un'informazione falsa. E di esempi come questo se ne possono fare a bizzeffe
- l'ossessione per il degrado. Di sicuro ci sono spiagge sporche a Piombino, non lo metto in dubbio. Ma è una cittadina piccola, si gira a piedi, che serve insistere a infilare questi personaggi nei posti più deturpati che esistano?? Ok essere sfigati ma fare un passo in più e scegliere una spiaggia pulita no?
- considerare la fabbrica il male del mondo. Di questo la Avallone è scusata. Anche i giornali lo hanno fatto per un periodo. Succedeva un incidente stradale qualsiasi e i titolo strillavano "Ha un incidente mentre va alla Lucchini".
- l'ossessione per il sesso
- il modo di scrivere. Frasi fatte piazzate lì, personaggi che un pò parlano in dialetto e un pò no (anche qui, mettiti d'accordo!), l'autrice che si esprime un pò in dialetto e un pò in un italiano simil-corretto. Ho letto che si tratta di un modo di scrivere "ancora da maturare". Mah. Forse prima di urlare al capolavoro si dovrebbe guardare anche al grado di maturazione!
Però leggere questo romanzo una cosa positiva la fa. Fa guadagnare qualche punto al buon Bruno Vespa. Che durante la serata del premio Campiello ha fatto apprezzamenti sullo scollo della Avallone.
Ebbene, lui aveva letto il libro, ha associato la descrizione di una delle due protagoniste alla "scrittrice" (toh, voglio essere cattiva fino in fondo e mettere le virgolette) e ha pensato "Questa ci sta!"
Ma Bruno... Sei arrivato tardi... Ormai è ampiamente maggiorenne, che gusto c'è!!!?
Forse la tua 'rivalutazione' di Bruno Vespa (che peraltro, per abbassarsi ancora dagli attuali livelli ground-zero, dovrà cominciare a scavare), valeva la lettura completa dell'immaturato capolavoro.
RispondiEliminaMolto interessante, credibile, e condivisibile sulla fiducia, la tua critica; ma, sarò sincero: chi te l'ha fatto fa'???
:-)
la curiosità... senz'altro se fosse stato ambientato altrove neanche lo avrei guardato!
RispondiElimina(ps: concordo su Vespa!!! "più in basso di così c'è solo da scavare")
RispondiEliminaNon lo conoscevo questo libro...
RispondiEliminaSono stata per molto tempo indecisa se leggere o meno questo libro..chi ne dicva bene, chi male...ho letto questo tuo post sia l'altro sugli stereotipi...e ti devo ringraziare perché la tua chiarezza ha dissolto ogni dubbio: non lo leggo. Un'altra scrittrice emergente che cerca di far soldi inventando finte storie di denuncia velate da una narrazione post moderna, post neorealista e tante altre cavolate e che per questo giustifica la sua incapacità nello scrivere non la reggo proprio...
RispondiEliminaC'è un premio per te sul mio blog!!
RispondiEliminache classe il Vespone!
RispondiEliminaMi sembra una recensione molto onesta, quello che mi lascia perplessa sono i 50 cent di prenotazione in biblioteca! ma sai che non l'avevo mai sentita?
A me è piaciuto molto invece.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata!
se porta a rivalutare persino bruno vespa... non lo voglio leggere :)
RispondiEliminaUff, e pensare che l'avevo anche messo in un'ipotetica lista dei desideri di lettura .. ma dopo questo, direi che lo cancello immediatamente!
RispondiEliminabeh... questa è una mia opinione, io consiglio sempre di leggere o vedere o ascoltare se si è curiosi di una cosa... anche se viene consilgiata o sconsigliata è sempre bene fidarsi dei propri gusti!
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