E per fortuna, oltre ai post programmati, posso scrivere anche dal cellulare. Un brevissimo post, un piccolo pensiero per questo giorno. Pasquetta. Ma anche e soprattutto la Festa della Liberazione. Come scrive De Luca, l'uomo che dimentica è un vuoto chiuso, un bicchiere rovesciato. L'Italia ha un tremendo bisogno di ricordare ma, non capisco il perché, si volta dall'altra parte. Per fortuna non tutta. C'è ancora chi vuole ricordare. Io ho paura, paura che invece di cantare come Gaber "la mia generazione ha perso" dovrò cantare "la mia generazione non c'ha nemmeno provato". E se sarà così, sarà perché abbiamo dimenticato.
Ho lasciato qualche parola distratta sulla pagina Facebook del blog senza neanche passare da qua. Senza nemmeno fare un saluto. È quando meno da maleducati, me ne rendo conto. È che in questo periodo pur avendo le idee su cosa scrivere non ho voglia di farlo. Avete capito bene: voglia. Non me ne manca il tempo, che comunque non è che abbondi. Avrei potuto trovare una scusa ma voglio essere onesta. Mi si è spenta la "passione" in un qual modo e non ho altro di che dire. Però ecco non è certamente un addio. È senz'altro un arrivederci, che tanto sarò diversamente occupata per ancora tanti e tanti anni.
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