Insomma, quando uno è già smaronato di suo, stai pur certo che riceverà solo cattive notizie.
Tipo quella che ho ricevuto ieri.
Che un'utente del centro dove ho fatto tirocinio il primo semestre si è defenestrata.
Era la terza volta ma pare che a 'sto giro abbia fatto un più buon lavoro ed è possibile che rimanga paralizzata.
Quando me l'hanno detto ci sono rimasta male, ma come al solito io necessito di tempo prima di metabolizzare ed è solo oggi che ho pensato e ripensato a lei.
Lei (A.) e la ragazza che ho seguito nei miei primi colloqui (F.) sono le ultime utenti che ho visto, non più di un mese fà. Non sono pià andata a trovarle come avevo promesso, per vari motivi. All'inizio è vero, il tempo non bastava mai, l'altro tirocinio mi ha letteramente risucchiata.Poi ho inziato a vedere "fuori" chi delle ragazze che lavorano lì mi interessava di frequentare. Poi la tutor mi è scesa talmente di grazia che non mi andava di vederla, di fare la falsa come forse lei ha fatto con me.
Però...
Per "le ragazze", per le pazienti, è diverso. Quando ero andata a trovarle l'unica volta che l'ho fatto mi hanno fatto un sacco di festa, e so di alcune che a distanza di un anno ancora chiedono di me. Ci sarei andata, per loro.
Ma detto fuori dai denti un pochino mi vergogno, perchè di solito le promesse le mantengo, e ormai, presentarmi dopo quasi un anno mi fa specie, oltre che strano. Se voglio posso indossare la faccia di culo anche io, se la situazione lo richiede. Ma non con loro. Con loro non si può. Hanno già avuto così tante ferite che non mi va di essere falsa con loro. Per la mia coscienza, non per loro. Non voglio certo sopravvalutare la mia importanza nelle loro vite!
Insomma, sono ritornata con la mente a quella mattina, io sfrecciavo con la mia bici nella pista ciclabile perchè, strano, ero in ritardo. E con la coda dell'occhio ho visto queste due ragazze che passeggiavano per mano. Ho riconosciuto subito lo sguardo perso di F., quello di quando va in crisi. A. le teneva la mano, per rassicurarla. Perchè A. è generosa, si preoccupa che gli altri stiano bene. E quando sta bene è strepitosa, fa battute a raffica, è ironica e autoironica, dote che purtroppo neanche molte delle persone così dette normali hanno.
Ma un attimo prima mangiava la sua pastasciutta e un attimo dopo ha lanciato la tua estrema richiesta d'aiuto.
Tipo quella che ho ricevuto ieri.
Che un'utente del centro dove ho fatto tirocinio il primo semestre si è defenestrata.
Era la terza volta ma pare che a 'sto giro abbia fatto un più buon lavoro ed è possibile che rimanga paralizzata.
Quando me l'hanno detto ci sono rimasta male, ma come al solito io necessito di tempo prima di metabolizzare ed è solo oggi che ho pensato e ripensato a lei.
Lei (A.) e la ragazza che ho seguito nei miei primi colloqui (F.) sono le ultime utenti che ho visto, non più di un mese fà. Non sono pià andata a trovarle come avevo promesso, per vari motivi. All'inizio è vero, il tempo non bastava mai, l'altro tirocinio mi ha letteramente risucchiata.Poi ho inziato a vedere "fuori" chi delle ragazze che lavorano lì mi interessava di frequentare. Poi la tutor mi è scesa talmente di grazia che non mi andava di vederla, di fare la falsa come forse lei ha fatto con me.
Però...
Per "le ragazze", per le pazienti, è diverso. Quando ero andata a trovarle l'unica volta che l'ho fatto mi hanno fatto un sacco di festa, e so di alcune che a distanza di un anno ancora chiedono di me. Ci sarei andata, per loro.
Ma detto fuori dai denti un pochino mi vergogno, perchè di solito le promesse le mantengo, e ormai, presentarmi dopo quasi un anno mi fa specie, oltre che strano. Se voglio posso indossare la faccia di culo anche io, se la situazione lo richiede. Ma non con loro. Con loro non si può. Hanno già avuto così tante ferite che non mi va di essere falsa con loro. Per la mia coscienza, non per loro. Non voglio certo sopravvalutare la mia importanza nelle loro vite!
Insomma, sono ritornata con la mente a quella mattina, io sfrecciavo con la mia bici nella pista ciclabile perchè, strano, ero in ritardo. E con la coda dell'occhio ho visto queste due ragazze che passeggiavano per mano. Ho riconosciuto subito lo sguardo perso di F., quello di quando va in crisi. A. le teneva la mano, per rassicurarla. Perchè A. è generosa, si preoccupa che gli altri stiano bene. E quando sta bene è strepitosa, fa battute a raffica, è ironica e autoironica, dote che purtroppo neanche molte delle persone così dette normali hanno.
Ma un attimo prima mangiava la sua pastasciutta e un attimo dopo ha lanciato la tua estrema richiesta d'aiuto.
Ma porca miseria...che notizia brutta dev'esser stata per te! So che non può esserti di consolazione, ma possiamo dire che le è andata pure bene...
RispondiEliminami spiace tanto, per lei e per te... posso capire come ci si sente quando si pensa -e si è consapevoli- che forse avremmo potuto essere più attenti nei confronti di qualcuno... mi spiace!
RispondiElimina@serena: non lo so se possiamo dire che le è andata bene, ora porterà le conseguenze di questo gesto che la malattia psichiatrica che la affligge da oltre 40 le ha fatto compiere. Boh, non lo so. so solo che è terribile.
RispondiElimina@federica: già :-(