Passa ai contenuti principali

Io fortunatamente

Se la volta scorsa andare al concerto ha voluto dire incidere indelebilmente una grossa fetta della mia vita, stavolta credo che la faccenda sia stata meno drastica.
Però ho evitato 3 giorni di fuoco in ufficio... Quando l'ho saputo ho sghignazzato interiormente e ho trovato un altro (ancora un altro) per amare DANIELE SILVESTRI




Trascinarci il Ranocchia è stato piuttosto facile, è bastato metterlo nella condizione di avere qualcosa da farsi perdonare. E, come dire, non mi ci è voluto nemmeno tanto impegno, fa benissimo da sè .
Insomma, il concerto era previsto per le 18, ma la nostra giornata è iniziata un bel pò prima. Siamo arrivati a Lucca precisi precisi per un sopralluogo nella piazza del concerto (con tanto di appostamento lampo al bar dove stavano mangiando Daniele e il suo staff) e per andare a pranzo. Siamo andati a mangiare in un localino scoperto grazie alla guida Osterie d'Italia. Si chiama "La Pecora Nera" e consiglio a tutti coloro passano per Lucca di fermarsi perchè vale davvero la pena. Intanto per la bontà del cibo (abbiamo ordinato un antipasto misto con salumi e zonzelle-pasta fritta, una porzione di tortelli, squisiti e con l'ingrediente segreto che rende speciali quelli di mia nonna, e una zuppa di farro, ottima anche quella). E poi perchè è parte di un progetto che prevede un percorso lavorativo per alcuni ragazzi disabili. Potrà non essere generalizzabile ma noi siamo stati accolti e serviti con gentilezza e professionalità. E a volte non si trovano questi due aspetti nelle persone così dette normali!
Dopo pranzo un bel giro per Lucca, che avevamo visitato diversi anni fà e detto tra noi ci aveva fatto ampiamente cagare. Invece stavolta con tutti i negozi aperti e il mercatino a vivacizzare piazze e stradine devo dire che ha ripreso un sacco di punti. Sarà anche che più schifo di Faenza non mi può fare niente ormai... Quindi il mondo mi sembra sempre più bello! Anche se, tristemente, anche nel mio paesello si stanno dando da fare per fare schifo

Infine il concerto... l'acustica in quella piazza non era granchè, rimbombava un pò, però Daniele (e tutti i musicisti, sono tutti braverrimi) è stato fantastico come sempre, coinvolgente e profondo. Peccato che è durato un pò meno del solito perchè giocava la Roma e secondo noi a chiuso prima per quello! Ma la nota positiva che era mancata a luglio è stata la presenza del musicista cubano che a volte lo accompagna. E' spettacolare!
Ottimo 25 aprile, no?
(il titolo riprende il titolo di una sua canzone)

Commenti

  1. #4 Lunga

    @trinity:

    @serena: qualcosa ho fatto.. le pubblico più in là magari... ricordamelo se non li vedi!

    @federica:assolutamente!
    01 maggio 2010 09:42
    #3 Federica


    direi che daniele silvestri ti porta fortuna: prima ti salva dal'ufficio e poi ti fa conoscere dei bei posti!
    30 aprile 2010 21:07
    #2 Serena


    Non sono mai stata a Lucca, mi incuriosisce però... non hai scattato delle foto? Bel 25 aprile comunque! Bravi!
    30 aprile 2010 19:52
    #1 trinity


    Ecco lo sapevo... appena ho letto salumi e pasta fritta non ho capito più niente... la fame mi attanaglia le viscere ... hihihi

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado