L’altro giorno mi frullavano un sacco di pensieri per la testa. E tutti quei pensieri avevano la sembianza di un resoconto di questo periodo al tirocinio-lato-b (d’ora in poi TLB). Poi ho riflettuto sul fatto che è passato solo un mese e forse è un po’ presto per tirare le somme, ma in fondo è anche già passato un mese, un tempo sufficientemente lungo per farsi almeno un po’ le idee su una cosa.
Così poi son passata a pensare che avevo salutato le ragazze del primo tirocinio (TLA) con la promessa di andare a trovarle spesso e invece è già passato un mese e ancora non mi hanno vista.
Devo essere sincera: i primi giorni del TLB sarei andata tutti i giorni a TLA, giusto per vedere facce e ambienti conosciuti. Tanta era la sensazione di smarrimento che provavo. Mi sono forzata a non andarci perché c’era da affrontare un distacco fisiologico, con le utenti (mi sono dovuta sforzare anche di non mandare messaggi a Amicollega tutti i giorni per sapere come andavano le mie preferite. A proposito, il soprannome ormai è assegna toma ora posso dire che lo è in maniera assolutamente bonaria!!!). Ma soprattutto con la mia tutor, in cui per tante cose mi sono tanto rispecchiata e quindi… beh resterà sempre la mia tutor: quella di adesso è l’ALTRA tutor, senza nulla togliere.
Insomma per un po’ è andata così e per un altro po’ sono arrivati gli impegni e le scadenze quindi mi faceva piacere non saltare i giorni per non lasciare lavori a metà. Ne ho preso solo uno per andare dalla parrucchiera ma non sono andata a TLA. Si vede che non era ancora il momento.
Adesso lo è. Venerdì ho incontrato sul treno una delle ospiti del centro, mi ha fatto un sacco di festa, molta di più di certa gente che si dice mia amica. Mi ha chiesto di andarla a trovare. E poi mi sono sentita con Amicollegae mi ha parlato di quella ragazza che era stata male, con notizie poco positive e di alcune delle utenti del centro. Mi ha detto anche che una di loro qualche giorno fa ha chiesto di me, se stavo bene. Mi sono quasi commossa (e dall’emozione mi sono dimenticata di pesare la frutta alla Coop). Non sembra granché, ma lo è. Questa è quella che ho sempre considerato la più grave di tutte, così persa nella sua malattia e nel suo dolore. Non mi chiamava mai con il mio nome perché le ricordavo un’altra persona e mi chiamava in quel modo, mentre stavolta ha chiesto espressamente della Lunga.
Sapere che ho lasciato il segno anche in lei mi riempie il cuore, ma anche la testa di dubbi.
(vedi che fortuna avere un futuro certo da disoccupata, i miei dubbi si risolveranno così!)
#4 la meringa
RispondiEliminaE siamo solo all'inizio della carriera...
12 aprile 2010 22:43
#3 Federica
sei riuscita a farti apprezzare da chi sa leggere nel profondo del cuore delle persone: devi esserne molto molto fiera!
11 aprile 2010 17:42
#2 Serena
Ogni volta che si cambia ambiente si pensa a quello appena lasciato, credo sia normale...è bello però sapere che si lascia nelle persone un ottimo ricordo, è la cosa che conta di più...e poi ricorda di portare sempre dentro di te tutto quello che hai preso da ogni singola anima che hai incontrato...
11 aprile 2010 12:25
#1 Grissino
secondo me hai delle ottime carte per diventare una favolosa libera professionista apprezzata dai pazienti. Perché purtroppo secondo me hai tanti colleghi che prima parlano di soldi e DOPO AVER INCASSATO TANTO parlano anche un POCHINO della tua salute. E vaffanculo vah a queste persone!