Passa ai contenuti principali

Ancora un primo giorno

Bene, sono qui, il primo giorno di tirocinio è ANDATO. Neanche mi sono accorta in realtà. Tutto così veloce. Strano. Ogni volta che c’è stato un primo giorno, accompagnato quindi da mille cambiamenti più o meno ansiogeni (di solito più più che meno, visto che si sta parlando di me!) , ho sempre pensato di aver toccato il top del cambiamento… e invece ogni pagina che si volta, ogni esperienza nuova che si inizia il primo giorno risulta essere sempre così… PRIMOGIORNESCO!
Stamani mi avviavo verso la sede a piedi, mp3 nelle orecchie, pensieri accalcati nella testa. Sono giunta a questo ragionamento: oggi ho segnato definitivamente (per quanto posso essere definitiva una cosa oggigiorno) la fine del mio stato di studentessa. Non sono ancora a lavoro, mi trovo in un limbo in realtà. E questo limbo si chiama “1 anno di tirocinio professionalizzante per accedere all’esame di stato”.
E’ un pò strano, da una parte vorrei tornare alla certezza dei miei libri, quelli non sclerano, non si fanno di sostanze, non combattono contro i demoni dell’anima (non lo immaginavo ma questo semestre affronterò dei casi anche molto gravi ma in un certo senso sono contenta di averlo appreso mentre ero già dentro, altrimenti forse sarei fuggita, ma tutto sommato sono sicura sarà davvero utile perché mi temprerà l’animo da psicologa già che è ancora caldo di studio proprio sulle cose più dure!). Dall’altra non vedo l’ora di arrivare più nel vivo di questo periodo 1) per sentirmi meno imbranata 2)per avere nuove conoscenze e stavolta pratiche!
Sensazioni strane, senza dubbi.
Ma come canta Silvestri, che pare avere parole per ogni mio momento di vita,…
“E va bene cominciamo, che prima concludiamo, e prima posso andare via…”

Commenti

  1. #8 Lindöz


    Dopo il primo giorno è tutto in discesa!!! Tienici aggiornati. Bax
    17 settembre 2009 14:22
    #7 Medea_


    Va bene,dai,poteva anche essere molto più traumatico di così...potevi iniziare entrando e cadendorovinosamente a terra,per esempio(e non farti ingannare,non è successo a me,anche se sembrerebbe di si).

    E per fortuna i 'limbi' non durano molto nella vita,ci si abitua a tutto

    16 settembre 2009 12:09
    #6 mina

    Il primo giorno è andato!!...e quindi in bocca al lupo per quelli che verranno!!...baci
    16 settembre 2009 08:58
    #5 giga


    Ho sempre notato una cosa, più si studia più non si vorrebbe mai finire...dopo tanti anni in cui si era riusciti a capire cosa si doveva fare ecco che compaiono le alternative, ciò che non si conosce ti si presente davanti tutto in una volta, le difficoltà iniziano e si fa sempre più fondamentale la capacità di ognuno di noi di saper interagire con gli altri e di saper adattarsi con un guanto in una mano in qualsiasi situazione....in bocca al lupo Ire il tuo futuro si sta delineando , ti auguro soprattutto di trovare un ambiente di lavoro sereno e con delle persone simpatiche...perchè è fondamentale...
    16 settembre 2009 08:55
    #4 anna


    Ogni giorno è il primogiornesco? NOn mi pare così male... vuol dire che ogni giorno è emozionante come il primo e mai banale! un abbraccio piccola!
    16 settembre 2009 06:44
    #3 Grissino


    Quindi poi mi fai consulenza telefonica con pagamenti in Sacher? :-D
    15 settembre 2009 23:49
    #2 Red


    Allora visto che il primo giorno è andato non mi resta che augurarti buon proseguimento in questa nuova avventura !
    15 settembre 2009 23:33
    #1 trinity
    trinity


    Bene dai

    ps: come si intitola questa canzone di daniele?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata