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Chi è la pazza?

Mi rendo conto che sto diventanto monotona e monotematica. Però quest'esperienza del tirocinio mi sta assorbendo tantissimo (la sera sono lessa, sebbene le ore non siano così tante e l'apparente fatica pochissima) e tutto è nuovo e degno di appuntarlo in questo mio "diario", massì, chiamiamolo diario, per poi averlo a portata di mani, quando vorrò rispolverarne la memoria.



Dunque, l'ennesimo episodio che ha suscitato in me tanta ilarità quanta preoccupazione.
La stessa utente della lavastoviglie. Ripeto, una di quelle più gravi, credetemi che vederla fa veramente stringere il cuore.

Però ha degli attimi di assoluta lucidità che spaventano da tanto sono forti.

Durante un gruppo una delle altre ragazze ha avuto una piccola-grande crisi che anche le operatrici stantavano a contenere. Lei, quella della lavastoviglie, si alza mi viene di fronte e farfuglia "Scusa ma come ti chiami?" Io, imbarazzatissima perchè la capisco veramente poco quando parla e soprattutto perchè non era il momento giusto di mettermi a far covenversazione con lei, le ho risposto come ho visto fare agli operatori "Irene, però adesso sta parlando lei, rispettiamo il suo momento". E lei "No volevo solo dirti: Irene, ti sei scelta un lavoro che non ti dico!".

Poi si gira e torna al suo posto.



Donna avvisata mezza salvata.

Poi però uno se lo chiede: MA DELLE DUE, LA PAZZA, CHI è?

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