Passa ai contenuti principali

Ed è subito eczema

Da che ho memoria ce l'ho sempre avuto. Un piccolo ma fastidiosissimo eczema sul pollice sinistro. Che sta lì, fa lo gnorri, ma di punto in bianco si sveglia e si palesa, con mio immenso giramento di maroni.

Negli anni si sono susseguite diverse correnti di pensiero riguardo alla causa: gli allergicisti che hanno sostenuto che una non ben definita allergia cutanea mi funestasse il ditone; gli alimentaristi che han dato la colpa al fegato, che si sa, è tutto collegato; i non-so-che-cazzo-dirti-isti che, come sempre in certi casi, han dato la colpa allo stress.

Ma, visto che "d'amore non si muore", figuriamoci di eczema, lo lascio lì dove è, che si fa prima che andare a contrastare coi dottori.

Anche se devo dire che la reazione di ieri mi ha portato a credere che l'ultima corrente di pensiero che ho elencato forse forse è la più giusta.

La mattinata in ufficio è stata tranquilla, ho lavorato con insolita calma e sono riuscita addirittura a fare quello che mi ero preventivata. Un miracolo. Però fa lo stesso, desiderare di starsene tranquilli in quel posto lì è come stare in mezzo a uno tzunami e pretendere di non bagnarsi.

Infatti a una cert'ora, dal niente, ho avvertito un pizzicorino di fastidio proveniente dal ditone incriminato.

Ed è subito eczema.

Commenti

  1. #4 suysan


    in fondo è tutto collegato...lo stress abbassa le difese immunitarie e il fisico reagisce in maniera anomala!
    14 luglio 2010 16:45
    #3 Serena


    Mmmm...bel dilemma...le cause possono essere tantissime...la dermatologia è la materia più complicata...escluderei lo stress, io penso sia qualcosa legato agli alimenti...
    13 luglio 2010 23:19
    #2 federica


    conta quanto manca alla fine... può servire magari non a far passare l'ezema ma ad abbassare lo stress!
    13 luglio 2010 19:15
    #1 Grissino
    Grissino


    E' lo stress, é lo stress ;-P

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata