Non l'avevo detto per scaramanzia, ma ho già iniziato le prove dell'esame di stato. La prima l'ho inaspettatamente superata, proprio per il rotto della cuffia. Ma mica perché non mi ero preparata. Ma perché è uscita quella domanda che dicevo "speriamo che non era quell'argomento perché lo so poco e male, troppo specifico e con poco materiale". Però, povera sciocca, ci ero andata anche con ostentato ottimismo "mica posso avere sempre sfiga, potrebbe anche uscire una domanda che so". Infatti. Però ero uscita anche tranquilla perché avevo fatto il massimo che potevo fare e potevo incolpare solo la sfortuna. Oggi ho dato la seconda prova. Si è riproposta la stessa scena: su tante cose che sapevo sviluppare con sicurezza mi sono trovata a dover scegliere su due argomenti che sapevo poco entrambi. Alla fine credo di aver scelto male, e nel male ho gestito male il tempo e le cose da inserire. Risultato: questo post di sfogo. Stavolta posso anche prendermela anche con me stessa, il che giova tantissimo al mio umore. Ma era davvero troppo farmi uscire qualche tema che sapevo? Soldi, tempo e fatica gettati nel cesso. E la regressione a quei giorni che un giorno sì e l'altro pure piangevo di rabbia per l'inutilità di questo ulteriore ostacolo. Basta. Basta. Basta.
C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia
non sai quanto ti capisco... e non so cosa farci... pure io sono così...e sempre lì a sperare, e sempre lì a dire "ma ,sì, dai...non avrò mica quella sfiga lì" e invece ce l'ho eccome!
RispondiEliminami dicono che te le chiami addosso, le sfighe. io invece credo solo di sentirle venire.
perchè altrimenti sarebbe oltremodo triste e da scemo
la speranza è l'ultima a morire... ma è meglio che mi fermo qui... altrimenti dico cose molto peggiori
in bocca al lupo
in culo alla balena
di tutto cuore!
dai intanto la prima parte è andata :p in bocca al lupo per il resto della prova!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPensa che si tratta solo di prove e non dell'esame vero e proprio.
RispondiEliminaMetticela tutta, ce la puoi fare.
Adesso sai più o meno cosa può capitare, quindi hai una sorta di guida in più per lo studio.
Magari oggi non toccare i libri, prenditi un po' di tempo per te e vedrai che domani andrà meglio.
In realtà è l'esame che è composto di 4 prove, un pò tipo quello di maturità!
RispondiEliminaDDio.
RispondiEliminaSe io hch ho meno anni di te a volte mi sento così, è grave, e non per te, ma per me.
Dai, qui ti siam tutti vicini. Poi facci sapere com'è andata, e cerca d'autoincoraggiarti senza troppo ottimismo (ma quanto è difficile il proverbio "la virtù sta nel mezzo", da applicare alla vita quotidiana?).
Baaci
Ceci
ah la legge di murphy dello studente...se non sai qualcosa,o non hai studiato proprio quel capitolo,bè indovina cosa ti verrà chiesto???
RispondiEliminaforza e coraggio Irene...forza e coraggio....condivido il tuo triplice basta
dai, non è detto sia andata male...ti capisco, a volte si studiano libri di 1000 pagine e la domanda d'esame non è sempre quella che becca l'unico paragrafo che non ti è proprio entrato in testa?
RispondiEliminaper natale ti mando una carabina per liberarti da sto cavolo di piccione!!
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