Passa ai contenuti principali

Voltando pagina

Non è mia abitudine tirare le somme dell'anno trascorso quando ci si avvicina alla fine. Neanche più di tanto fare buoni propositi per quello venturo. Anche se sembra che non se ne possa fare a meno! L'altro giorno sono stata 10 minuti con la radio accessa, saltando da un canale all'altro, e non c'era posto dove non parlassero di buoni propositi!
Ora come ora mi da anche un pò fastidio.
Questo 2011 non è stato particolarmente positivo, i cambiamenti sono stati tanti e ancora devo trovare l'equilibrio, che dubito arriverà a breve.
Bernacca mi aveva predetto, vedendomi simile a lei, che sarebbe arrivato il giorno in cui non avrei sopportato più niente. Temo di essere arrivata a quel giorno, un giorno in cui confluiscono 8 anni di rinunce, di incomprensioni, di ostacoli esterni, di scelte forzate, di fatica, di lontanza. E poi ci mettiamo 10 anni di impegno costante, di ulteriori rinunce, di ulteriore fatica, che non hanno portato quello che avrebbero dovuto (e siamo in tanti in queste condizioni e mi incazzo anche per loro, per noi che ci vediamo portare via il lavoro dai "nipoti", dai "figlio", dagli "amici" di).
E poi vogliamo continuare l'elenco? No, meglio di no. Non dovrei lamentarmi in virtù che ho la salute, ho una casa, non sono alla canna del gas economicamente (ma anche qui dovrei aprire una parentesi enorme perchè non sono figlia di miliardari, ma di persone oneste e di umili origini...!), ho qualcosa che non mi da da vivere ma mi tiene impegnata e mi piace.
Ma se metto sulla bilancia quello che non ho, beh, ora come ora pesa molto di più.

Commenti

  1. io ho smesso di fare buoni propositi da un pò...sono inutili,non li rispetto mai e alla fine ti lasciano tanto amaro in bocca.Propongo la fondazione dei B.P.A. i buoni propositi anonimi!
    Per il resto,ti capisco Lunga...forza e coraggio!tutto passa!panta rei!

    RispondiElimina
  2. a me è passata la voglia di scrivere un blog perché non avevo mai notizie positive...
    A quanto pare in Italia non c'è posto per le persone normali.

    RispondiElimina
  3. Ti capisco benissimo...sono un paio di giorni, terminata la mia euforia natalizia, che la tristezza mi viene incontro a palate...che dire...facciamoci coraggio lunga...voltando pagina magari qualcos'altro volterà...;)

    RispondiElimina
  4. questo 2011 è stato pessimo! non vedo l'ora di liberarmene

    RispondiElimina
  5. una mia carissima amica, mi sostiene quando ho i momenti neri neri( come il tuo) dicendo "GIOISCI, è L?ORA SI STAPPARE LO CHAMPAGNE"
    io l'ammazzerei, ma ha ragione. Certi bilanci fanno girare l'anima ai un santo, ma non mollare mai. Stapperai la tua bottiglia quando meno te lo aspetti
    :-)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia ...

Un anno e mezzo

Allora è deciso, inutile rimandare l'inevitabile. C'è da decidere solo quando e soprattutto dove. Devo andare dalla parrucchiera.