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Flebili speranze e scazzi

Stamattina ho avuto un incontro "preliminare" a proposito di ciò che andrò a fare per il prossimo anno. Non un lavoro a tutti gli effetti, ma voglio sperare che sia un inizio. O almeno sono sicura che mi serva più quello che starmene chiusa in casa a piangere il mio stato di disoccupata!
Le impressioni sono state buone, la ragazza che mi ha accolta mi è sembrata superdisponibile e addirittura ho intravisto un barlume per portare avanti quello che fu il mio progetto di tesi.
La strada è lunga, comunque, e vedremo come sarà.
In compenso mi sono amaramente pentita del lavoretto accettato per disperazione, quello del censimento. Non tanto per il lavoro in sé che, a dispetto delle apparenze, non è neanche così noioso, anzi. Però... É una cosa italiana, e ho detto tutto! Informazioni discordanti (quando e se te le danno), database che non funzionano mai, domande senza risposta... É uno stress continuo! E il brutto è che il peggio ha da venire!

Commenti

  1. E speriamo in un proficuo futuro allora!

    Sul censimento ... e pensare che a prima vista immaginerei la parte di contatto come qella più stressante :S

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  2. NON MOLLARE MAI!!!!!!
    accetta, e abbi fiducia! e non pensare che quello che accetti per disperazione sia sbagliato, porterà i suoi frutti! Credimi
    io che mi sono costruita un lavoro a mia misura, ci ho messo tutta la vita. E ha i suoi alti e bassi, i suoi pro e contro.
    Credi in te stessa, nel tuo progetto e vedrai che la vita fa tutto il resto
    (sono abbastanza vecchia e saggia per dirlo, poi se ci credo e lo pratico, questo è un altro discorso :-D )
    forza e coraggio, un abbraccio grande grande grande

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  3. in bocca al lupo per il tuo progetto futuro e per la fine del censimento! dai che ce la fai! :*

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  4. io l'ho fatto nel 2001, come coordinatore, ed ho giurato a me stessa che mai e poi mai, neppure se fossi stata sotto un ponte l'avrei rifatto. Però ripensandoci ora, mi ha insegnato molte cose: guidare un team, risolvere problemi e dare risposte precise.
    Purtroppo "le cose italiane" come le chiami tu, nascono quando nessuno si vuole prendere la responsabilità di essere chiaro e preciso. Nell'incertezza nessuno sbaglia, ma tutto va a rotoli.
    ah, i database che non funzionano mai li troverai anche in altri lavori ;)

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  5. @macy:dovevo conoscerti prima ;) comunque è vero. É un rimpallo di colpe tra comune e istat e chi ci rimette siamo noi, ultimi della catena.

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  6. sono veramente felice per le buone notizie che ci hai dato! Lo vedi che non bisogna mai arrendersi? Per quel che riguarda il censimento...beh...che pacco!!

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