E' proprio vero che al mondo d'oggi non c'è più tempo per i sentimenti.
Mercoledì ho chiuso la mia esperienza di tirocinante al centro dove ho passato questi 6 mesi. Avevo già salutato la maggior parte degli operatori il giorno prima e adesso toccava alle utenti. A posteriori non so se sono riuscita ad esprimere veramente quanto mi dispiaceva lasciarle e quanto il mio "buon percorso" volesse dire che la lro riuscita mi sta davvero a cuore . Poi è venuto il momento dei saluti con la tutor. Ci siamo ringraziate a vicenda "Grazie a te" "No grazie a te" "Ma più grazie a te" ed entrambe abbiamo fatto il labbrino salutandoci e promettendoci di tenerciin contatto. Il grazie era sinceramente reciproco. Io sono consapevole di essere stata una presenza non dico fondamentale ma sicuramente importante in certi momenti in cui altrimenti non ci sarebbero state abbastanza braccia per tenere sotto la cenere fuochi che avrebbero divampato incendi pericolosissimi (come sono poetica oggi). Ma senz'altro il grazie più grande va da me a lei. Ha saputo passarmi tanto dal lato umano e tantissimo dal lato professionale. Forse proprio perchè è stata la mia prima vera esperienza sul campo, si è verificato un curioso caso di imprinting nei suoi confronti. Ed è stato molto buffo, mano a mano che ci conoscevamo meglio, scoprire tantissimi punti in comune anche al di fuori della professione. Però (grazie al cielo!!!) ho sviluppato la capacità di distanziarmi dalle persone con cui trovo somiglianze (io sono io, lei è lei). Questo è un aspetto FONDAMENTALE della professione che ho scelto. Si rischierebbe di invischiarci con il paziente e perdere l'obiettività necessaria. Io non so come ma almeno al momento ho questa capacità. Così che ho potuto vedere in lei un modello-ma-fino-ad-un-certo-punto. Che poi credo sia la giusta distanza.
Con questa premesse il mio viaggio di ritorno verso casa si prospettava come un lungo momento di nostalgia. E così è stato per un pò. Fuori il paesaggio imbiancato, dentro (le orecchie) musiche malinconiche... E ancora più dentro un turbinio di pensieri.
Fino a che sono arrivata alla stazione di BSL. Stavo distrattamente guardando fuori dal finestrino quando ho visto due tizi armati di pistola intenti in un'azione da film poliziesco. Avete presente pistola spianata, spalle rasenti al muro, quella roba lì? Ecco, in quel modo. Mi sono tolta le cuffiette per concentrarmi meglio sulla scena (si sa, con un neurone solo non si possono fare grandi cose in contemporanea!) e per essere più "vigile" perchè insomMa.. la scena non era troppo rassicurante! Infatti tempo 30 secondo sento dei passi concitati dietro di me. Mi volto e vedo un mitra proprio alle mie spalle . Pensiero istantaneo? "Eccoci, lo sapevo che morivo giovane".Attaccato al mitra un carabiniere (Ecco, lo sapevo che morivo giovane). Fortunatamente si è risolto tutto in breve tempo, il mitra e il carabiniere sono scesi e il treno è ripartito. Solo dopo è passato il controllore ad annunciarci che a BSL c'era stata una rapina.
E dopp figurati se avevo voglia di immalinconrmi!!!
(però peccato che non c'era Coliandro )
#2 Serena
RispondiEliminaAnche a me in passato, viaggiando in treno, ne sono successe di stranezze!! però hai ragione, sai che differenza con Coliandro? troppo bello!
12 marzo 2010 20:53
#1 Federica
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effettivemente se avessi trovato coliandro sul treno... che ridere!