Per una "marinaia" come me la neve è sempre un evento. Quasi quasi oserei dire l'Evento.
L'ultima nevicata che avesse senso chiamarla così che ricordo nel mio paese risale ai tempi delle medie, prima superiore, non di più. Ricordo che avevo già Lucky, che siamo usciti insieme e il mio babbo cercava di farci delle foto ma proprio non riuscivamo a stare in posa perchè eravamo tutt'e due in fibrillazione e non c'era verso di star fermi.
Poi c'è stata la NEVICATA di Canazei, qualche anno fa in vacanza. Essendo vacanzieri settembrini (e nel periodo universitario necessariamente ottobrini) la neve era una rarità anche se la meta era sempre un posto qualsiasi nell'arco alpino. Quell'anno lì invece imbiancò come mai avevo visto, i passi Sella e Pordoi erano bianchissimi, come in quelle cartoline che si vedono nei negozi di souvenir. Magia.
L'anno scorso in crisi d'astienza mi sono fatta portare un giorno all'Amiata dove mi sarei tuffata in quel mare candido.
E stamattina... Dopo una nottata di pioggia ho aperto la finestra con il coglione girato perchè immaginavo stesse ancora piovendo e dovessi andare al tirocinio a piedi, e infatti è stato così ma il motivo non era la pioggia. Bensì questi fiocconi che scendevano dal cielo:
Il desiderio più forte era darmi malata o dispersa nella tormenta e restare a casa a veder fioccare per poi scendere a impiastricciarmi mani e piedi con la neve. Poi ho fatto due conti e, se non voglio passarci anche Natale per recuperare le ore, ho optato per il dovere e mi sono incamminata al centro. Ora, chiaramente non ero preparata, non solo psicologicamente, ma anche fisicamente, all'evento. E non avevo scarpe adatte. Quindi il dubbio amletico: piedi bagnati o culo a terra?! Ho scelto la seconda, nella speranza di riuscire ad evitarlo. Ci sono riuscita sì, ma non è stata un'impresa tanto semplice.
Durante il tragitto ho anche incontrato un nuovo amico... (vorrei far presente che il naso è una carota vera e gli occhi.... due olive!!!)
Il pomeriggio, sebbene si fosse un bel pò sciolta mi sono inventata un impegno importantissimo e sono uscita sfidando il freddo. Mi sono fatta tutto il lungo fiume, ho infilato le mani qua e là e ho desistito dal costruire un pupazzo di neve solo perchè la zona non mi pare ben frequentata e non mi piaceva sostare lì da sola.
Al ritorno però ho sfidato anche questa paura. Ho costeggiato nuovamente il fiume, nonostante il buio. Ho camminato lentamente, il rumore del traffico in lontananza, sotto di me i passi morbidi nella neve.
Un momento di pace assoluta in giornate frenetiche e piene di pensieri.
L'ultima nevicata che avesse senso chiamarla così che ricordo nel mio paese risale ai tempi delle medie, prima superiore, non di più. Ricordo che avevo già Lucky, che siamo usciti insieme e il mio babbo cercava di farci delle foto ma proprio non riuscivamo a stare in posa perchè eravamo tutt'e due in fibrillazione e non c'era verso di star fermi.
Poi c'è stata la NEVICATA di Canazei, qualche anno fa in vacanza. Essendo vacanzieri settembrini (e nel periodo universitario necessariamente ottobrini) la neve era una rarità anche se la meta era sempre un posto qualsiasi nell'arco alpino. Quell'anno lì invece imbiancò come mai avevo visto, i passi Sella e Pordoi erano bianchissimi, come in quelle cartoline che si vedono nei negozi di souvenir. Magia.
L'anno scorso in crisi d'astienza mi sono fatta portare un giorno all'Amiata dove mi sarei tuffata in quel mare candido.
E stamattina... Dopo una nottata di pioggia ho aperto la finestra con il coglione girato perchè immaginavo stesse ancora piovendo e dovessi andare al tirocinio a piedi, e infatti è stato così ma il motivo non era la pioggia. Bensì questi fiocconi che scendevano dal cielo:
Il desiderio più forte era darmi malata o dispersa nella tormenta e restare a casa a veder fioccare per poi scendere a impiastricciarmi mani e piedi con la neve. Poi ho fatto due conti e, se non voglio passarci anche Natale per recuperare le ore, ho optato per il dovere e mi sono incamminata al centro. Ora, chiaramente non ero preparata, non solo psicologicamente, ma anche fisicamente, all'evento. E non avevo scarpe adatte. Quindi il dubbio amletico: piedi bagnati o culo a terra?! Ho scelto la seconda, nella speranza di riuscire ad evitarlo. Ci sono riuscita sì, ma non è stata un'impresa tanto semplice.
Durante il tragitto ho anche incontrato un nuovo amico... (vorrei far presente che il naso è una carota vera e gli occhi.... due olive!!!)
Il pomeriggio, sebbene si fosse un bel pò sciolta mi sono inventata un impegno importantissimo e sono uscita sfidando il freddo. Mi sono fatta tutto il lungo fiume, ho infilato le mani qua e là e ho desistito dal costruire un pupazzo di neve solo perchè la zona non mi pare ben frequentata e non mi piaceva sostare lì da sola.
Al ritorno però ho sfidato anche questa paura. Ho costeggiato nuovamente il fiume, nonostante il buio. Ho camminato lentamente, il rumore del traffico in lontananza, sotto di me i passi morbidi nella neve.
Un momento di pace assoluta in giornate frenetiche e piene di pensieri.
#4 Caterina
RispondiEliminada me nevica tutti gli anni e ogni volta mi emoziono!!! solo che ieri PURTROPPO ho perso la prima neve perchè son confinata in quel di firenze...
14 dicembre 2009 22:36
#3 federica
ma pure io voglio la neve!!!
14 dicembre 2009 21:32
#2 Serena
Che spettacolo meraviglioso! e che bell'idea quella di prenderti il pomeriggio e goderti una bella passeggiata! Qui niente neve seppur prevista...è nevicato tutto intorno ma qui in città tutto tace...
14 dicembre 2009 20:44
#1 Grissino
Qui ancora nulla ma stamattina -3° o giú di lí. Qui non ci sono per fortuna problemi di sicurezza :-)