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TEMPO


Il tempo va, passano le ore, e non è che faremo l'amore.
Più che altro faremo delle gran corse.
Ultimamente per me è stato così.
Ho compiuto 26 anni in questi giorni. E ho passato il mio ennesimo compleanno a studiare. Anzi, per essere precisa il mio diciannovesimo compleanno rovinato dallo studio. Perché uno dice "sì vabbè,alle elementari che studio era!?" Già, questo lo diciamo ora, ma allora ci dovevamo impegnare a scrivere un pensierino o a sapere le province a memoria o ancora a fare una frase grammaticalmente corretta. A dir la verità ANCHE ADESSO dobbiamo impegnarci, e non sempre ci riusciamo...
E così prima le verifiche poi i compiti (per la fine del quadrimestre), poi gli esami della sessione invernale... Sono riusciti ogni anni per 19 anni a rovinarmi quel giorno.
Ma quest'anno (porca zozza) è stato l'ultimo. Tra l'altro ho passato 7 ore tra treni, stazioni e ripasso compulsivo di fasi anali, falsi sé e troiaiate varie. Ma in tutto questo caos ho avuto un attimo di lucidità e, vedendo la neve bellissima fuori dal finestrino, ho deciso di prendermi comunque del tempo per me. E lasciar perdere i libri per vagare con lo sguardo alla ricerca di stalattiti di ghiaccio, di impronte di animale, di neve candida. Confesso di essere dovuta trattenere tantissimo per non scendere e andarmi a rotolare in quel bendidio. E in serata il vero regalo me lo ha fatto la tv. Perché il caso ha voluto che mentre zappingavo prima mi sia sintonizzata sul tg5 mentre Paolini appariva con tanto di corna annunciando l'evento apocalittico "Berlusconi non scopa più". E subito dopo su blob, con un montaggio da Oscar:partendo da quel gran figlio di re di Emanuele Filiberto che dichiarava a cuore aperto "io voglio farmi conoscere perchè sono un ragazzo normale (ora, normale, in ogni senso, è comunque una parola grossa riferito a te), voglio comunicare con il corpo", seguito dallo scoiattolo scorreggione della vigorsol, seguito a sua volta dal Silvio e da Ratzinger con le piume scompigliate dal vento. Credevo di morire.
Comunque l'esame è andato, il piccione ha colpito, ma mi sono salvata in calcio d'angolo. E ora, anche se gli esami non finiscono mai, almeno non dovrò più aspettare i risultati guardando compulsivamente sulla pagina di Esaminet. Sono grandi soddisfazioni.

Ho fatto il vaggio di ritorno ascoltando la musica, cercando di farmi passare la tremarella, e facendo vagare lo sguardo fuori, anche se la neve era quasi sciolta. Mi sono messa a sognare una gita da fare con Fabrizio, per cercare la neve, tanto mi ha detto di sì quando gli chiesi di portarmi al concerto di Renga. Il resto è tutto in discesa.

E poi mi sono riappropriata del piacere di leggere. Durante gli anni universitari (presi sicuramente in un modo sbagliato) avevo accantonato la miriade di libri che leggevo, perchè a fine giornata "non mi faceva voglia". Ma mi mancava. E ho riniziato alla grande: mi sono presa "
il giorno del lupo" di Lucarelli, nonchè libro della serie di Coliandro. L'ho praticamente divorato in 2 ore. Mai lette così tante parolacce tutte insieme. E mai desiderato così tanto essere una professoressa di lettere. Altro che Conversazione in Sicilia, Fontamara e Cristo s'è fermato a Eboli. Notare la valdostanità della nostra professoressa di lettere del liceo.
Ora devo rimettermi in riga per la tesi, ma mi imporrò di prendermi del tempo per me. Se c'è una cosa che questi anni mi hanno insegnato è che il tempo scorre e non si deve passare sempre correndo...

Commenti

  1. per prima cosa mi compliemnto ancora con te per l'esame!!!

    a me legegre piace tantissimo e di tutto... mi sa che se continui così dopo blog e faccialibro ti ritroverò pure su anobii :D

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  2. Brava Irene!! E' vero che gli esami non finiscono mai ma è soprattutto vero che quello che siamo come persone non lo troviamo scritto sui libri. Solo un pò di tempo per noi è la chiave per capire chi siamo e per maturare.
    Brava!!...e poi la lettura non va mai abbandonata...io adesso sono alle prese con Pasolini..

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  3. beh??????
    non nominare Ignazio Silone invano e il suo Fontamara... specie se una che abita nel paese natale dello scrittore ha una casa appunto nella contrada di Fontamara e ha partegipato alla realizzazione teatrale del suddetto creando la scenografia.... viva Pescina, viva i Pescinesi, Cafoni, e viva BERARDO VIOLAAAAA!

    comunque brava. :P
    io attendo il 20... ;)

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  4. Bellissimo post e bellissima la frase finale "Se c'è una cosa che questi anni mi hanno insegnato è che il tempo scorre e non si deve passare sempre correndo..." mi trovi pienamente daccordo! Forse essendo più vecchia ci sono arrivata prima :) mi piace il tuo blog e sono contenta di esserci entrata! un saluto affettuoso.

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  5. Bravissima!! Conclusione giusta! Ogni tanto bisogna ritagliarsi del tempo solo per noi...non sai quanto ti capisco...gli esami, il viaggio in treno...anche per te è arrivato il periodo "tesi" e credimi è forse il periodo più bello che tu possa iniziare a vivere...stressante ma con la mano che tende all'arrivo...e quando arrivi al traguardo...uno spettacolo!!!

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