Passa ai contenuti principali

Babbino caro...

Babbo Lunga (in mezzo a una fin troppo animata discussione): Ma certo che mi rendo conto dei problemi di questa famiglia..
Lunga: Sei sicuro?? A me non sembra.
Babbo Lunga: Anche troppo, sai!?
Lunga: Allora sentiamo, che problemi ho io??
Babbo Lunga: Ho detta della famiglia, non di te...

Se ne deduce che io non sia della famiglia.
AAAAh come son contenta di essere tornata a casa.
No, perchè noi, alla Famiglia del Mulino Bianco, glie se fa una pippa!

Commenti

  1. No, perchè noi, alla Famiglia del Mulino Bianco, glie se fa una pippa!
    ******
    :-D

    Peró potevi dire a tuo papá che non ha detto una cosa carina!!!

    RispondiElimina
  2. come dice mia sorella in queste occasioni "non è che non vi voglio fare fuori tutti ma è che mi spiace sporcarmi la fedina penale!"

    RispondiElimina
  3. Mi sà che son poche le famiglie come quella del Mulino Bianco, magari ce ne sono di più come quella del Moulin Rouge:-)
    Ciao! massimo.

    RispondiElimina
  4. il mondo è bello perchè vario....questa è la mia frase del giorno!!E poi magari il BabboLunga scherzava! No???

    RispondiElimina
  5. @grissino: ovviamente gliel'ho detto, ma ovviamente non ha capito.
    @mina: no cara mina, magari...

    RispondiElimina
  6. Buahahaah tuo padre lo devo conoscere!!

    RispondiElimina
  7. Come si suol dire: Casa dolce Casa

    RispondiElimina
  8. lo so ci sarebbe poco da ridere...scusami se mi sono fatto una ricca risata!!
    cià cià

    RispondiElimina
  9. eccheccivuoifare...
    l'importante è saperlo, così te lo aspetti (più o meno) e non ci rimani male. A casa mia se abbracciassi la caldaia riceverei più calore..
    baci cara!

    RispondiElimina
  10. Un modo come un'altro per dirti che da quando te ne sei andata di casa per studiare, non fai più parte della famiglia che abita sotto quel tetto... La prima volta che ti chiede di accompagnarlo da qualche parte rispondigli che è un problema suo, non tuo... e poi lo accarezzi in viso e gli dici "Allora, faccio anch'io parte della tua famiglia?" E lo accompagni ;)

    Io amo i lieto fine... spero che ci sarà!

    RispondiElimina
  11. :-)
    Chissà lui cosa intendeva davvero....
    I padri sono sempre un po' criptici e tutti da decifrare. Molto spesso dicono frasi che feriscono senza nemmeno rendersene conto.
    Io sono riuscita ad andare d'accordo col mio solo quando mi sono trasferita in un'altra casa...Non c'è mulino bianco che tenga...

    RispondiElimina
  12. @lindoz: io te lo regalo volentieri eh!
    @pino: tranquillo... come si dice meglio ridere che piangere!
    @mabe: io credo che a casa mia anche abbracciando il frigo avrei più calore... uno spera sempre di farci il callo ma niente!
    @piermatteo: io non credo nel lieto fine.. soprattutto in questo caso. ma grazie di averci provato!
    @vale: speriamo succeda come a te. anche se ho i miei dubbi...un abbraccio

    RispondiElimina
  13. altro che famiglia del mulino bianco...
    è un modello che non esiste!
    tutte le famiglie hanno i loro problemi... ed i padri solitamente capiscono poco dei problemi delle figlie "femmine"

    anche per me era così...
    con mio padre non andavo d'accordo...
    ora pagherei per poter litigrare con lui, anche se solo in sogno e vorrei che potesse consigliarmi dall'aldilà per tante cose che qui continuano a non andare...
    anvhe il mio si preoccupava della famiglia... ed effettivamente riusciva a tenerci unite più di quanto ora siamo in grado di fare da sole...

    buon weekend

    RispondiElimina
  14. Oh, dignene a quella famigliola perfetta! quand'è che ce lo presenti l'idolo BabboLunga?? ahah

    RispondiElimina
  15. ahahahahah. la famiglia lunga è fuori dalle righe. tutta intera. ma questo non è un problema, eh. buona domenica ;-)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado