I film impegnati

E' che io quando mi metto davanti alla tv o vado al cinema voglio che le immagini scorrano davanti a me senza fare il minimo sforzo.
Ode quindi alle risate facili, alle trame scontate, ai personaggi stereotipati, alle storie strappalacrime. E riabilitiamo pure i polpettoni per signora che tu ti metti lì e pensi "minchia e io che credo di essere sfigata!". In fondo sono una che è riuscita a guardare una serie e mezzo di Incantesimo prima di uscire dal tunnel (e a quel punto il mio cervello mi ha ringraziato più e più volte).
Ripeto, non che non sia capace di pensieri e atti profondi. Anzi, a volte mi sembro una buca. Solo che la tv per me è sinonimo di relax, e non mi va per nulla di mettere in moto le mie connessioni sinaptiche per comprendere trame e discorsi troppo filosofici. A volte li guardo i film "impegnati" ma devo essere dell'umore giusto.
In tutto ciò ieri mi sono ritrovata a guardare "La seconda notte di nozze", di Pupi Avati. L'ho guardato anche perchè c'era tra gli attori Neri Marcorè e mi piace un sacco. Ma l'ho guardato anche perchè "e Pupi Avati di qui, e Pupi Avati di là". E vediamo questo Pupi Avati che fa.
Schifo fa.
Cioè alla fine non era male, ma che fine del cavolo era!? Sembrava fosse finita tutta a un tratto la pellicola. Ma sarò io che, avendo spento le sinapsi, non l'ho capita. E a ripensarci avevo visto altri due film del Pupi (La cena per farli conoscere e Il cuore altrove) e sulla fine mi era rimasto l'amaro in bocca.
In conclusione mi è piaciuto molto ma molto di più L'altra sporca ultima meta, visto l'altro ieri. Che poi c'era Adam Sandler, che sarà per quell'aria da tenera canaglia, ma proprio non gli resisto!