So che non sta bene parlare di politica, religione e sesso, ma a ridosso delle elezioni un pensierino ci va.
Alle amministrative i cosiddetti "meno peggio" sono quelli che, radicati da sempre su quelle poltrone, hanno trasformato il trovare lavoro in una manfrina di raccomandazioni inattaccabile da nessuna competenza reale. Al pensiero di votarli mi viene da fare come il tizio che è tagliato il dito. È vero che ovunque si va avanti per conoscenze ma in luoghi dove ci sono più possibilità c'è spazio anche per gli altri. Il territorio dove vivo non è così roseo e farsi spazio fra gli amici di, i tesserati e i parenti di è veramente un'impresa.
Peraltro a queste elezioni, e non solo dove vivo, ho visto salire sul carro dei probabili vincitori un sacco di persone che ho conosciuto in un qualche momento della mia vita e che ho smesso di frequentare perché li consideravo personaggi discutibili. Quando andava bene erano falsi, quando andava meno bene erano anche scemi. Quello che mi è rimasto più impresso è un tizio che faceva parte del gruppo allargato con cui uscivo ogni tanto da adolescente. Neanche cattivo, ma è il classico burlone che alla prima ci ridi ma già alla seconda ti chiedi se sia normale. Non mi ricordavo neanche il nome, aveva un soprannome da cui si evincevano le sue folgoranti capacità intellettuali.
Mi rendo conto solo ora di aver giocato male le mie carte: in un posto dove il credibilissimo candidato sindaco ti rincorre a una settimana dal voto per dirti che ci penserà lui a metterti a lavoro (fatto realmente accaduto) servono e vanno coltivate le amicizie importanti, anche se sembrano lo scemo del villaggio. Sia mai che te lo ritrovi sindaco.
Alle amministrative i cosiddetti "meno peggio" sono quelli che, radicati da sempre su quelle poltrone, hanno trasformato il trovare lavoro in una manfrina di raccomandazioni inattaccabile da nessuna competenza reale. Al pensiero di votarli mi viene da fare come il tizio che è tagliato il dito. È vero che ovunque si va avanti per conoscenze ma in luoghi dove ci sono più possibilità c'è spazio anche per gli altri. Il territorio dove vivo non è così roseo e farsi spazio fra gli amici di, i tesserati e i parenti di è veramente un'impresa.
Peraltro a queste elezioni, e non solo dove vivo, ho visto salire sul carro dei probabili vincitori un sacco di persone che ho conosciuto in un qualche momento della mia vita e che ho smesso di frequentare perché li consideravo personaggi discutibili. Quando andava bene erano falsi, quando andava meno bene erano anche scemi. Quello che mi è rimasto più impresso è un tizio che faceva parte del gruppo allargato con cui uscivo ogni tanto da adolescente. Neanche cattivo, ma è il classico burlone che alla prima ci ridi ma già alla seconda ti chiedi se sia normale. Non mi ricordavo neanche il nome, aveva un soprannome da cui si evincevano le sue folgoranti capacità intellettuali.
Mi rendo conto solo ora di aver giocato male le mie carte: in un posto dove il credibilissimo candidato sindaco ti rincorre a una settimana dal voto per dirti che ci penserà lui a metterti a lavoro (fatto realmente accaduto) servono e vanno coltivate le amicizie importanti, anche se sembrano lo scemo del villaggio. Sia mai che te lo ritrovi sindaco.
Sii disubbidiente!
RispondiElimina(E che cacchio)
una volta al potere sono tutti uguali....a me nessuno ha mai regalato niente anzi....come sai ero dipendente pubblico e ai tempi si andava in pensione anche con meno anni....a me tocca aspettare di avere 67 anni ora x aver la pensione maturata a suo tempo, per cui grazie a chi allora governava....
RispondiEliminaFino a qualche giorno fa ero nel dubbio, se votare o meno, perchè nessuno era in sintonia con il mio pensiero. Ora ho deciso che voterò per chi credo sia il meno peggio. Saluti.
RispondiEliminaL'anno scorso alla politica ci pensavo anche io, proprio in giornate come questa.
RispondiEliminaMi era anche stato chiesto di propormi come consigliere comunale ma declinai l'offerta.
Quest'anno sono totalmente estranea, invece. Assente, diciamolo così.
Buona giornata.
Ahimè bisogna coltivare certe amicizie anche se non ci rappresentano
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