Passa ai contenuti principali

Abbaglio


I momenti in cui si senti stressato-demotivato-machiminchiamelohafattofare capitano. Allora è bene prendersi una pausa, anche solo cinque minuti per ricaricarsi e ripartire. L'altro ieri in uno di questi momenti ho deciso di uscire sul terrazzo e fermarmi al tiepido sole quasi-primaverile. Poi mi sono messa a leggere uno dei giornalini che stavano sul terrazzo a prendere aria nello scatolone. "Solo un fumetto e poi torno alla mia tesi". Scelto quello più lungo per ampliare il mio momento di relax, l'ho letto avidamente rivolta verso il sole. Poi, come rigenerata, ho chiuso il giornale, e sono rientrata, certa di poter vedere il mio futuro un pò più roseo.
Ma, vuoi per il sole, vuoi perchè non sono destinata ad un futuro roseo, io c'ho visto solo verde. Ma ho pensato comunque "massì ricominciamo pure, verde fa speranza, no?".... e infatti ho ricominciato sbattendo in una porta.
Così, oltre che l'abbaglio, ho preso anche una bella tranvata.

Commenti

  1. Emma20 marzo 2009 alle ore 12:10

    sono nella tua stessa situazione, sto cercando di finire la tesi, e ogni quarto d'ora sento il bisogno di un po' d'aria, in quei cique minuti di pausa penso machiminchiamelohafattofare che ancora non ho capito a che servirà!

    RispondiElimina
  2. Ma|Be20 marzo 2009 alle ore 12:18

    beh... gli abbagli servono per farti tornare la vista.. e perché questo avvenga bisogna passare per un altro tipo di cecità. Quando prendi un abbaglio godi momentaneamente dell'immensa luce che ti inonda. e poi sbatti contro una porta per ritornare alla normalità, che inizialmente ti sembra 'aliena' con tutto quel verde diffuso, e poi tanto buia.. ma in fondo non lo è. no?
    e quella tranvata ti risveglia i sensi. e passando per diverse percezioni ti ritrovi a vedere le cose senza filtro, per quelle che sono. e passando per il verde il futuro si tinge di rosa ^_^.. (magie della retina stressata)

    non so se la tua era una metafora.. ma hai azionato il mio cervello. :)
    buongiorno Lunga!

    RispondiElimina
  3. Trinity20 marzo 2009 alle ore 12:50

    ... la mia pausa di 5 minuti sta durando da 20 giorni... non riesco a studiare... mi metto alla scrivania e non concludo niente... help

    RispondiElimina
  4. Pupottina20 marzo 2009 alle ore 13:15

    oggi il sole non c'è da me... forse dopo il giornalino potresti rilavorare alla tesi....pensa a concludere il prima possibile almeno avrai un impegno in meno a cui pensare.... eheheheheh
    buon proseguimento e ^_____________^
    buon weekend

    RispondiElimina
  5. Federica20 marzo 2009 alle ore 13:36

    se fossi uscita oggi dal mio balcone avresti trovato un po' di nevischio :)

    RispondiElimina
  6. Annachiara20 marzo 2009 alle ore 14:43

    Il tuo incipit sembra la pubblicità di una nota marca di merendine...

    RispondiElimina
  7. Suysan21 marzo 2009 alle ore 17:10

    Forse di giornalini dovevi leggerne due!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia
31 commenti
Continua a leggere

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!
7 commenti
Continua a leggere

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado
19 commenti
Continua a leggere