Uccellacci del malagurio

Io questa storia del piccione me la sono inventata con blog, insomma, non so neanche io come mi è venuta. Era metaforico, mi piaceva, lè.
A me i piccioni non è che fanno schifo, un pò quelli malati, ma mica così tanto. Anzi, quando mi capitava mi piaceva tirare le briciole, prediligendo quelli più deboli, secchini. Almeno prima che minacciassero di multe atronomiche chiunque fosse colto con la mano nella marmellata, o meglio, nel panino. Insomma, non è che fosse amore, ma nemmeno odio, direi rispetto reciproco, visto che sì, son stata colpita qualche volta, ma neanche più di tanto.
Sì, la minchia! (e qui cito il mio eroe televisivo)
Ieri, dopo una giornata che oserei definire di merda, decidiamo di abbandonare il nostro solito pub per avventurarci nelle colline, direzione: un pub con le birre più strane (e care come l'oro). Mentre andavamo mi divertivo a contare i coniglietti che saltellano a bordo strada. Ad un certo punto, TOH!, un piccione che zampettava allegramente nelle pozzanghere. Ora, uno si può domandare che diamine ci faccia un piccione di notte, sulla variante e sotto il diluvio.
E in effetti me lo sono chiesto.
Orbene, la serata è proseguita così: il pub aveva una lista d'attesa più lunga di quella che devono affrontare i trapiantati, per dar retta al navigatore siamo finiti in una stradettina di campagna piena di buche, degna di "Non ci resta che piangere", abbiamo litigato e, dulcis in fundo, ho rischiato la morte scivolando sul tappeto in bagno. Il tutto dopo la fugace apparizione del maledetto pennuto.

Insomma, che sia perchè sono veramente dei cagatori di sfiga, o che se la sono presa a male del mio continuo nominarli in situazione di sfortuna, ormai la guerra al piccione è aperta!