Scegliere un film per la conosciuta comicità dell'attore senza soffermarsi troppo sulla trama può rivelarsi una sòla. Ma anche una bellissima scoperta.
Avevo scelto Reign Over Me per il marchio di garanzia "Adam Sandler". Avevo visto che il genere era drammatico, ma ho pensato che da che lo seguo non ha sbagliato un colpo e potevo fidarmi comunque. Anzi un colpo l'ha sbagliato eccome. Parlo di Spanglish. Un film che non mi ha fatto ridere. Non mi ha fatto piangere. Non mi ha fatto riflettere. Ha però provocato in me uno strano fenomeno di crescita spontanea di testicoli, con successiva caduta dei suddetti. Ma nessuno è infallibile.
Reign over me è un film davvero drammatico. Ma mai tragico. E' una storia di dolore raccontata con un'estrema delicatezza. Il film inizia con la corsa di un uomo per le strade di una città a bordo di uno strano monopattino a motore. E poi conosciamo Alan, un dentista affermato, padre di famiglia, sposato con una bella donna. La sua sembra una vita da Mulino Bianco, ma lui in questa vita non ci si ritrova e sta ergendo un muro tra lui e sua moglie, tra lui e i suoi colleghi, tra lui e la sua vita. Un giorno per caso rivede il suo ex compagno di stanza dell'università. E l'uomo del monopattino, "quel Charlie Fineman", come lo apostrofa una delle figlie. "Quel" Charlie sta affrontando un dolore terribile, rinchiudendosi in un mondo fatto di dischi di vinile, musica sparata nelle cuffie dell'i-pod, un videogioco e il continuo restauro della cucina. Alan decide di provare ad aiutarlo, e passa sempre più tempo con lui. Questo gli permette anche di uscire da quella gabbia dorata in cui si sta rinchiudendo. Piano piano emerge la tragedia: Charlie ha perso la moglie e le tre figlie su un aereo della strage dell' 11 settembre.Dramma che poteva essere spettacolarizzato, e invece l'evento è rimasto in disparte, citato quasi di sfuggita, facendo rimanere il film sulla dimensione privata.
Charlie sembra aver perso ogni contatto con la realtà, che lui non ricordi moglie e figlie, invece il suo rifiuto deriva dal fatto che ogni istante rivede la sua famiglia e troppa è la sofferenza. Il finale è però un finale di speranza: per Charlie ma anche per Alan che se ne va col monopattino alla ricerca della sua strada...
Mi hai incuriosita.. lo vedrò sicuramente! Grazie
RispondiEliminaMi fido, penso che lo vedrò
RispondiEliminalunga uber alles, vado a vederlo..
RispondiEliminapreparate i fazzoletti!
RispondiEliminaADORO Adam Sandler.
RispondiEliminaMa vogliamo parlare di Click? Ecco.
lindoz: io mi sono commossa pure a click! e anche io lo adoro! manca poco e ho la filmografia completa! apparte spanglish, ovviamente!
RispondiEliminaCiao, sono Annarita (Red) di http://red-welcometomylife.blogspot.com/
RispondiEliminaArrivo a trovarti grazie a Federica di Una ciliegia tira l'altra ... e qui ho trovato un'altra amica, la Stefy di Babbaleo! Quindi piacere di conoscerti, hai un blog davvero bello e vivace - sto ancora ridendo adesso per il post sull'accanimento sul coriandolo ihihihihih ;) - sono diventata una tua lettrice e, se ti va, passa a trovarmi: sei la benvenuta ! Buona serata !
Forse non capisco una mazza o, ma ti è piaciuto o no?
RispondiElimina@annachiara: altro che! è entrato di diritto tra i mie film preferiti!
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