E’ cosa ormai nota che non sono esattamente fortunata quando si tratta di lavoretti casalinghi. Finché posso mi arrangio ma ci sono cose che proprio da sola non riesco a risolvere. E a quel punto faccio quello che non dovrei mai (e per nessuna ragione) fare. Chiamo qualcuno a farlo per me. A questo giro è stata la volta dello sciacquone. Quando sono tornata dalle vacanze mi sono accorta che perdeva, goccina goccina, ma perdeva. E chissà da quanto poi, perché ha sempre fatto un rumorino sospetto.
Vado quindi dal proprietario e gli spiego la situazione.
Ecco, diciamo che quello che ha inventato il detto “chi dice donna dice danno” non ha conosciuto la famiglia Zoppetti., una famiglia tutta al maschile, causa morte prematura della moglie/mamma.
Il primo a visitare lo sciacquone è stato il figlio. E’ arrivato in casa senza avvisare, io avevo in giro di tutto e di più e non ero assolutamente preparata a d accoglierlo. Entra ed esordisce “il babbo mi ha mando qui ma io non ci capisco mica nulla”. Sale sulla scala (la vasca è di quelle vecchie, messe alte alte) inizia a rovistare quasi a occhi chiusi e (come era previsto) lo sciacquone inizia a perdere di più. Continua a ravanare e alla fine l’acqua inizia ad uscire da sopra, a spruzzo, in faccia a lui, sul soffitto, sullo specchio, sulla sottoscritta… In un tripudio di melma.
Che goduria.
Ben presto Zoppetti Junior abbandona la ciclopica impresa (troppo tardi dico io) e chiama il babbo, come se lui gli potesse dare una mano. Dovete sapere infatti che non ho scelto a caso il nome Zoppetti. Zoppetti Senior infatti, come la maggior parte dei vecchi olandesi, gira col bastone e una gamba che non si può definire in altri modi se non “inteccherita”. Insomma, Senior arriva zoppettando zoppettando, mentre Junior si dilegua con la scusa di andare a prende Junior Junior a calcio, dimenticando la promessa “dopo non ti preoccupare pulisco”. Per fortuna Senior ha un amico, c”he però è a cena, ma appena ha finito arriva, non ti proccupè.” “No no, non mi preoccupo. Tanto ormai…”
Senior che ha un senso della privacy pari allo zero, prima si aggiusta in soggiorno dopo avevo stesso una fila infinita di mutande sullo stendino e poi in cameretta per vedere se “ma scende o non scende questo, ma quanto deve mangiè?”.
Ormai sono quasi le 8 (Junior era arrivato alle 6!) ed ecco che arriva l’amico-idraulico-improvvisato. Che sale sulla scala, rovista, tira un altro po’ di melma in giro e alla fine se ne va tutto contento per aver riparato il danno.
Volete saperla tutta??
Onestamente non ho ancora capito se il danno è stato riparato davvero.
Vado quindi dal proprietario e gli spiego la situazione.
Ecco, diciamo che quello che ha inventato il detto “chi dice donna dice danno” non ha conosciuto la famiglia Zoppetti., una famiglia tutta al maschile, causa morte prematura della moglie/mamma.
Il primo a visitare lo sciacquone è stato il figlio. E’ arrivato in casa senza avvisare, io avevo in giro di tutto e di più e non ero assolutamente preparata a d accoglierlo. Entra ed esordisce “il babbo mi ha mando qui ma io non ci capisco mica nulla”. Sale sulla scala (la vasca è di quelle vecchie, messe alte alte) inizia a rovistare quasi a occhi chiusi e (come era previsto) lo sciacquone inizia a perdere di più. Continua a ravanare e alla fine l’acqua inizia ad uscire da sopra, a spruzzo, in faccia a lui, sul soffitto, sullo specchio, sulla sottoscritta… In un tripudio di melma.
Che goduria.
Ben presto Zoppetti Junior abbandona la ciclopica impresa (troppo tardi dico io) e chiama il babbo, come se lui gli potesse dare una mano. Dovete sapere infatti che non ho scelto a caso il nome Zoppetti. Zoppetti Senior infatti, come la maggior parte dei vecchi olandesi, gira col bastone e una gamba che non si può definire in altri modi se non “inteccherita”. Insomma, Senior arriva zoppettando zoppettando, mentre Junior si dilegua con la scusa di andare a prende Junior Junior a calcio, dimenticando la promessa “dopo non ti preoccupare pulisco”. Per fortuna Senior ha un amico, c”he però è a cena, ma appena ha finito arriva, non ti proccupè.” “No no, non mi preoccupo. Tanto ormai…”
Senior che ha un senso della privacy pari allo zero, prima si aggiusta in soggiorno dopo avevo stesso una fila infinita di mutande sullo stendino e poi in cameretta per vedere se “ma scende o non scende questo, ma quanto deve mangiè?”.
Ormai sono quasi le 8 (Junior era arrivato alle 6!) ed ecco che arriva l’amico-idraulico-improvvisato. Che sale sulla scala, rovista, tira un altro po’ di melma in giro e alla fine se ne va tutto contento per aver riparato il danno.
Volete saperla tutta??
Onestamente non ho ancora capito se il danno è stato riparato davvero.
Vabbé finché il danno lo fa il padrone di casa, chissenefrega, tanto deve rimettere a posto lui!
RispondiElimina=> mutande & Co in giro: ho imparato a fregarmene. OK, scoccia ma alla fine, fammi capire, io devo farmi venire l'ansia perché uno stronzo/a é stato maleducato e non si annuncia prima di venire a casa mia? Vaffanculizzalo e fregatene.
“inteccherita” non so cosa significhi...
Uh signur! Ma quante disavventure! Comunque non smetterò mai di affermare che al giorno d'oggi la gente è sempre più strana...
RispondiEliminaPurtroppo sono cose brutte, l'educazione purtroppo non esiste più e gli ing.ultra specializzati che sanno fare tutto abbondano ma.....quello che conta è il risultato.
RispondiEliminaSei stata fortunata che non era una dinastia di violentatori :-)
Abbi pazienza ne vedrai di peggiori nella vita.
...che devi fare!porta pazienza!cerca di vedere il lato semicomico di tutta la faccenda...non sò perchè pensavo leggendo il post a qualche ambientazione stile film di Verdone!meglio ride va!:)
RispondiEliminasei sicura che non abbia fatto il nido un piccione nello sciacquone? si spiegherebbero tante cose :)
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