Passa ai contenuti principali

Carrambate... non solo facebook.

Sabato sera al solito pub. Stanchi entrambi, ma usciti "per portà a giro il mi capello nòvo".
Siamo arrivati che era già pieno e c'è toccato il tavolo più piccionato di tutti: proprio all'ingresso, col gelo che entra ogni volta e con le persone che lasciano aperto tutto, manco fosse Ferragosto.
Mentre riflettevo sul fatto che sarebbe da studiare il modo pecoronesco in cui la gente entra nei locali, vedo tra gli "entranti" un volto conosciuto. Un mio compagno del liceo. Elegantissimo.
Me lo ricordavo molto diverso. Erano 5 anni che non lo vedevo.
Ci ho scambiato due chiacchere, mi ha fatto estremamente piacere sapere che è laureato, ha dei progetti e l'ho trovato in gran forma.
Sarà che sono una nostalgica. Alla fine ci sono persone con cui hai perso i contatti ma che comunque hanno condiviso una parte piccola (o grande) del tuo percorso di vita. Che in vari modi ti hanno aiutato a crescere, a cambiare, a ridere, riflettere. Tasselli di un enorme puzzle in cui, se manca un pezzo o ce n'è un altro a sostituirlo, l'immagine non è più la stessa.

Commenti

  1. E già, alla fine siamo solo un piccolo mattone nel muro di ogni persona...
    Ciao Lunga!

    RispondiElimina
  2. ohhhh...
    che belle sensazioni..
    mi ci fermo spesso a riflettere: quanta gente abbiamo incontrato nella nostra vita.. con cui abbiamo condiviso un pezzettino di esistenza.. quante vite abbiamo incrociato, sfiorato, scontrato, inglobato nelle nostre..
    e nemmeno ce ne ricordiamo.. :)

    RispondiElimina
  3. Pensa che la settimana scorsa cercando un numero in elenco ho trovato il nome di una mia compagna delle medie, su pagine bianche ho trovato la sua mail e le ho inviato una mail e mi ha risposto dandomi tante buone nuove sul suo conto. Ora è avvocato ed ha un suo studio. Che bello tornare in contatto con una parte della tua vita ;-)

    RispondiElimina
  4. Quei tavoli lí all'ingresso sono terrificanti, peggio che mai in un ristorante!

    RispondiElimina
  5. non solo facebook ma scommetto che sei già andata a vedere se c'è pure lui sul libro faccia, vero?


    il tavolo ingresso ha un vantaggio: vedi tutti quelli che entrano!!

    RispondiElimina
  6. anche a me questi incontri mi riempiono il cuore di gioia. Peccato che, appunto, con tutti questi socialnetuorching, la cosa vada un po' a puttane.

    RispondiElimina
  7. pensa che io l' altro giorno alla posta ho incontrato un mio ex compagno di liceo...e anche se al liceo non eravamo molto legtai è stato lo stesso un piacere rivederlo!

    RispondiElimina
  8. Io ho trovato giusto ieri un mio ex compagno di liceo! :-) Stessa sensazione tua

    RispondiElimina
  9. bè però ci sono pure dei tasselli brutti, che se li sostituisci il quadro vien fuori meglio (giusto per rimanere nella tua metafora)! sapessi quanti ne ho ritrovati su facebook di questi tasselli sostituibili :D
    sun

    RispondiElimina
  10. Tutto ciò che fa parte del nostro passato costituisce un tassello della nostra vita..belli o brutti che siano

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Il cuore dei luoghi abbandonati

Anche se ne ho visitato un numero irrisorio posso affermare con certezza che i luoghi abbandonati portano sempre su di sé i segni delle vite che vi sono passate. Sembra strano ma la storia di un luogo è raccontata anche da cosa è rimasto, e come è rimasto, dopo l'abbandono. Ed è questo secondo me che li rende tanto affascinanti.  Probabilmente in molti sono attratti dal loro lato dark e misterioso, io invece sono interessata alle vite passate di lì. Nonostante sia quello che mi ha portato a scegliere certi studi che mi hanno condannata ad essere diversamente occupata, non sono ancora riuscita a sedare il mio desiderio di osservare da vicino l'esistenza delle persone.  Io non ho avuto la possibilità di visitare il cimitero di San Finocchi, quello del manicomio di Volterra. Però ho letto che sono croci tutte uguali, senza un nome, senza una foto. Anonimi in vita per le loro malattie mentali, anonimi anche dopo la morte. Invece sono stata in un cimitero di un borgo disabitat