Passa ai contenuti principali

...Tu vuoi andare sull'isola...

Qualche sera fà ho deciso di andare un pò oltre al mio solito genere di film leggerino commedia romantica. E ho visto The Island. Ero incuriosita perchè mi piace molto Scarlett Johansson, la trovo molto intensa, e la seguo da quando ha fatto L'uomo che sussurrava ai cavalli. E quel genere di film è un pò diverso dagli altri che ha fatto. E poi ero curiosa di sapere perchè, nonostante l'argomento interessante e, in un certo qual modo "scottante" fosse stato un flop.
La trama infatti mi era sembrata subito molto interessante: in un futuro non troppo lontanto da noi gli uomini sopravvissuti ad una contaminazione vivono in una specie di base protetta. Lì aspettano di vincere una lotteria per "andare sull'isola", l'unico posto della terra rimasto incontaminato. In realtà sono solo cloni, che verranno usati come pezzi di ricambio per i rispettivi "orginali". Lincoln (Ewan Mc Gregor), il protagonista, in cuor suo sa che c'è qualcosa che non va e quando a vincere la lotteria è Jordan (Scarlett Johansson), una con la quale non riesce a rispettare le "regole di prossimità" scappa insieme a lei per salvarle la vita. E una volta fuori, nel mondo reale, cercano l'aiuto dei loro originali, ma quella di Jordan è in coma e quello di Lincoln... Non voglio rivelare di più per chi poi volesse vederselo!
Devo dire che non mi è dispiaciuto sebbene non sia il mio genere e alcune scene siano un tantino crude (diciamo schifose, ma sono io che non sono abituata, credo che a Luce non farebbero un baffo!). Forse per valorizzare al meglio il tema avrebbero dovuto incentrarlo meno sugli inseguimenti e più sullo psicologico. Anche se, se gratti via la patina dell'action e la guardi dal più profondo, riesci a cogliere l'inquietante messaggio. E se un domani succedesse davvero!? Insomma, ogni tanto la clonazione torna prepotentemente a far parlar edi sè, e poi puf come se non esistesse. E si sa che chi ha la grana può. Può qualsiasi cosa.
Speriamo che rimanga solo un film fantascientifico e che non cia mai nessuna isola dove delle persone non più libere debbano andare.


Una chicca: Scarlett Johansson fa il clone di se stessa. Nella scena che presenta l'originale di Jordan viene proiettato lo spot di Calvin Klein interpretato dalla Johansson.

Commenti

  1. E' uno dei miei film preferitiiiii!! L'avró visto almeno 4 volte e ho il DVD in italiano e in tedesco! ADORO quella fantascienza che ormai non si fa piú. Era la fantascienza anni 70 quando il genere era sulla cresta dell'onda. Ora la fantascienza é morta. Davvero buona anche la colonna sonora (ovviamente con adeguato impianto a 6 casse) e gli effetti speciali e di suono. E' un film che ha fatto FLOP perché secondo me non é stato pubblicizzato e supportato dal Marketing come anche EQUILIBRIUM (che ti consiglio).

    Scarlett Johansson da lontano é bellissima ma da vicino mi fa un pó... ehm, attrice porno.
    :-(
    Non volermene. Ma io preferisco le ragazze con lineamenti molto semplici, tutte acqua e sapone tipo Keira Knightley di cui mi sono letteralmente... innamorato!
    Virtualmente. :-(

    Per andare vestita cosí semplicemente, vuol dire che non hai bisogno un abito per essere bella:

    http://www.keiraknightleypalace.com/piratescaribbean.asp

    Praticamente ha su un paio di jeans e un asciugamano!
    :-D

    RispondiElimina
  2. A me il film è piaciuto molto, l'argomento fa sicuramente riflettere ed il ritmo serrato e le scene d'azione mantengono viva la suspense.

    RispondiElimina
  3. Ecco, volevo lasciare un commento lungo un kilometro ma grissino ha detto esattamente tutto quello che volevo dire io.
    Tranne che il DVD in tedesco mi manca eheh e poi ho scoperto il film grazie a Ewan McGregor, attore che mi attizza una, anzi di +, cifre

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado