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La strage dei pinguini


Ormai c'ho preso gusto a storpiare i nomi dei film che vedo ma anche questo secondo me ci sta tutto.
La vigilia di Natale Raiuno ha trasmesso il film "La marcia dei pinguini", io l'ho registrato e sono riuscita a vederlo solo oggi. In verità non ne ero molto attirata perchè io e i documentari non andiamo molto d'accordo ma la curiosità era tanta perchè ha fatto un grande successo (quindi ci doveva essere un motivo) e poi perchè la voce narrante è quella di Fiorello. Non potevo perdermelo in questa versione inedita.
Oggi quindi ho schiacciato play solo con un pò di curiosità, senza però un briciolo di entusiasmo. Dopo poco però ho iniziato a ricredermi. Oltre alla grafica perfetta e alle musiche azzeccatissime, la storia è davvero emozionante. Ti ritrovi a tifare per questi pinguini, ad emozionarti per la nascita dei piccoli, a commuoverti vedendo quanto sono pronti a difenderli addirittura sacrificando la propria vita. Insomma, una piacevole sorpresa. La cosa che però mi ha turbato è la vera e propria strage che si vede durante il film. Ma non era un film anche per i bambini!? Ah dimenticavo che i bambini di oggi giorno sono pronti a tutto, molto più di noi bimbi di ieri. I bambini di oggi ammazzano la sorellina come si fa con Mortal Kombact. Ops scusate la mini-polemichina.
Ritorniamo al film. Insomma questi pinguini muoiono nel tragitto per andare nel posto dove si incontrano e si riproducono, poi fatto l'uovo devono stare attenti a non tenerlo al freddo sennò si congela. Poi le femmine partono, e lasciano i papà a covare 3 mesi senza toccare cibo o muoversi (e lì un tantino ho goduto, non fosse che alcuni -ovviamente- muoiono e quindi muore anche il piccolino) e speriamo che tornino in tempo sennò i maschi prendono e abbandonano il piccolo. Poi ci sono gli altri animalacci che se li mangiano. Insomma partono in mille e arrivano in dieci.
Comunque lo consiglio, anche a chi non va d'accordo con Piero Angela.

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