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Gubbio, mon amour!


Ecco che già è finito un altro fine settimana, ma nostalgia a parte... Voglio raccontare la giornata di ieri, è stata meravigliosa.
Sono stata a Gubbio, un paese bellissimo, di cui io mi sono innamorata la prima volta che ci sono stata, ormai quasi 2 mesi fà. In quel periodo, in occasione dell'Eurochocolate ci siamo concessi una mini vacanzina, un week-end in Umbria.
Intanto devo dire, per quel poco che ho visto (Perugia, Gubbio, Assisi), che l'Umbria è veramente una regione incantevole. I vicoli romantici e sileziosi, i fiori ai davanzali, il tempo che a volte sembra essersi fermato secoli fà, le piccole osterie, il tartufo, i negozietti di prodotti tipici... Un idillio per i golosi!
Gubbio in particolare l'ho "scoperto" grazie a "Don Matteo" (ecco la teledipendente che c'è in me!). Ma devo rigraziare Terence Hill & co perchè da una semplice curiosità di vedere dove girano la serie è scaturito un amore con la A maiuscola. E' un posto meraviglioso, e sono ultra contenta di essere riuscita a tornarci ora nel periodo natalizio perchè oltre a poter rimirare lo spettacolo dell'Albero di Gubbio (quello nella foto) ho potuto assaporare un'atmosfera natalizia particolare, molto diversa da quella delle mie parti, dove basta agghindare le vetrine e mettere delle improbabili luminarie per dire che è Natale (qualche anno fà addirittura hanno messo delle luci a forma di palme verdi, pareva di stare a Las Vegas). La sorpresa più bella è stato il presepe, fatto per le vie, con personaggi a grandezza naturale, curati in ogni dettaglio, meraviglioso. Sono stata tutto il giorno con gli occhi a cuore, come quelli dei cartoni animati! L'atmosfera magica, le tradizioni sentite, il freddo, la pioggia che ci ha inzuppati ma che non è riuscita a rovinarci la giornata, il vento accanto "alla caserma di Don Matteo" (che in realtà è Palazzo dei Consoli) che ha rotto decine di ombrelli (ho fatto pure la foto ai cestiti pieni di ombrelli rotti, appena la scarico la posto!), le risate, il brustengo, i fagioli con la cotiche, il lardo "della mia donnina di fiducia", l'odore di caminetto... Dopo un elogio così chiedo la cittadinanza onoraria, in fondo matta son matta, mi manca solo la patente!!!


La Fontana dei Matti, secondo la tradizione chi fa tre giri intorno alla vasca acquista la patente da "matto", appellativo di cui gli eugubini vanno fieri in omaggio alla loro geniale imprevedibilità

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