Federica, nel suo post su "La teologia del cinghiale", mi cita in quanto psicologa con il pallino dei manicomi abbandonati.
In realtà il mio pallino è un po' più ampio e riguarda un po' tutti i tipi di posti abbandonati. Il fatto che sia purtroppo diventata una moda rende alcuni luoghi fantasma più rintracciabili e "accessibili". Rispetto a quando ero piccola e guardavo con una curiosità mista ad inquietudine le tendine lasciate alle finestre delle case abbandonate, adesso c'è il web che in molti casi ti fa da guida per cercare i "Ghost Place". Devo ammettere che, anche se da inizio anno ho visitato alcuni paesi fantasma ed edifici abbandonati, le visite più interessanti le faccio virtualmente seguendo certi canali su Instagram. Purtroppo e per fortuna i più si tengono per sé le coordinate di certe bellezze, ville abbandonate in primis. Dico per fortuna perché poi non tutti vanno solo per curiosare e quindi si rischia di non trovare più il vero abbandono ma solo una grande porcheria. A occhio e croce trovare un posto abbandonato non profanato è quasi come trovare il posto fisso!
Difatti, i vecchi paesi di Curon e Resia sono stati sommersi nel 1950 per poter costruire una diga artificiale per la prodizione di energia elettrica. Il paese è stato ricostruito un po' più a monte rispetto alla diga e, di quello originale, resta solo il campanile in stile romanico che svetta dal lago, conservato appunto perché di interesse storico e artistico. Io l'ho visto solo d'estate ma deve essere ancora più spettacolare d'inverno, quando il lago di Resia ghiaccia e si può raggiungere il campanile a piedi.
Forse proprio per alimentare il ricordo di un qualcosa che può definirsi una tragedia anche se non è stata causata da una calamità naturale, esiste ancora la leggenda che in certi giorni d'inverno si possano sentire le campane suonare... Anche se non ci sono piu da prima dell'inondazione.
In realtà il mio pallino è un po' più ampio e riguarda un po' tutti i tipi di posti abbandonati. Il fatto che sia purtroppo diventata una moda rende alcuni luoghi fantasma più rintracciabili e "accessibili". Rispetto a quando ero piccola e guardavo con una curiosità mista ad inquietudine le tendine lasciate alle finestre delle case abbandonate, adesso c'è il web che in molti casi ti fa da guida per cercare i "Ghost Place". Devo ammettere che, anche se da inizio anno ho visitato alcuni paesi fantasma ed edifici abbandonati, le visite più interessanti le faccio virtualmente seguendo certi canali su Instagram. Purtroppo e per fortuna i più si tengono per sé le coordinate di certe bellezze, ville abbandonate in primis. Dico per fortuna perché poi non tutti vanno solo per curiosare e quindi si rischia di non trovare più il vero abbandono ma solo una grande porcheria. A occhio e croce trovare un posto abbandonato non profanato è quasi come trovare il posto fisso!
Comunque, ci sono siti web interessanti che segnalano alcuni luoghi da vedere. Fra questi un luogo dell'Alto Adige che ho visitato un sacco di volte senza immaginare che fosse qualificato come paese fantasma.
Si tratta della vecchia Curon, sul, o per meglio dire nel, lago di Resia.
Difatti, i vecchi paesi di Curon e Resia sono stati sommersi nel 1950 per poter costruire una diga artificiale per la prodizione di energia elettrica. Il paese è stato ricostruito un po' più a monte rispetto alla diga e, di quello originale, resta solo il campanile in stile romanico che svetta dal lago, conservato appunto perché di interesse storico e artistico. Io l'ho visto solo d'estate ma deve essere ancora più spettacolare d'inverno, quando il lago di Resia ghiaccia e si può raggiungere il campanile a piedi.
La suggestione si mischia però un po' alla tristezza se si pensa che quel campanile è simbolo di oltre 120 famiglie che di punto in bianco dovettero abbandonare le proprie case, il proprio lavoro nei campi e di fatto le proprie vite per cercare di ricostruirle altrove.
Anche sulle "mie" montagne c'è un lago artificiale e una volta ogni tanti anni viene svuotato per pulirlo e rispunta quel che resta del paese. Quando invece il lago è piano non si scorge nulla di quello che è stato.
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RispondiEliminaHo visto molte volte le foto del lago di Resia e di quel campanile che spunta dalle acque. Mi ha sempre un pò incuriosito e mi piacerebbe vederlo "dal vivo" anche se, credo, sia un pò triste pensare al paese che non c'è più. Saluti.
RispondiEliminaVeramente suggestivo . Ci sono molti casolari abbandonati qui in collina cosi come in pianura anche a me piace fantasticare sul loro passato ed a volte è davvero un peccato vedere certe incurie.
RispondiEliminaMi piacerebbe visitare quel lago . Ciao
Io sono nato e cresciuto vicino alla famosa città fantasma di Consonno... un parco delle meraviglie andato in rovina fra le colline. Ci si andava spesso da ragazzi per fare le prime esperienze... una vista magnifica sul Resegone... c'è pure un fantastico minareto...
RispondiEliminaBellissimo il campanile sommerso, che conoscevo ma di cui non conoscevo la storia: quindi non ci sono nemmeno rimasugli di case, lì sotto?
RispondiEliminaMoz-
Mi sembra di sentirlo quel campanile.
RispondiEliminaChe meraviglia. Forse, il rintocco vive nei cuori di chi l'ha udito davvero, prima di doverlo abbandonare.
@andrea sono andata subito a curiosare ed è veramente suggestivo. Non ne avevo mai sentito parlare... Ma temo che anche da li sia passato un po' chiunque e abbiano sciaccalleggiato qualsiasi cosa.
RispondiElimina@moz: credo che sia stato tirato tutto giu prima dell'inondazione, hanno lasciato il campanile perché tutelato come bene artistico. E ci hanno visto molto lungo!
RispondiEliminaLeggi assolutamente Resto qui di MArco Balzano: ti piacerà!
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