Parlando di varietà di colleghi, il mio ultimo posto di lavoro mi offre una fauna veramente interessante. Soprattutto perché come vi dicevo non hanno (di solito) un passato da precari o di ricerche disperate di un lavoro a tutti i costi. Dopo tanti anni fra i miei simili, è stato interessante scoprire un così diverso modo di vivere. Più che lavorare, praticamente conduco uno studio antropologico.
Ma questa settimana, a causa della notizia della maestra che ha contagiato la sua classe con la Tbc, torno indietro ai miei colleghi di associazione.
Che certi ambienti di lavoro siano competitivi è fuori discussione, ma ormai ci hanno abituati non a competere per posizioni di rilievo, bensì anche per una semplice ora (sottopagata) in più.
Senza entrare in inutili dettagli, vi spiego semplicemente che c'erano dei sospetti per cui uno dei ragazzi ospiti della nostra struttura potesse avere la tbc. In qualità di coordinatrice e pasionaria delle ingiustizie subite da noi operatori, fomentata dai miei carissimi colleghi, ho iniziato a spingere affinchè venisse chiarita la faccenda, anche perché la Asl per prima, i nostri capi poi, si ergevano dietro alla trincea della privacy e del "che vuoi che sia la tisi", per non ammettere di aver fatto una gigantesca cazzata. Insomma, tutti bravi a protestare, ma ho parlato e scioperato solo io, finché non siamo stati sicuri di averla scampata. I miei colleghi, tanto arrabbiati e tanto spaventati dal rischio contagio, si sono buttati sulle mie ore lasciate momentaneamente vacanti come un orso sul miele. Invece di rinunciare anche alle proprie e perdere qualche soldo (pochi) per dare un segnale ai capi: se ci mettete nei guai per la vostra bramosia, vi ci mettiamo anche noi lasciando la struttura senza personale.
Fortunatamente si è risolto tutto con un bello spavento, ma c'è da riflettere su quanto i colleghi possano spingersi per fregarti il posto. Si arriva perfino a giocare con la salute.
Non avete capito ancora cosa c'entrano i Matia Bazar con certi colleghi?!
Avete presente la loro canzone che fa "per un'ora d'amore venderei anche il cuore"?
Ecco: sostituite la parola amore con lavoro, e cuore con un'altra parte anatomica che inizia con la C e il gioco è fatto.
Che certi ambienti di lavoro siano competitivi è fuori discussione, ma ormai ci hanno abituati non a competere per posizioni di rilievo, bensì anche per una semplice ora (sottopagata) in più.
Senza entrare in inutili dettagli, vi spiego semplicemente che c'erano dei sospetti per cui uno dei ragazzi ospiti della nostra struttura potesse avere la tbc. In qualità di coordinatrice e pasionaria delle ingiustizie subite da noi operatori, fomentata dai miei carissimi colleghi, ho iniziato a spingere affinchè venisse chiarita la faccenda, anche perché la Asl per prima, i nostri capi poi, si ergevano dietro alla trincea della privacy e del "che vuoi che sia la tisi", per non ammettere di aver fatto una gigantesca cazzata. Insomma, tutti bravi a protestare, ma ho parlato e scioperato solo io, finché non siamo stati sicuri di averla scampata. I miei colleghi, tanto arrabbiati e tanto spaventati dal rischio contagio, si sono buttati sulle mie ore lasciate momentaneamente vacanti come un orso sul miele. Invece di rinunciare anche alle proprie e perdere qualche soldo (pochi) per dare un segnale ai capi: se ci mettete nei guai per la vostra bramosia, vi ci mettiamo anche noi lasciando la struttura senza personale.
Fortunatamente si è risolto tutto con un bello spavento, ma c'è da riflettere su quanto i colleghi possano spingersi per fregarti il posto. Si arriva perfino a giocare con la salute.
Non avete capito ancora cosa c'entrano i Matia Bazar con certi colleghi?!
Avete presente la loro canzone che fa "per un'ora d'amore venderei anche il cuore"?
Ecco: sostituite la parola amore con lavoro, e cuore con un'altra parte anatomica che inizia con la C e il gioco è fatto.
Che gente ignomignosa: pezzenti!
RispondiEliminaMiserabili... Ma sono avvezza a simili aneddoti. Io ho avuto una delle gravidanze a rischio, stavo male sul serio, fortunatamente verso la fine quando avevo già formato una mia collega che doveva sostituirmi durante la maternità. La collega in questione aveva rischiato precedentemente di essere fatta fuori per un errore di una certa importanza, era stato offerta a me la possibilità di prendere il suo posto anche più remunerato, ma io avevo rifiutato per una questione di onestà: nessuno avrebbe mai dovuto dire che io gli avevo fregato il posto. Fui promossa di mio senza compiere disonestà, superando anche lei...
RispondiEliminaQuando la cosa capitò a lei, e le venne offerta la mia di posizione per via del mio malessere e dei mesi che sarei dovuta stare a casa col mio bambino, lei non si fece tanti scrupoli: disse sì e buonanotte all'amicizia ed al rispetto.
Triste... Ma fin troppo frequente. Ci si fanno scrupoli per persone che non esitano a pugnalarci.
EliminaPazzesco!!!! non ho altre parole da aggiungere!!!
RispondiEliminaMamma mia, ma davvero... la gente è "arraiata", si dice della mie parti. Cioè bramosa, con ferocia, come i drogati.
RispondiEliminaMa perché non si godono la vita, la famiglia, una bella giornata?
Moz-
Alcuni in effetti sfogano cosi la frustrazione
EliminaNel caso che ho raccontato erano solo merde. 😁
da me non osarono protestare manco quando ci accorgemmo che ci trattenevano dei soldi dalla busta paga senza motivazioni. A me non avranno fatto il rinnovo ma ho avuto tutto quello che mi spettava, loro magari stanno ancora là a farselo mettere nel cuore. Consolati che questi che non sanno guardare all'interesse altrui alla fine sono sempre mezzi miopi pure verso il proprio.
RispondiEliminaÈ quella la cosa che mi sdegna di più... Non dico lottare per il bene comune perché siamo diventati tutti pavidi... Ma almeno il proprio...
Eliminatutti bravi a parlare e poi... tutti matia bazar!
RispondiEliminaQuanta tristezza.
ps. il paragone è geniale, lo sai?
Io ho visto il mio direttore attuale trasformarsi in lombrico lecchino disposto a tutto pur di conquistare la sua posizione e intanto non smettere mai di ripeterci che bisogna mantenere la dignità personale e che a me mi dice sempre "Tu Andrea non saprai mai come si fa a guadagnare soldi"
RispondiEliminaDifatti, ad essere onesti non ci si riesce mica a far soldi!
EliminaPurtroppo quanto ottenuto nei decenni passati, grazie alle lotte dei nostri genitori/nonni, si sta perdendo ora.
RispondiEliminaC'è ancora gente disposta a lottare e ad esporsi, a mantenere e rivendicare diritti (e dignità).
Hai fatto bene a scioperare!
Grazie ma senza essere compatti... Ho ottenuto solo di prenderlo in saccoccia.
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