L'altra notte mi sono svegliata che tirava un gran vento. Quel forte sibilo non mi ha fatto prendere sonno per un bel po'. Il vento da qualche mese a questa parte mi fa paura. Il vento non è più quello di una volta: da noi venivano le libecciate, quelle che d'estate fanno gonfiare il mare (e le palle dei bagnini che devono fare la spola per tirare via dall'acqua i turisti incoscienti). Al massimo tiravi qualche parolaccia perché trovavi la macchina appena lavata impastata con il salmastro. Invece ultimamente no. Il vento ha fatto di tutto. Alberi divelti, danni alle case, coltivazioni danneggiate, tratti di costa quasi cancellati.
E quello che ho visto nella mia zona è niente a confronto con quanto accaduto sulle Alpi. Se ne è parlato per giorni di quegli interi boschi abbattuti dalla furia del vento. Io, in tanti anni di vacanze sulle Alpi, non credevo neanche che in montagna il vento potesse tirare più di una leggera brezza. Il vento più forte che conoscessi era il libeccio appunto, ma quello viene dal mare. Ho guardato e riguardato le foto di quelle montagne a me tanto care sfregiate per sempre. Mi sono emozionata (io che sono una merda arida che non si emoziona mai!) leggendo il post del comune di Canazei che ha scelto come albero di Natale uno degli alberi divelti.
E poi, inaspettato come un fulmine a ciel sereno, l'ho visto dal vivo il bosco ferito. Durante la mini vacanza ai mercatini di Natale c'è stato anche il tempo per scappare dalla città e riappropriarmi del senso della vacanza per me, facendo una capatina in Val D'Ultimo. È una valle molto bella, vicina a Merano, e ancora abbastanza selvaggia e non contaminata dal turismo di massa. Non sapevo che anche lì il vento di fine ottobre avesse colpito, pertanto quando ho alzato lo sguardo e ho visto questo il colpo al cuore è stato doppio.
Ho pensato alle nostre dune, con le piante bruciate dal sale della mareggiata e a quella lingua di spiaggia che pochi mesi fa ospitava un sacco di file di ombrelloni. Ho pensato che quelle persone che hanno visto andare giù come birilli i profili delle loro montagne, sparire i loro boschi secolari. Che dolore.
Dovevamo volere un po' più bene al nostro pianeta. Stolto o farabutto chi continua a sostenere che il clima non stia cambiando.
E quello che ho visto nella mia zona è niente a confronto con quanto accaduto sulle Alpi. Se ne è parlato per giorni di quegli interi boschi abbattuti dalla furia del vento. Io, in tanti anni di vacanze sulle Alpi, non credevo neanche che in montagna il vento potesse tirare più di una leggera brezza. Il vento più forte che conoscessi era il libeccio appunto, ma quello viene dal mare. Ho guardato e riguardato le foto di quelle montagne a me tanto care sfregiate per sempre. Mi sono emozionata (io che sono una merda arida che non si emoziona mai!) leggendo il post del comune di Canazei che ha scelto come albero di Natale uno degli alberi divelti.
E poi, inaspettato come un fulmine a ciel sereno, l'ho visto dal vivo il bosco ferito. Durante la mini vacanza ai mercatini di Natale c'è stato anche il tempo per scappare dalla città e riappropriarmi del senso della vacanza per me, facendo una capatina in Val D'Ultimo. È una valle molto bella, vicina a Merano, e ancora abbastanza selvaggia e non contaminata dal turismo di massa. Non sapevo che anche lì il vento di fine ottobre avesse colpito, pertanto quando ho alzato lo sguardo e ho visto questo il colpo al cuore è stato doppio.
Ho pensato alle nostre dune, con le piante bruciate dal sale della mareggiata e a quella lingua di spiaggia che pochi mesi fa ospitava un sacco di file di ombrelloni. Ho pensato che quelle persone che hanno visto andare giù come birilli i profili delle loro montagne, sparire i loro boschi secolari. Che dolore.
Dovevamo volere un po' più bene al nostro pianeta. Stolto o farabutto chi continua a sostenere che il clima non stia cambiando.
Uno sfacelo, purtroppo. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Credo che nemmeno Trump creda davvero che il clima non stia cambiando perché ormai è evidente anche all'uomo comune e non solo agli scienziati.
RispondiEliminaPerò poi nessuno vuole davvero impegnarsi e fare rinunce per cambiare qualcosa.
Io nel mio piccolo ci provo, soprattutto per quanto riguardo i rifiuti ma so che potrei fare molto di più
Penso che comunque cose del genere siano sempre successe, però è vero che il pianeta lo abbiamo colpito e il clima stia cambiando...
RispondiEliminaMoz-
È verissimo che il clima è cambiato ....le calamità naturali ci sono sempre state ma mi pare ora sempre più...chissà dove andremo a finire ma io non ci sarò più di certo...
RispondiEliminaIl clima sta cambiando eccome, e questi sono i disastri provocati dai cambiamenti.Peccato per tutti quegli alberi abbattuti, è capitato anche a me di vedere, in un'altra zona delle Alpi, i danni provocati dal vento,piante di anni e anni, venute giù come niente. Saluti.
RispondiEliminaGià, oramai siamo in tempi di autentica rivoluzione climatica. Io sono cresciuta in un sud che aveva problemi di siccità e con un clima sempre mite, temperato.
RispondiEliminaDa qualche anno le piogge stanno disseminando la distruzione e l'inverno, negli stessi luoghi della mia infanzia, tocca attrezzarsi a dovere per il freddo.
L'uomo sta distruggendo la sua casa. Ovviamente, è restio a rendersene conto.