Passa ai contenuti principali

Colloquium vitae # 2

Non ricordo se l'ho mai scritto esplicitamente ma per dovere di chiarezza lo ripeto. Per alcuni anni, io di lavoro (precarissimo e sottopagatissimo) cercavo lavoro agli altri. Era un servizio rivolto ai giovani ma in realtà ho visto di tutto e di più. Ho organizzato anche dei corsi per rendere più autonomi e competenti durante la ricerca del lavoro. Non vi dico la fatica: spingere gli altri a crederci quando io ormai vivevo nella rassegnazione del non riuscire a trovare di meglio che essere sfruttata fino all'osso, la rassegnazione del "meglio così che nulla".

Pensieri depressi a parte, un tema fondamentale che trattavo era proprio il colloquio. Ho ripetuto a tutti fino alla nausea di arrivare preparatissimi a quel momento e capire bene per chi ci si candida, per essere pronti a qualsiasi domanda trabocchetto sull'azienda. Mission, vision e favate varie. Perché non c'è peggior cosa presentarsi dando l'impressione di fregarvene di dove siete capitati o che un posto valga un altro... Parola di chi ci è cascata per prima!


fonte: oggiscuola.com
 
Ecco quindi il colloquio/interrogazione-scolastica-questo-non-lo-studio-tanto-non-lo-chiede. Avete presente quando studiavate a scuola, imparavate benissimo tutta la lezione e poi arrivavate a un mezzo paragrafetto e pensavate  "che palle, sono stanca, questo lo salto. Tanto vuoi che mi chieda proprio questo?" e preciso l'interrogazione era SOLO su quel paragrafo? Ecco. Può succedere lo stesso ad un colloquio di lavoro ma non avrete poi un'interrogazione riparativa per recuperare l'insufficienza.
La mia esperienza risale a diversi anni fa. Mi candidavo per un incarico in cui c'erano diversi posti e io ero PERFETTA per questi. Riguardava il tema della mia tesi, ero abbastanza fresca e ad ogni domanda avrei potuto snocciolare informazioni, progetti, teorie... Poi c'era un altro posto in gioco, ma era su un altro servizio di cui non mi poteva fregare di meno, non mi piaceva, non ci sarei voluta andare ma soprattutto tutto se fossi stata un selezionatore non mi sarei mai scelta perché il mio CV non c'entrava nulla. Difatti al colloquio mi sono seduta, presentata, e loro "ah ma tu hai fatto la tesi sulla partecipazione giovanile e sai tutto di queste cose, e invece del servizio X che ci dici?". Ecco, appunto. Salvata in corner perché una prima di me in graduatoria ha lasciato il posto, ma lo avrei perso se non fosse stato così.

Quindi avanti a studiarvi siti internet, progetti, social, eventi... per carpire ogni dettaglio utile. Vi aiuterà nel colloquio ma anche a scovare qualche fregatura. Per esempio scoprire chi si fa passare per ente formativo e invece è una famosa azienda di vendite piramidali... 

Ma questa è un'altra storia!



Commenti

  1. Per fortuna, questi tempi per me sono passati...da tempo. Saluti.

    RispondiElimina
  2. cercare lavoro è una cosa stressantissima! non so se me la sento di leggere questi tuoi post: mi tornano in mente troppi ricordi tremendi

    RispondiElimina
  3. Mamma mia, io devo ancora laurearmi ma già sudo freddo al pensiero dei colloqui...anche perchè nel mio campo, purtroppo, usciamo dall'università preparatissimi in campo teorico ma ben poco in quello pratico (molte strumentazioni non le sappiamo usare sebbene le "vediamo" in laboratorio) e questo gioca a nostro svantaggio in modo disarmante tant'è che in tanti cercano di rimediare facendo le tesi nelle aziende private proprio per imparare sul campo :(

    RispondiElimina
  4. Se passa il reddito di cittadinanza diventi regina di tutti i tutor...pensaci!!!

    ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sei la prima che me lo dice, ci devo fare un pensiero per davvero! 😀

      Elimina
  5. chissà cos'avresti detto di me...ah ah ah
    ne ho sentite di ogni colore fra le varie una fu tipo: Lo sa che lei è cosi' cupo e disinteressato a questo lavoro che quasi mi berrei una birra con lei?
    anche lei non aveva nessuna voglia di lavorare in quell'agenzia interinale.

    RispondiElimina
  6. Dunque, io sono stata indeterminata per 10 anni. Non era il lavoro a cui avevo ambito, ma non posso lamentarmi, si avvicinava, ed è stata un'esperienza strepitosa.
    Poi sono arrivati i bambini, e non sto manco a raccontarti il come e il perchè, in pochi anni sono diventata una diversamente occupata anche io.
    Sto sempre alla ricerca, mi muovo da una roba all'altra, non mi arrendo ma sono sinceramente schifata.
    Allora l'altro giorno in un attimo di tregua mi spulciavo infojobs. Una volta su infojobs tu ti iscrivevi all'offerta e via, era fatta. Ti chiamavano, non ti chiamavano... il mio precedente lavoro, quello buono, botta di culo, lo avevo trovato proprio così.
    Adesso invece per iscriverti a molte delle offerte di infojobs ti viene fuori un questionario da compilare. E che esperienze hai, quanto vuoi guadagnare, conosci la nostra azienda... Robe simili.
    Per fartela breve, l'altro giorno noto un annuncio interessante, call center outbound proprio vicino casa, part time - cerco solo part-time, per via dei pargoli -. Mi dico, è un lavoro di merda, ho un cv da paura e mi scartano a priori - troppo qualificata -, me è vicino ed è pure di mattina. Faccio per iscrivermi e parte il questionario. Conta che gli iscritti alla stessa offerta erano già 465.
    Oh, non ho resistito, non ce l'ho fatta! alla domanda: perché stai rispondendo a questo annuncio, mi sono lanciata: perché non ho niente da fare e il tempo libero lo passo a cercare qualcosa per impiegare il resto del tempo libero che mi rimane.
    Ma perché mai potevo rispondere a quell'annuncio di cacca con 465 iscritti e 3 sole posizioni??? Forse perché cerco da lavorare? :D

    RispondiElimina
  7. Irene ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere! Io ho risposto un po' così alle poste, per fare la portalettere. Ma secondo te che diavolo ci faccio qui?? Prendono pure per i fondelli.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Gli strati della lasagna

Ho letto in diverse recensioni che Coliandro piace perché è uno di noi . Indubbiamente, con quell'aria da eterno sfigato, è molto più umano e "reale" di tanti poliziotti eroi che si vedono in tv. Non è difficile, come avevo già scritto, ritrovare un po' della nostra vita nella sfortuna e nella voglia di rivalsa coliandresche. Soprattutto se si è diversamente occupati. In fondo anche Coliandro lo è. In questa serie oltretutto ha fatto pochissime cazzate, ha preso pure un encomio, eppure è ancora relegato a tappare buchi negli uffici più sfigati del commissariato. Certo, è pur sempre una fiction e i Manetti Bros non sono i soliti registi che costruiscono una storiella così, già vista e sentita, scontata e piatta. I Manetti Bros hanno dei picchi di genialità unici. Roba trashissima. A volte i loro cattivi sono talmente malvagi e sopra le righe da risultare quasi caricature pulp. Ricordo un dj Francesco tossicomane e psicopatico che ciao. Nell'ultima puntata andata