Passa ai contenuti principali
Non ne posso più. Ho appena buttato nel cesso un' (altra) giornata di studio.
La ricerca del lavoro avanza, quello che non avanza è il ritrovamento. Ogni tanto arriva uno scossone ma poi sembra che vada tutto peggio di prima. Per dire, avevo 5 opzioni. Una che credevo fosse senza speranza si è appena riaperta, ma chissà. Aspetto un'altra risposta, la più importante, e stanotte mi sono sognata che nemmeno mi avevano messo in graduatoria, quando invece alla selezione (e questo non è frutto di un sogno) mi ero resa conto che ero la "migliore" in campo. Non dico come capacità, quello non posso saperlo nè giudicarlo. Però come esperienza... non ce n'era per nessuno. Sembra proprio ritagliato su di me, spero solo che si siano accorti anche loro che sono la persona perfetta! E non che passino avanti i soliti "amico o figlio di". Infine un concorso in cui sono arrivata prima tra gli ultimi. Rabbia incredibile, è facile immaginarlo. Ancora più rabbia nel vedere che sono stata svantaggiata da un banale pregiudizio sul mio indirizzo di laurea. Gli psicologi curano i matti, e basta.

Ma la cosa più brutta in assoluto è che mi tocca sperare di andarci a quella cazzo di cena. Perchè se non ci andrò sarà perchè una persona a me tanto cara non ci sarà più.


Commenti

  1. non è facile per niente, ma tieni duro...ti mando un abbraccio forte...

    RispondiElimina
  2. che dire...non mollare!!!tieni duro!!!vedrai i pezzi del tuo puzzle torneranno al loro posto!:)
    (per la persona a te cara...incrocio le dita di cuore)

    RispondiElimina
  3. Tieni duro!!! Forza forza!
    Tenacia e perseveranza, sempre!!
    E in bocca al lupo x la persona a te cara... mai mollare!

    RispondiElimina
  4. Non mollare, nè per i tuoi obiettivi nè per la persona a te cara!

    Dai che ce la fai!

    RispondiElimina
  5. L'eds porta a PESSIMISMO COSMICO, mai vissuto prima. Io ne so qualcosa, ho passato mesi terribili. Non demordere che la luce arriva, l'importante è non smettere di crederci.
    Se posso fare qualcosa per aiutarti, sai che ci sono!

    Vale

    RispondiElimina
  6. Falli parlare con me: ci penso io alla raccomandazione! In bocca al lupo!

    RispondiElimina
  7. Resisti e vedrai che presto splenderà il sole!

    Un abbraccio forte

    RispondiElimina
  8. uhm....lo so, è dura. Però alle volte è meglio accogliere un invio, può portare buone nuove.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Meglio che niente faccio l'insegnante.

C'è stato un tempo in cui volevo fare la maestra. Secondo me è in fase da cui un po' tutte passiamo (passavamo, adesso vogliono fare l'estetista e il tatuatore, e lo dico perché mi è successo di leggerlo nei temi). Come la fase del "da grande voglio fare il veterinario". Poi la fase ci passa e io ne sono stata ben lieta perché mi sono resa conto che non avrei la pazienza necessaria. Quando facevo l'educatrice nei doposcuola il lavoro mi piaceva ma c'erano alcuni ragazzetti che me le avrebbero tolte dalle mani e in una classe vera, per più ore al giorno, sarei stata veramente in difficoltà. Tutto questo preambolo per dire che nella mia mente l'insegnante è ancora una professione per cui serve una sorta di vocazione. Un qualcosa di più anche dell'esserci portati. A maggior ragione oggi giorno che queste generazioni di bambini è ragazzi sono sempre più complesse da gestire (perché tale è diventata la società, in fin dei conti). Ecco, pare che sia

Vorrei un gesso e un whisky liscio

A voi capita mai che, in certi momenti particolari, vi succeda qualcosa che vi riporta a una particolare canzone, o addirittura ad un solo suo verso? A me è venuto in mente questo:  " Quello che importa in una persona è l'immagine che dà..." In che occasione? Stamani. Quando uno dei bimbi mi ha chiesto se abitualmente bevo whisky. Devo dire che dopo lo scorso anno dove ho tenuto un profilo piuttosto basso, quest'anno mi sono data di più ai ragazzi diventandone confidente, raccogliendo battute, sfoghi, pianti, risate. E mi sono aperta alle loro curiosità (ma dove abiti? Ma come mai fai la bidella? A te che profumo piace? Veramente ti piace l'insalata di cavolo crudo?). Non mi sono mai chiesta come mi vedessero dai loro occhi. Però tutto mi pensavo fuor che essere passata da grande bevitrice!

Diversamente titolati

Premessa numero 1. Io non ho nessun tipo di pregiudizio legato al titolo di studio: conosco dei laureatissimi e pure masterizzati ignoranti come capre e persone che con un serale hanno fatto una mega carriera nella dirigenza di grosse aziende. Che, fra l'altro, mi hanno raccontato di ingegneri da 110 e lode che non sapevano da che parte rifarsi per svitare un bullone. Ognuno sa fare il suo, lo può avere imparato studiando o lavorando, e ognuno può essere un genio o un caprone, a prescindere. Ma soprattutto (premessa numero 2) io la penso così: Per capirsi, quando ho iniziato a sentirmi stretta nel posto in cui lavoravo, ho preso a cercare QUALSIASI lavoro mi desse la possibilità di non restare a casa disoccupata e mandai CV anche per fare le pulizie. Mi chiamarono con L'UNICA FINALITÀ di chiedermi se ero proprio sicura, perché "hai una laurea". Risposi che certo che ero sicura, che avevo bisogno di lavorare e che NONOSTANTE LA LAUREA ero perfettamente in grado