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Caccia al re

La settimana scorsa è andata in onda l'ultima puntata di "Caccia al re - La narcotici".
Ho seguito questa serie un pò a pezzi e bocconi, una puntata me la sono persa perchè coincideva con la prima di Pushing Daisies, l'ultima l'ho seguita in uno stato di agitazione che di sicuro non me l'ha fatta apprezzare nel modo giusto.
Comunque è una serie che ho apprezzato abbastanza,  non è il mio genere perchè preferisco la commedia, anche nei polizieschi preferisco quelli che stemperano un pò gli omicidi con un pò di ironia. Però è stato trattato il tema della droga in un modo senz'altro di impatto.
La trama in poche parole è questa: Daniele è un poliziotto che viene trasferito alla narcotici per risollevare una squadra non più operativa al 100%. Rimessa in sesto la squadra inizierà a dare la caccia all' Ottavo Re Di Roma, ovvero lo spacciatore più potente della città. Che scoprirà essere stato alla guida di un furgone che ha ucciso sua moglie anni prima, lasciandolo da solo a crescere la figlia Sara. Quest'ultima, ormai adolescente, è al centro della vicenda dei giovani. Di lei si innamora Marco, vivono una storia dolcissima, ma il migliore amico di lui si lascia irretire da una troietta bionda che lo trascina nel mondo dello spaccio, fino alla conseguenza più estrema.

Non mi è piaciuto:
-il tirar via le storie personali dei personaggi adulti, come quella tra Daniele e Daria (una collega dalla quale avrà un bambino). E' vero che l'intento della serie è un altro, ma allora non ce le mettere nemmeno!
-la scarsa verosimiglianza di alcune storie dei ragazzi (spero che un semplice studente di liceo non sappia costruire le bombe!)
-il doppiaggio di Gedeon Burkhard... OSCENO!!!!
-il fatto che, come al solito, muove più un pelo di topa che un carro di buoi, e il pelo di topa l'abbia fatta franca. Giacomo, l'amico spacciatore di Marco, viene ucciso perchè ha osato sfidare questo famigerato Re. Ludovica, la causa di tutto, se la scampa, va all'università a prendersi i 30 e lode e individuare prossime vittime. Datemi una pistola che la faccio fuori io! Basta mignotte, e che diamine!

Mi è piaciuto:
-Gedeon Burhkard, anche se si è un pò invecchiato dai tempi di Rex e, sempre a proposito di cani, ha messo su uno stravagante collo a Sharpei...

(qui era qualche annetto fa!)
-Le storie parallele, i casi di puntata.A volte un pò estremizzati, forse, ma di impatto per il significato "antidroga" che la serie voleva mandare.
-Ricky Menphis, nella parte del cattivo, non così tanto cattivo
-il finale, pieno di pathos. La morte di Giacomo è stata inaspettata ma sempre coerente on il messaggio: se sgarri paghi. Ripeto, peccato che la bionda non l'abbiano fatta fuori.

Commenti

  1. Ma noooooooo...ma quando lo trasmettevano? Vabbè che avrei dormito comunque perché non c'è sera che ultimamente non mi addormenti alle nove °___O Io adoro Ricky Memphis! Una come me che ha pianto come una cretina quando è uscito di scena a Distretto di Polizia! Cercherò di recuperarlo online in streaming...

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